domenica 14 aprile 2013

Contro Ombrina vinciamo NOI



Nel 2009 eravamo pochi ma avevamo già cominciato, seguendo Maria Rita, col metodo delle osservazioni che avremmo poi esportato in tutta Italia. Cercavamo gli avvisi dei nuovi progetti sui giornali, sui siti della Regione e del Ministero, sulle scrivanie degli Uffici tecnici Comunali, piccole vedette nella lotta impari contro l’Abruzzo petrolchimico.

Così, quando intercettammo Ombrina Mare ci mettemmo subito al lavoro.

Non credevamo a quel che leggevamo e la prima lezione che imparammo, passando le notti sugli Studi di Impatto Ambientale, fu che nel mondo degli idrocarburi non si esita di fronte a nulla.

Studiammo le carte, cercammo di trovare più adesioni possibili, preparammo decine di osservazioni. A rileggerle oggi ci si stupisce di come fossimo veramente assai più preparati di chi invece era pagato dall’industria più potente del mondo.

Organizzammo Manifestazioni, prima a San Vito e poi a Lanciano. Eravamo tanti ma forse non ancora abbastanza.

Poi ci fu l’ennesimo disastro in un punto lontano del mondo ma che ebbe effetti anche sulle nostre vite, con quella che festeggiammo come la fine di quel progetto. Ma così non è stato. Hanno denaro e potere, noi formiamo comitati, firmiamo petizioni, scriviamo sui blog e su facebook, loro parlano coi Ministri quando non li nominano. Ed allora, nelle oscure stanze dei Ministeri è stata trovata la soluzione, ed un Governo tecnico dimissionario ha deciso nuovamente delle nostre vite perché “così vuole l’Europa” o – meglio – perché così vuole la BCE.

Qualcuno ha accusato il colpo, ha pensato che la carta della Manifestazione fosse la carta della disperazione, ma non aveva capito che l’aria era finalmente cambiata; che quest’ultimo atto di arroganza, questo sputo in faccia a tutti gli Abruzzesi, era la goccia che avrebbe fatto traboccare il vaso.

Lo si è visto subito dalle prime assemblee, i diversi punti di vista sono stati sommersi dalla volontà di fare. L’organizzazione della Manifestazione è diventata liquida: un flusso di attività, iniziative, persone che si sono messe in moto. Un fiume in piena con i suoi vortici e i suoi attriti ma che correva avanti con sempre più forza.

Chi aveva spinto e chi aveva deciso contro l’Abruzzo non sapeva che noi avevamo continuato a studiare e a lavorare; che mentre consumavano lo stupro di un convegno sul Petrolio nella sede di un Parco Nazionale noi eravamo lì, seduti vicino all’AD della MedoilGas a imparare; che mentre Passera portava avanti la sua strategia, noi eravamo lì a leggere le carte. Non capivano che avevano il fiato sul collo, chissà le facce quando hanno visto, solo pochi giorni dopo il decreto VIA, la pubblicazione dei loro ringraziamenti al Ministro dell’Ambiente per il buon lavoro fatto e l’imbarazzante mistero di Chiodi e la lettera scomparsa.

E così, mentre qualcuno preparava gli striscioni, le trombette e le zampogne, altri denunciavano gli accordi, scrivevano dossier e preparavano i ricorsi. Ed in questa tenaglia è oggi presa l’intera strategia energetica nazionale.

Pescara ci lascia una certezza: ora siamo veramente tanti e siamo veramente forti. Possiamo decidere del nostro futuro e lo vogliamo fare. Per difficile che sia, sappiamo cosa vogliamo e lo costruiremo.

Ancora una volta l’Abruzzo segna una via per l’intero Paese.

Grazie a tutti