Siamo così arrivati alla fine dell'anno. Il sole fa capolino e gli studenti si rianimano come lucertole al sole. Guizzano da un banco all'altro: Stai fermo! - Posso uscire? - No! - Stai fermo! - Posso uscire? - No! - Stai fermo! - Posso uscire? - Esci!, la macchinetta del caffè, il bar, il pizzaiolo, un salto al bagno, una sigaretta, un SMS, Metti via le carte! - Togliti le cuffie! - Posso uscire? - Esci! e ricomincia il giro.
Non stanno più nella pelle: l'estate li aspetta, il passo è ormai breve, mancano sempre meno giorni.
Nessuna media li spaventa, la loro fiducia nella promozione cresce via via che avanza il conteggio alla rovescia.
A nulla serve ricordare che ci vorrebbe almeno un segno di vita, un tardivo ravvedimento; forse però capiscono che questi ultimi richiami sono pietose bugie per non dire che un altro anno è stato gettato e non è più recuperabile con improbabili interrogazioni in tenuta da spiaggia.
E dall'altra parte ci sono io, il loro docente, ormai stanco morto ma con di fronte la parte più ripida dell'anno.
Potrebbe sembrare una semplice formalità: non sapevano nulla ed ora sanno ancora meno, nulla hanno fatto se non mettere alla prova i nervi e la pazienza dei loro professori. Studenti - se così li vogliamo ancora chiamare - che nessuno avrebbe potuto far migliorare senza l'uso della forza: relitti portati dalla corrente aggrappati a corsi di recupero e promozioni regalate.
Ebbene, potrebbe sembrare una semplice formalità: nulla sai, nulla hai fatto, nulla ti meriti, punto.
Ma così non è: perché l'ipocrisia del sistema si scatena incarnandosi nei "dirigenti" che devono ottenere il risultato. Un risultato che non ha nulla a che fare con l'insegnamento ma è solo quello di spendere poco e di non avere fastidi; e la soluzione perfetta è sempre la solita: "dovete promuovere tutti - ogni bocciatura è un fallimento dell'insegnante".
Se volete potete al massimo rimandarli, ma sappiate che dopo un miracoloso corso di recupero di una dozzina di ore dovrete tornare per fargli - ad un mese dalla fine della scuola - ancora un esame sugli stessi argomenti che non hanno imparato in un anno.
Però - non potendo realisticamente pensare di non farli andare al mare - vi limiterete a esaminarli su una piccola parte del programma (gli "obiettivi minimi" - molto, ma molto meno del 60% del programma).
Se proprio volete infierire - dunque - fate pure, ma sappiate che se non dovessero raggiungere la sufficienza neppure su questi obiettivi minimi (che - matematicamente parlando - sarebbe pari al 36% del totale) sappiate che agli scrutini di fine luglio ogni cosa andrà comunque a posto e anche i compiti in bianco passeranno a sei per decisione di Consigli di Classe che hanno ormai perso ogni dignità.
Così al professore stremato resta davanti la prospettiva: Scrutini di fine anno, Esami di Stato, Esami di recupero ed ancora Scrutini e se il mese di agosto che è tutto quanto rimane non bastasse per consumare le ferie poco male: ci sarà tempo fino ad Aprile per metterti in ferie obbligate quando la scuola sarà chiusa.
Tra un po' quindi ci saranno gli scrutini, potrei piegarmi e mettere sei a tutti ma sono ostinato per cui porterò il registro con i miei uno, due e tre e mi porterò anche tutto il necessario nel caso in cui le cose si mettessero male: leggerò un libro, mi metterò a sentire musica, mangerò patatine, coca-cola e un caffè presi alle macchinette, manderò qualche sms, mi metterò a riposare con la testa sul banco, mi sposterò per andare a chiacchierare con colleghi e colleghe. E se il "dirigente" se ne dovesse avere a male: beh, non ho molto da perdere, al massimo ripeterò l'anno!
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4 commenti:
Oh finalmente un prof. che crede nella meritocrazia e (magari, ma solo sottovoce!) nel 5 in condotta, voluto dalla Gelmini: Bravo Lorenzo!
Ma sei, per caso, diventato un prof. di Destra?
Buona torrida estate.
:-)
@luciano61
il 5 in condotta della gelmini è solo fumo negli occhi dei coglioni che la votano. Chiunque sta nella scuola sa che non si deve bocciare nessuno - qualunque cosa faccia e non faccia - perchè un bocciato è un costo ed un fastidio.
I veri professori (quei pochi che restano) credono tutti nella meritocrazia e si incazzano quando li prendono in giro (cioè sempre).
Anche gli elettori dovrebbero incazzarsi, ma tu dimostri il contrario. Ne prendo atto e continuo a cancellarti senza stancarmi e senza prendermela: la gelmini (e chi l'ha preceduta) mi hanno abituato a tutto; al confronto risponderti ogni tanto è quasi piacevole.
Consolati, c'è ancora qualche speranza, nella scuola di mia figlia è in atto una rivolta, partita dagli stessi studenti, contro la settimana corta voluta dalla dirigente per ragioni che non hanno nulla a che fare con la didattica.
http://www.petizionionline.it/petizione/settimana-corta-al-liceo-cavalieri/1364
Ciao Lorenzo,
io sono un genitore di un ragazzino che a Settembre andrà in prima media.
Fatico a tenere dritta la canna, perché i venti che si ostinano a piagarla sono troppi per le risorse di un genitore.
Un amico più vecchio di me, quando ho ammirato sua figlia per la bella persona che era, mi ha detto:"Esempio, l'arma migliore che hai per farli venir su bene è l'esempio, loro ti seguiranno".
E' questo tempo futuro di "seguire" che mi spaventa.
Vorrei vederlo bocciato quando non avrà il merito di andare oltre, vedere una bella nasata ricostituente e ricostruttiva del suo amor proprio, piuttosto che una falsa promozione accompagnarlo verso un futuro incerto, sicuro solo della sua incompetenza, ma mi sento, come in molte altre realtà, a lottare con i mulini a vento.
Ti prego, dimmi che non sto perdendo il mio tempo, e che qualche arma ancora posso trovarla.
ciao
Cristiano
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