Una piccola - forse noiosa ma istruttiva - descrizione di cosa sia la "riforma" della scuola:
La "riforma" gelmini prevede la riduzione del numero di ore ma impone che siano tutte da 60 minuti.
Così facendo riduce il numero di materie e di professori (con diminuzioni e persino sparizioni importanti: come per esempio il latino allo scientifico tecnologico o geografia al nautico).
Sull'idea di portare le ore a 60 minuti sono d'accordo: se il mio contratto prevede ore da 60 minuti devo fare ore da 60 minuti! Ma c'erano mille modi per ribadire questo principio, quello usato dalla gelmini - come tutto quel che fa - porta invece a conseguenze disastrose.
Il motivo per cui in moltissimi Istituti le ore erano di 50 minuti è presto detto: mentre in grandi città ci sono trasporti urbani efficienti, nelle nostre realtà, con un forte numero di ragazzi pendolari (nel nostro Istituto circa il 60% di 40 comuni diversi), si teneva conto dei problemi di trasporto riducendo le ore a 50 minuti senza recupero.
Quest'anno la "riforma" porta i problemi maggiori nelle quinte classi e nelle sperimentazioni che si ritrovano a non avere riduzioni nel numero di ore (che restano 36 settimanali) ma ore da 60 minuti. In poche parole un'ora in più al giorno (8,10-14,20)
Il problema però riguarda anche le classi che sono passate a 32 e a 32 resteranno. Questo perchè in due giorni la settimana hanno e avranno 6 ore (8,10-14,20).
I trasporti pubblici non sono stati però adeguati alle "novità" (con una prova di totale incapacità da parte di chi avrebbe dovuto prevedere il problema) per cui sono tutti tarati su un'uscita alle 13,10. Seguire la riforma ed uscire alle 14,20 significa quindi lasciare a terra moltissimi ragazzi.
Una circolare permette una riduzione - per motivi di trasporto - di 30 minuti al giorno senza obblighi di recupero, ma questo porta ancora ad un orario di uscita che lascia a terra i ragazzi.
Un'ulteriore riduzione dell'orario per motivi "didattici" - decisa dal collegio docenti invece che dal consiglio d'Istituto - comporterebbe il recupero delle frazioni d'ora non fatte in rientri pomeridiani, ma anche in supplenze ed in genere per altre attività prima retribuite.
Nel nostro Istituto abbiamo deciso però di fare le ore previste (da 60') solo di mattina - senza cercare di risolvere sulla nostra pelle i problemi che la Gelmini crea agli studenti pendolari e alle loro famiglie.
Il dirigente non sa quindi come applicare la legge e dopo averci pensato mooolto a lungo ha deciso di far adottare da domani l'orario da 5 ore e 30' confidando che l'assessore regionale ai trasporti - di fronte al parapiglia che si scatenerà - sposti l'orario dei bus o almeno decida ufficialmente di non farlo.
Se deciderà di non spostarli, il nostro dirigente potra finalmente decidere la riduzione di tutte le ore a 50' per motivi di forza maggiore (motivi che - a ben guardare - ci sono già dal primo giorno di scuola ma raramente i dirigenti sono dei cuor di leone).
Poichè non è pensabile che ci siano due corse vicine dei bus, è probabile che - quest'anno o l'anno prossimo - i trasporti saranno allineati al caso peggiore (cioè i giorni da 6 ore) e che non ci sarà un orario diverso tra i giorni della settimana. Questo significa che chi esce prima (tutti i giorni o 4 giorni la settimana) dovrà aspettare un'ora in più prima di partire (o mezzora se sarà ancora possibile ridurre l'orario di 30 minuti senza recupero).
Se questa confusione non bastasse si pensi che - in caso di riduzioni a 50 minuti - queste riduzioni varrebbero solo per alcune classi e/o per alcuni giorni per cui nel nostro istituto in cui convivono classi da 30, 32 e 36 ore le campanelle suoneranno ad orari diversi, docenti diversi faranno orari di durata complessiva diversa e aumenteranno le ore "buche".
Non cercate la soluzione: la soluzione a costo zero non esiste!
Bisogna eliminare la causa.
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1 commento:
sono una studentessa e confermo che la Gelmini sta veramente mettendo in difficolta tutti noi studenti e professori. non se ne può più!
complimenti per il blog comunque!
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