martedì 18 novembre 2008

Acqua in bocca

Oggi mi hanno detto: "Pensa che berlusconi vuole privatizzare anche l'acqua". Io ho risposto: "Lo ha già fatto!".

Come promesso, ecco qui i riferimenti alle leggi.

C'era una volta il Decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112 del ministro Tremonti che parlava di tutto ma non dell'acqua.
Però quando venne trasformato in legge, era il 5 agosto, e mentre tutti erano al mare tra un articolo cha parla di "Modifiche alla disciplina del contratto di apprendistato" ed uno "Taglia-carta" che dimezza il consumo di carta nelle amministrazioni pubbliche, venne aggiunto l'articolo 23 bis che titola "Servizi pubblici locali di rilevanza economica". Tale articolo dice:

1. Le disposizioni del presente articolo disciplinano l'affidamento e la gestione dei servizi pubblici locali di rilevanza economica, in applicazione della disciplina comunitaria e al fine di favorire la più ampia diffusione dei principi di concorrenza, di libertà di stabilimento e di libera prestazione dei servizi di tutti gli operatori economici interessati alla gestione di servizi di interesse generale in ambito locale ... in altre parole: la gestione dei servizi locali deve essere sottomessa alle regole dell'economia capitalistica.

2. Il conferimento della gestione dei servizi pubblici locali avviene, in via ordinaria, a favore di imprenditori o di società in qualunque forma costituite.

5. Ferma restando la proprietà pubblica delle reti, la loro gestione può essere affidata a soggetti privati.

10. ... per l'affidamento di tutti i servizi pubblici locali di rilevanza economica in materia di rifiuti, trasporti, energia elettrica e gas, nonche' in materia di acqua.

Per capire cosa significa si veda cosa già succede a latina o si pensi a quale interesse avrebbe una società privata ad investire in tubature con cui portare l'acqua, allo stesso prezzo di una città, in un piccolo e sperduto paese di pochi abitanti.

L´acqua che sgorga dalla terra non è una merce, è un diritto fondamentale umano e nessuno può appropriarsene per trarne illecito profitto. Deve essere gestita dalle comunità locali con totale capitale pubblico, al minor costo possibile per l’utente.

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