martedì 30 settembre 2008

Alla faccia del federalismo!

Catania è una città allo sfascio, distrutta dalla politica, senza denaro per gli stipendi, senza illuminazione pubblica, con l'immondizia per le strade. Quando i catanesi si stavano quasi per rassegnare al dissesto e a dover fare grandi sacrifici per alcuni anni, ecco che arriva dal cielo l'aiuto insperato:

Il CIPE, “comitato interministeriale per la programma economica” ha disposto un finanziamento a fondo perduto di 140 milioni di euro in favore del Comune di Catania per fare fronte all'emergenza finanziaria dell'Ente. Dopo la riunione una copia della delibera e' stata consegnata al sindaco, senatore del Pdl-An Raffaele Stancanelli. L'on.le Vincenzo Gibiino esprime la propria soddisfazione in merito all'atto del Governo Berlusconi sullo stanziamento a favore del Comune di Catania. Sarà comunque necessario che il Comune stesso presenti ed attui un piano concreto e reale di riduzione delle spese e di rilancio delle sue attività. Sarà necessario altresì un piano reale di valorizzazione del Patrimonio pubblico. (fonte)

Alla faccia del federalismo!

Facciamo i soliti conti: 140 milioni / 58 milioni di italiani fa circa 2,4 euro a testa. La mia famiglia contribuisce per 12 euro!

L'area metropolitana di Catania conta 752.895 abitanti, ciascuno dei quali quindi beneficierà di circa 186 euro (non sono poi così tanti, avrebbero anche potuto dignitosamente tirarli fuori loro invece di abbassarsi ad accettare l'elemosina).

Io non voglio pagare i debiti di chi ha sperperato il danaro pubblico (gli eletti ma anche i loro elettori), tra l'altro essendo una regione a statuto speciale e quindi in una condizione di favore!

Non c'è traccia di questa notizia sui telegiornali, ma è bene conoscerla, soprattutto nel mio paese dove il sindaco dice che siamo alla canna del gas. Così, quando anche noi non riusciremo a pagare i nostri debiti sapremo a chi chiedere!

Qui un link ad un articolo uscito dopo la redazione di questo post

lunedì 29 settembre 2008

Ma che bel sondaggio !

Questo sondaggio sulla gelmini appare sul sito del sole 24 ore di oggi.
Clicca per vedere ingrandito

Come si vede: i voti possibili di questa presa in giro sono solo 5, 6 e 7.

Ciò nonostante i risultati sono:
  • 5 - 88%
  • 6 - 3%
  • 7 - 9%

Nummeri

Conterò poco, è vero:
- diceva l'Uno ar Zero -
ma tu che vali? Gnente: propio gnente.
sia ne l'azzione come ner pensiero
rimani un coso vôto e inconcrudente.
Io, invece, se me metto a capofila
de cinque zeri tale e quale a te,
lo sai quanto divento? Centomila.
È questione de nummeri. A un dipresso
è quello che succede ar dittatore
che cresce de potenza e de valore
più so' li zeri che je vanno appresso.

Trilussa (C.A. Salustri 1873-1950)

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domenica 28 settembre 2008

Siamo gli uomini vuoti

Roberto Saviano in un articolo sull'Espresso (Siamo tutti Casalesi) si chiede perchè non vogliamo vedere, perchè non reagiamo. Nel seguito cito solo alcune sue frasi, ma è un articolo che deve essere letto nella sua interezza anche perchè, come quelli già citati nel post del 20 settembre, è perfetto anche per la realtà abruzzese.

"In genere, quando si svelano i meccanismi della corruzione, la prateria prende fuoco da questa scintilla. Ma qui, oltre i titoli sui soliti giornali locali e alle relative pagine di rito, non ne è scaturita nessuna discussione, nessun dibattito, nessun allarme.

La reazione da queste parti è invece stata 'e allora?' oppure 'ma che ti stupisci: non sai che le cose funzionano così?'. Persino il ceto dei professionisti, degli intellettuali, degli imprenditori, in breve quella borghesia che in Campania si è sempre vista come la parte nobile, appare incapace di protestare. Possibile che persino loro abbiano barattato il loro voto e il loro silenzio per una manciata di soldi come la plebe famelica e feroce dalla quale da sempre si sentono tanto diversi ed estranei?

No, evidentemente non è così. E allora perché non esigono, una volta per tutte, di essere rappresentati da persone limpide e capaci, perché non chiedono di poter partecipare al mercato e allo sviluppo della loro terra in condizioni non irrimediabilmente compromesse dall'interferenza criminale che non produce altro che marcescenza e stallo?

A Caserta come a Napoli, ci si sarebbe aspettati un vento di tempesta che gonfiasse onde di sdegno. Invece nulla: una grande bonaccia delle Antille, micidiale perché stringe tutto in un'immobilità letale, rassegnata, asfissiante. Anime morte prima ancora che corpi. Avvocati, professori, ingegneri, medici, architetti, industriali, che hanno convissuto con la marea di rifiuti per mesi, rinunciando ai loro diritti minimi di cittadini dell'Europa, non provano un senso di nausea alle notizie sul ruolo di un uomo di governo nella desertificazione tossica di un territorio. La classe politica che loro hanno espresso invece volta lo sguardo altrove e tira a campare, delegando la gestione della regione a una pattuglia di personaggi sempre più invischiati nelle indagini della magistratura per ogni genere di reato, inclusi i patti con i camorristi d'ogni clan. Nessuno reagisce a nulla, nemmeno davanti agli imprenditori uccisi a catena, ai negozianti ogni settimana abbattuti per avere peccato contro la legge dei casalesi.
............

Ma soprattutto dovremmo tutti renderci conto che né media né magistratura saranno mai in grado di produrre da soli alcun cambiamento, fino a quando questo non sia richiesto e sostenuto da una larga parte dei cittadini. Per questo bisogna che loro sappiano e bisogna consentire di far conoscere e sapere quel che succede.
"

Nel suo articolo Saviano cita una poesia che mi piace tantissimo, di cui riporto nel seguito alcuni versi e che può essere letta (anche in inglese) a questo indirizzo.

T. S. Eliot, Siamo gli uomini vuoti

Siamo gli uomini vuoti
Siamo gli uomini impagliati
Che appoggiano l'un l'altro
La testa piena di paglia. Ahimè!
Le nostre voci secche, quando noi
Insieme mormoriamo
Sono quiete e senza senso
Come vento nell'erba rinsecchita
O come zampe di topo sopra vetri infranti
Nella nostra arida cantina

Figura senza forma, ombra senza colore,
Forza paralizzata, gesto privo di moto;
Coloro che han traghettato
Con occhi diritti, all'altro regno della morte
Ci ricordano - se pure lo fanno - non come anime
Perdute e violente, ma solo
Come gli uomini vuoti Gli uomini impagliati..
.....

Fra l'idea
E la realtà
Fra il movimento
E l'atto
Cade l'Ombra

Perché Tuo è il Regno

Fra la concezione
E la creazione
Fra l'emozione
E la responsione
Cade l'Ombra

La vita è molto lunga

Fra il desiderio
E lo spasmo
Fra la potenza
E l'esistenza
Fra l'essenza
E la discendenza
Cade l'Ombra
Perché Tuo è il Regno

Perché Tuo è
La vita è
Perché Tuo è il

E' questo il modo in cui finisce il mondo
E' questo il modo in cui finisce il mondo
E' questo il modo in cui finisce il mondo
Non già con uno schianto ma con un lamento.

venerdì 26 settembre 2008

Padre e figlia


Questo è per me un capolavoro.
Una commovente poesia sull'amore tra una bambina e il suo papà.

mercoledì 24 settembre 2008

Latte cinese e formaggio italiano

In televisione i ministri ed i sottosegretari ci rassicurano sul latte cinese perché "in Italia i controlli garantiscono che i prodotti alimentari sono sicuri" a maggior ragione perchè questi prodotti non si possono neppure importare.

Leggendo Gomorra avevo invece capito che i controlli sulla merce cinese sono praticamente inesistenti. A conferma di questo, subito dopo aver detto che non si possono importare, hanno cominciato a dire che li stanno sequestrando.

Si tratta però di quantità enormemente più piccole rispetto a quelle che hanno fatto mangiare agli italiani e agli europei per la truffa dei formaggi avariati permessa dalla assoluta mancanza di controlli (vedi post del del 15 settembre).

Per quanto riguarda i formaggi marci però il sottosegretario di Stato al Lavoro Salute e Politiche sociali francesca martini ha affermato che:

"L'immissione sul mercato, da parte di alcune aziende, di partite di formaggio avariato, pur essendo un fatto molto grave non comporta un pericolo per la salute" (AGI - Roma, 5 set.).

Sono contento di sapere che grattugiare un topo morto non comporta pericoli per la mia salute!

Però a ben guardare la colpa è anche mia ed infatti il ministro delle politiche agricole alimentari e forestali luca zaia ha detto:

“Quando il consumatore va al supermercato deve scegliere prodotti locali e di stagione. E meno lavorata è la materia prima e meglio è”. E riferendosi al formaggio grattugiato: “Ormai la gente vuole tutto pronto e così rischia di prendere un prodotto scadente o non sicuro. La gente vuole le buste. Si è persa l’abitudine di prendere un bel pezzo di Grana e di grattugiarlo”. (vedi questo bell'articolo sull'argomento).

Lo ripeto: questi o sono deficienti o ci prendono in giro. In entrambi i casi i veri deficienti siamo noi!

Controinformazione

Per sapere davvero cosa succede nella scuola non ascoltate vespa, feltri, riotta o la gelmini ma leggete le parole di questa Maestra:

Link all'articolo

martedì 23 settembre 2008

Libiamo ne' lieti calici

Allo scopo di "promuovere la consapevolezza dei rischi di incidente stradale in caso di guida in stato di ebbrezza, oltre che informare sugli effetti del consumo di bevande alcoliche", verranno esposte "nei locali ove si svolgono spettacoli o altre forme di intrattenimento congiuntamente alla vendita e somministrazione di bevande alcoliche" le seguenti tabelle informative.

Tabella 1
Tabella 2 Un vero gioiello di chiarezza! (peccato non averla potuta usare perchè peso più di 90 Kg)

Dopo averle consultate la mia consapevolezza è notevolmente migliorata: sono infatti sicuro che questa iniziativa sia assolutamente inutile, stupida, fumo negli occhi, una presa in giro, vaneggiamento, soldi e stipendi di dipendenti pubblici sprecati, ....

L'autore è il ministro del Lavoro, Salute e Politiche Sociali: un certo Sacconi che è anche quello della "trattativa" Alitalia.

Congratulazioni!

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domenica 21 settembre 2008

Cosa accadrà nella scuola? - Post aggiornato

La televisione ci bombarda di "notizie" sulla Scuola dalle quali non si capisce niente.
Mi hanno domandato: cosa succederà nella scuola elementare e mi sono reso conto di non saperlo. Conoscevo il Decreto legge 25 giugno 2008, n. 112 che all'Art. 64 dava le linee guida per la definitiva distruzione del sistema scolastico italiano (su cui tornerò in un prossimo post) e la relativa circolare brunetta N. 7/2008 sulle assenze dal servizio dei pubblici dipendenti (reperibile ad esempio qui). Mi sto informando ed ho avuto la conferma che da allora ad oggi si è avuto un'inutile fuoco di artificio di stupidaggini dette dai ministri e ripetute dai "giornalisti" ma pochi atti normativi.

Il primo è il Decreto-legge 1 settembre 2008, n. 137 questo decreto è quello che elimina i giudizi per tornare ai voti in decimi, determina il valore del voto in condotta, impone adozioni dei libri di testo ogni cinque anni, stabilisce che si possa essere bocciati con una sola insufficienza (sul recupero dei debiti per ora ci sono solo interviste ed un disegno di legge del 01 agosto 2008 - Disposizioni in materia di istruzione, università e ricerca che è sfociato nel DL 137 che non ne parla più (per ora).
All'art.4 questo decreto impone il maestro unico e le 24 ore nella scuola primaria: "e' ulteriormente previsto che le istituzioni scolastiche costituiscono classi affidate ad un unico insegnante e funzionanti con orario di ventiquattro ore settimanali".

Sia come genitori che come professori abbiamo due scelte: o aspettare a capo chino le norme attuative (però lamentandoci tra noi in segno di dissenso) o reagire subito perchè il decreto deve essere convertito in legge perchè ha solo due mesi di validità e può quindi ancora essere fermato.


Per capire che cosa ci aspetta ci basterà leggere l'anticipazione (fonte Italia Oggi) delle decisioni che il ministro dovrebbe illustrare ai sindacati e con cui si delinano le modalità di attuazione delle precedenti norme. Ho letto questo testo ed ora provo a sintetizzarlo (nei limiti delle mie possibilità):


Si tratta di un documento che tratta della attuazione dell'art. 64 del D.L. 112 prima citato e che quantifica il numero di "docenti da riparmiare" nei prossimi tre anni. Precisamente si tratta di 87.341 persone a cui a cui si aggiunge un "risparmio" di 44.500 posti nel personale A.T.A.

Vediamo i vari punti ad uno ad uno:

1) Innalzamento del rapporto alunni/classe dello 0,40.
Chi ha 5 classi avrà in media 5*0,4 = 2 studenti in più. Lo stesso documento però dice nell'introduzione che si deve incrementare gradualmente di un punto tale rapporto alunni/docenti, per cui qualcosa non mi quadra.

2) Scuola primaria: riduzione di tre ore da 30 a 27. Se ho ben capito sono 24 ore normali + 3 di inglese (un insegnante di inglese per 8 classi)

3) Eliminazione dei posti di specialista di lingua inglese nella scuola primaria.
L’insegnamento della lingua inglese dovrà essere affidato all’insegnante della classe opportunamente specializzato. (n.b.: "all'insegnante")
Questo punto è invece chiarissimo: un corso di specializzazione di 150 ore (magari a distanza) et voilà ecco pronto un insegnante di inglese per i bambini; come abbiamo fatto a non pensarci prima. Un solo insegnante, con una classe più numerosa, meno ore di lezione ed anche l'inglese da insegnare, che bellezza!

4) Scuole Medie. L'orario obbligatorio della scuola secondaria di primo grado a tempo normale è fissato, in via ordinaria, a 29 ore settimanali, tre ore in meno rispetto alle 32 ore attuali.
Pare che la riduzione riguarderà certamente Educazione tecnica (o Tecnologia), disciplina che sarà soppressa in quanto tale e sarà inglobata in Matematica, ma pure Lettere dovrà perdere qualcosa (risparmio delle 3 ore a disposizione).
Circa un quinto delle classi a tempo prolungato tornerà al tempo normale con una riduzione di 16 ore (che fa 2 ore e 40' al giorno) mentre quelle classi a tempo prolungato che resisteranno avranno comunque l'orario ridotto di 9 ore (che fa 1 ora e mezzo al giorno).

5) Eliminazione della clausola della salvaguardia della titolarità .....
La disposizione abolita stabilisce che la riconduzione delle cattedre a 18 ore non deve comportare situazioni di soprannumerarietà, con conseguente permanenza nella scuola dei docenti eventualmente in esubero.

Stiamo parlando del provvedimento con cui siamo chiamati a fare esattamente 18 ore piene di lezione. Questo accade abbandonando le cattedre “ordinarie” (ad esempio, nella mia materia, un corso completo composto da una terza, una quarta ed una quinta più due ore a disposizione). Istituendo una vasta tipologia di cattedre il cui unico vincolo è che la somma delle ore deve essere 18.

Tale provvedimento ha una dichiarata logica di natura puramente contabile, che nulla ha a che fare con la qualità della didattica, ha prodotto una serie notevole di guasti e disfunzioni (ormai permanenti) in tutte le scuole, ed in particolare in quelle superiori.
Gli studenti si vedono infatti cambiare insegnanti ogni anno e lo stesso accade per i docenti: viene quindi compromessa la continuità didattica, la collegialità, la programmazione, la scelta dei libri di testo (si scelgono libri che altri useranno), e soprattutto le possibilità di costruire saldi rapporti umani con gli studenti e con i colleghi: in sintesi, la qualità della scuola pubblica.

Riconducendo le cattedre a 18 ore si perdono ovviamente dei posti di lavoro ed alcuni docenti vanno in soprannumero. L’eliminazione della citata clausola consentirà semplicemente di trasferirli d’ufficio.


6) La Riconduzione di tutte le cattedre dell’ istruzione secondaria a 18 ore di insegnamento.
Alcune classi di concorso non avevano l'incubo delle 18 ore. Ad esempio la classe di concorso 50/A (materie letterarie) dell’istruzione professionale poteva ancora prevedere un completamento con ore di approfondimento o compresenza. Ora non più.

7) Revisione dei curricoli e dell’orario settimanale di lezione degli istituti di II grado.
Riduzione media di tre ore nell'orario settimanale delle scuole superiori: o si ridurranno le materie con più ore o si elimineranno del tutto le più piccole (chissà se cominceranno dall'ora di religione?). Nel primo caso nelle stesse 18 ore entreranno più classi, nel secondo perderemo il lavoro.
La revisione dei curricoli comporterà anche la revisione del ruolo degli insegnanti tecnico pratici: quindi o si elimina la compresenza o si elimina direttamente la parte pratica di alcuni insegnamenti (o entrambi).

8) razionalizzazione dell’organico dei corsi serali e dei corsi per l’istruzione degli adulti.
Meno corsi serali e corsi per adulti, sic ed simpliciter.

9) Anche per il personale ATA si dovrà procedere ad una revisione dei criteri e
parametri che presiedono alla determinazione dell’organico e alla sua assegnazione.
L’operazione verrà realizzata su tutti i profili professionali, salvaguardando, per
quanto possibile, le fi gure amministrative necessarie allo sviluppo dell’autonomia.
L’azione di contenimento avverrà nella misura media del 17%

Vedremo cosa succederà quando queste proposte verranno date ufficialmente ai sindacati e magari fatte conoscere anche ai diretti interessati

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Antonio Albanese: Il professore

sabato 20 settembre 2008

Perchè non vogliamo vedere?

Ho letto questo articolo: Rotondi: «In Abruzzo la Magistratura ha distrutto la giunta», che dice tra l'altro:
Qualche mese fa una sua intervista fece scalpore perché parlando dei magistrati disse che bisognava colpirne uno per educarne cento, riprendendo così lo slogan delle Brigate Rosse. Ieri il ministro per l'Attuazione del Programma, Gianfranco Rotondi (Dca per le Autonomie), ha preso ancora di mira il mondo della Giustizia e detto che se in Abruzzo Del Turco è andato a casa è colpa della «magistratura che ha distrutto la giunta».

Cercando conferme, ho trovato, sul sito del ministero per l'attuazione del programma, una ufficiale attestazione di "solidarietà" a Del Turco, "protagonista integerrimo di decenni di battaglie sindacali e politiche"

ed altre affermazioni simili, come ad esempio su www.infoparl.it.

Chiarita la posizione del ministro (che rappresenta perfettamente la posizione di quella che viene chiamata la "casta"), cerchiamo capire cosa sia successo. Sul caso Del Turco-Angelini potremmo leggere il verbale delle dichiarazioni di Angelini e i tanti articoli sull'argomento, però si tratta solo dell'ultima vicenda. Conviene quindi cercare una visione d'insieme di come siamo stati governati negli ultimi 20 anni leggendo questi articoli:
20 anni di politica marcia:
La sanità negli anniI '90
La relazione Turone (gli anni '80)

Da questi articoli cito solo questa amarissima conclusione di Sergio Turone (galantuomo di sinistra abbandonato e isolato dalla "sinistra"), scritta nell'anno 1993 e relativa alla sola gestione dei servizi psichiatrici:

«se le diarie vigenti lasciano alle cliniche private margini di profitto spropositati, la responsabilità non è tanto degli imprenditori - che nel cercare il massimo guadagno fanno il loro mestiere - quanto dei politici che, negli anni in cui la DC abruzzese e i suoi alleati minori esercitavano su ogni ganglio della vita pubblica un controllo assoluto, hanno consentito o favorito lo sviluppo di un meccanismo così drammaticamente finalizzato allo sperpero di denaro pubblico».
«Se i mille miliardi, perduti in una dissennata gestione il cui risultato è che oggi in Abruzzo i malati mentali sono di fatto lasciati a se stessi o alle disperate famiglie, fossero stati investiti nelle strutture pubbliche che per legge dovrebbero essere distribuite sul territorio, oggi i malati potrebbero essere assistiti secondo criteri assai più umani, vivendo nelle famiglie, e trovando nei pressi della propria casa il supporto terapeutico di cui abbisognano per essere seguiti e stimolati a pensare, anziché addormentati con gli psicofarmaci».
Ecco perché oggi ci ritroviamo un debito sanitario impressionante: un peccato originale indelebile della classe politica che ha affossato da sempre questa regione.


Sono passati 15 anni in cui nessuno a voluto vedere quello che era sotto gli occhi di tutti e siamo arrivati alle affermazioni del giulivo ministro rotondi (capo di un partito politico che ha avuto le seguenti percentuali: 1,083 % al senato e 1,126 % alla camera).
Mi pare evidente che menta apertamente, e che le sue azioni (come quella dei suoi "colleghi") sono solo volte a creare un sistema in cui possa continuare a fare quello che gli pare con la definitiva sicurezza di non essere mai giudicato. L'unica cosa che lo contraddistingue dagli altri è che, mentre ci prende in giro, non gli riesce proprio di fare la faccia seria.

venerdì 19 settembre 2008

Il lavoro di insegnare

Spesso i miei ragazzi mi chiedono perchè io faccia il professore invece di un altro lavoro.
Dietro questa domanda si può vedere un complimento: mi ritengono capace di altro che non l'insegnamento che per loro è indubbiamente un lavoro per persone prive di qualità, oppure
un giudizio negativo: se tu fai questo lavoro tu non puoi valere molto.
Le prime volte non sapevo cosa rispondere, infatti anche io, quando lavoravo come dipendente o come libero professionista, non aspiravo certo ad un futuro nella scuola; ed è stato solo per una serie di circostanze che ora mi ritrovo qui dentro e per di più di ruolo!
Oggi però non ho più alcuna esitazione a rispondere che faccio questo lavoro perchè mi piace e mi piace anche perchè è il più difficile tra tutti quelli che ho fatto. Ed in più è un lavoro che mi fa sentire utile.

Vediamo quindi di approfondire le difficoltà del lavoro dell'insegnante.

Il lavoro dell’insegnante poggia su tre pilastri: la conoscenza della materia, la capacità di farla capire agli studenti, la capacità di «tenere la classe», cioè mantenere in aula un clima di civiltà che consenta di imparare. Questa capacità si basa a sua volta su due componenti: l’autorità e l’autorevolezza. Infine c’è l’impegno civile, cioè la voglia di fare bene il proprio lavoro coscienti che i suoi effetti influenzeranno altre persone ed in definitiva l'intera società.
Esaminiamo questi pilastri uno alla volta.

Per quanto riguarda la conoscenza della materia non ho alcuna difficoltà. Ciò che insegno è infatti una frazione estremamente limitata ed elementare di ciò che ho studiato all’università e che ho imparato sul lavoro.

Per quanto riguarda il saper insegnare, c'è voluto un pò di tempo ma ho imparato sul campo; la difficoltà, per me, non sta tanto nella preparazione delle lezioni o del materiale didattico ma nel tarare l'insegnamento sulle persone che hai davanti e chiedere loro sempre un pò di più di quello che vogliono dare.

L’autorità è invece il punto dolente. Fino a qualche decennio fa il professore aveva autorità per il solo fatto di essere dietro una cattedra, su una pedana, e di avere in mano il registro, con il quale decretava promozione, scolastica e sociale, o bocciatura. Poi c’è stato il Sessantotto, la sindacalizzazione degli alunni (e soprattutto dei genitori), una società che riconosce la sola autorità del denaro, la sempre più scarsa qualità del corpo docente (impossibile negare che a molti professori mancano oggi una o anche tutte le qualità di cui stiamo parlando). In particolare il degrado dell'insegnamento non è mai interessato veramente a nessuno (ministero, sindacati e classe docente) e non interessa neanche oggi poichè il ministro si limita a sparare nel mucchio dopo averci apertamente delegittimato e, in risposta a tutto ciò, la classe docente pare ancora una volta voler chinare la testa.
La mia vita in classe sarebbe certamente più facile ed i risultati sarebbero di gran lunga migliori se avessi autorità: se esistesse una selezione che colpisse davvero la mancanza di impegno e il non rispetto delle regole (a ben guardare prima ci vorrebbero le regole). Ma ho dovuto imparare a farne a meno.

L’unica speranza per chi sta sulla cattedra oggi è dunque l’autorevolezza. Qualcuno ce l’ha come dote naturale, io me la sto costruendo, con fatica, pazienza, disponibilità, studio, impegno. E' come camminare su un filo a sua volta collegato con dei tiranti, uno per ogni ragazzo, ed ogni tirante ha la sua regolazione che influisce sulla stabilità del filo. Non è per niente una cosa facile, ma a volte tutto si regge ed io sono contento.

Mi conforta anche sapere che ci sono moltissimi altri come me; mi rispecchio (ed imparo) nelle storie di colleghi che vengono descritte dai libri che trattano della scuola o dalle testimonianze che si trovano su internet, come quella che ha dato il via a questa riflessione e che vi invito a leggere: "Professore meridionale eroe" .
Questa riflessione infine deve molto anche a questo articolo: "Manuale semiserio per la formazione intensiva della classe docente".

giovedì 18 settembre 2008

Attenzione alle vostre tasche !

Le riforme istituzionali si dovrebbero fare avendo in mente il futuro del Paese. In Italia si fanno con in mente il futuro del governo, per tenere buoni tutti i partiti della coalizione. E' il caso dell'articolo 20 dell'ultima versione della bozza Calderoli sul federalismo fiscale, approvata in prima lettura dal Consiglio dei Ministri di giovedì. Una norma che sfugge ad ogni razionalità economica e giuridica. Vediamo perché.

L'articolo 20, quello sulle Regioni a Statuto Speciale, ha un nome, un cognome e un indirizzo: Raffaele Lombardo - MPA - Presidente della Regione Sicilia. Per far contento anche lui è spuntata la possibilità di attribuire alle Regioni a Statuto Speciale "quote del gettito derivante dalle accise sugli oli minerali in proporzione ai volumi raffinati sul loro territorio".
Poiché 5 raffinerie su 6 delle Regioni a Statuto Speciale sono (ma guarda un po') localizzate in Sicilia, la norma consente a questa Regione di trattenere in loco una buona parte del gettito delle accise sulla benzina raffinata. E non si tratta di noccioline. Con più di 20 miliardi di gettito complessivo all'anno, le accise sugli oli minerali costituiscono la la quarta imposta erariale italiana, e la quota raffinata in Sicilia è quasi del 50 per cento. Si osservi che mentre la logica politica della norma è chiara, quella economica latita, e non trova fondamento giuridico né nel nostro sistema tributario né nello Statuto della Regione Sicilia. L'accisa è una tassa esigibile "all'atto dell'immissione in consumo del prodotto", è cioè un'imposta alla vendita, non alla produzione.

In pratica, lo Stato impone le accise sulla benzina, gli abruzzesi le pagano, e i soldi vanno, in buona parte ai siciliani.


E' l'opposto del principio della responsabilità fiscale, cioè dell'essenza del federalismo ("pago, controllo, esigo"); qui le tasse le paga qualcuno e i soldi vanno a qualcun altro.


E dire che di responsabilità fiscale la Sicilia ne avrebbe un gran bisogno; è la Regione che già prende più trasferimenti dallo Stato (il 20% di tutti i trasferimenti erariali alle Regioni), ma che li spende molto male, a giudicare dalla qualità dei servizi offerti ai cittadini, dal numero e dai redditi degli amministratori pubblici e dall'età di pensionamento dei funzionari pubblici. Se questo è il federalismo alla Calderoli, ne vedremo di belle.

Tratto da Federalismo ad personam di Tito Boeri e Massimo Bordignon 14.09.2008 su lavoce.info

mercoledì 17 settembre 2008

L’O.M. 92/2007 è fallita - sono aumentati i bocciati

L’ordinanza - voluta da Fioroni e confermata da Gelmini - relativa ai corsi di recupero non ha fatto il miracolo!

Il Ministero, senza pubblicità e senza commenti, comunica che nella Scuola Secondaria Superiore, nel 2008, ci sono stati:

- Promossi 83,8%
- Bocciati 16,2%

Con un aumento secco di bocciati pari al 2% sul totale degli alunni rispetto all’anno precedente. Gli stessi dati ci dicono che le bocciature sono aumentate del 14,1% rispetto alle bocciature dell’anno precedente (2/14,2 = 14,1%).

Qualcuno si rallegra dell’alta percentuale dei “rimandati” che alla fine sono stati promossi, affermando che quest’anno, per la prima volta dopo tanti anni, i promossi sono tutti promossi veri, cioè senza lacune, mancanze e debiti da saldare.
In realtà l’esperienza di tutti i giorni ci dice che nulla è cambiato nella sostanza. La maggior parte dei debiti è stata semplicemente abbonata (così come avveniva anche prima), condonata con esami pro-forma o comunque fatta sparire dal Consiglio di Classe che ha spesso decretato la promozione anche in presenza di prove insufficienti. Alcuni presidi sono anche intervenuti pesantemente inducendo il Consigli di Classe a promuovere praticamente tutti, eseguendo evidentemente gli ordini superiori tesi a ottenere in ogni modo un risultato formalmente positivo.

Quindi 16,2 ragazzi su cento sono stati bocciati nonostante l’impegno dei professori, nonostante il livello ormai bassissimi dei risultati considerati sufficienti, nonostante le raccomandazioni dei presidi a chiudere entrambi gli occhi. E’ una percentuale disastrosa! Un paese non può sopravvivere così!

Ma i dati sono ancora più brutti, infatti, è sempre il Miur a documentarci che “i bocciati al primo anno di scuola superiore sono stati il 21,8%” con un aumento del 3,1% rispetto al 18,7% dell’anno scorso.
Tra i “nuovi” ragazzi i bocciati sono quindi stati il 21,8% .
Questo dato è ancora più spaventoso perché dice che un ragazzo su 5 difficilmente riuscirà ad ottenere un sufficiente livello di istruzione (e si deve anche ribadire che non riescono a raggiungere tale livello, secondo le indagini internazionali, anche moltissimi di quelli che oggi si diplomano senza mai ripetere).
Ancora peggio stanno le cose se si tiene conto di quei ragazzi che abbandonano la scuola e che non sono compresi in queste statistiche. Un dato che ne tiene conto è il seguente: la percentuale di 18-24enni con la sola licenza media e non più in formazione era nel 2006 del 20,8%. In altre parole un ragazzo su 5 non era diplomato già nel 2006.

Altro si potrebbe dire osservando la distribuzione di questi bocciati e dispersi per tipologia di scuole o per aree geografiche, ma mi fermo e concludo osservando che di fronte a questi numeri che rappresentano il cappio al collo per il nostro paese, si risponde denigrando il personale della scuola, licenziando a tappeto, riducendo le ore di lezione, boicottando le scuole serali e riducendo enormemente gli stanziamenti. In cambio sono stati però introdotti il maestro unico i grembiulini e il voto in condotta.

Citazioni ...

L'inferno dei viventi non è qualcosa che sarà; se ce n'è uno, è quello che è già qui, l'inferno che abitiamo tutti i giorni, che formiamo stando insieme. Due modi ci sono per non soffrirne. Il primo riesce facile a molti: accettare l'inferno e diventarne parte fino al punto di non vederlo più. Il secondo è rischioso ed esige attenzione e apprendimento continui: cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all'inferno, non è inferno, e farlo durare, e dargli spazio.
Italo Calvino - le città invisibili

Come arrivano lontano i raggi di una piccola candela, così splende una buona azione in un mondo malvagio.
William Shakespeare

martedì 16 settembre 2008

Gelmini M. - Curriculum vitae

Il Ministro dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca ha questo Curriculum vitae (fonte ministero):

  • Mariastella Gelmini è nata a Leno, in provincia di Brescia, il 1° luglio del 1973.
  • Avvocato, è specializzata in diritto amministrativo.
  • Entrata in Forza Italia sin dal 1994, nel 1998 è stata prima degli eletti al Comune di Desenzano, ricoprendo sino al 2002 la carica di Presidente del Consiglio Comunale.
  • Dal 2002 è stata assessore al Territorio della Provincia di Brescia e, dal 2004, assessore all'Agricoltura.
  • Prima degli eletti nella circoscrizione di Brescia per Forza Italia, entra nel Consiglio Regionale della Lombardia nell'aprile del 2005.
  • Il mese successivo è nominata da Silvio Berlusconi coordinatrice regionale di Forza Italia in Lombardia.
  • Nel 2006 è eletta per la prima volta alla Camera dei Deputati per la XV legislatura, dove è stata membro della Giunta per le autorizzazioni a procedere, del Comitato parlamentare per i procedimenti di accusa e della II Commissione giustizia.
  • Nel 2008 è stata riconfermata alla Camera dei Deputati nella circoscrizione Lombardia II nelle liste del Popolo della Libertà per la XVI legislatura.
Aggiungo che non ha figli e non ha mai insegnato.

Un pò poco per poter pontificare sui meriti degli insegnanti italiani.

Ma vediamo cosa successe nel 2001-2002: in quell’epoca Mariastella Gelmini è già da tempo in politica nelle file di Forza Italia, ha un diploma di maturità classica e una laurea in Giurisprudenza presa a Brescia, ma ha anche 27 anni e necessità di iniziare a guadagnare. Però a Brescia non è facile superare l’esame (solo 31,7% di promossi) ed allora perchè non trasferirsi anche anagraficamente in un'altra città che col suo 93,4% di promossi garantisse una rapida promozione?.
Ecco quindi che dopo un anno di residenza e praticantato a Reggio Calabria supera l'esame e riesce quindi a diventare avvocato. Gian Antonio Stella - Corriere della Sera

Non merita certo complimenti per questo comportamento che mi ricorda quegli studenti che non vogliono studiare e che si diplomano a pagamento nelle scuole private.

Cercando altre informazioni su questo argomento ho incontrato un'altra notizia che non conoscevo, relativa agli stessi anni: nel 2000 fu sfiduciata da presidente del consiglio comunale di Desenzano per inoperosità. La sfiducia oltre che dall’opposizione fu votata anche dai membri del suo stesso partito (otto consiglieri dell'opposizione e 7 della maggioranza).
Rieletta nel 2002 all'opposizione si presentò in consiglio comunale 3 o 4 volte nell'intera legislatura. (Vedi la fonte).

Sarebbero bastate queste notizie per preoccupare chiunque, poi la ministra ha aperto la bocca e ci ha tolto ogni dubbio.

lunedì 15 settembre 2008

Gal**** vuol dire fiducia

CREMONA Nel formaggio avariato e putrefatto c'era di tutto. Vermi, escrementi di topi, residui di plastica tritata, pezzi di ferro. Muffe, inchiostro. Era merce che doveva essere smaltita, destinata ad uso zootecnico. E invece i banditi della tavola la riciclavano. La lavoravano come prodotto "buono", di prima qualità.

A Casalbuttano i finanzieri trovano roba che a vederla fa venire i conati. Prodotti caseari coperti da muffe, scaduti, decomposti e, peggio ancora, con tracce di escrementi di roditori. Ci sono residui - visibili a occhio nudo - degli involucri degli imballi macinati. Dunque plastica. Persino schegge di ferro fuoriuscite dai macchinari. La vera specialità della azienda è il "recupero" di mozzarelle ritirate dal mercato e stoccate per settimane sulle ribalte delle ditte fornitrici, di croste di gorgonzola, di sottilette composte con burro adulterato, di formaggi provenienti da black out elettrici di un anno prima. "Una cosa disgustosa - racconta Mauro Santonastaso, comandante delle fiamme gialle di Cremona -. Ancor più disgustoso - aggiunge il capitano Agostino Brigante - , è il sistema commerciale che abbiamo scoperto".

Il formaggio comprato e messo in lavorazione è definito - senza mezzi termini - "merda".

Leggi tutto sulla prima indagine
Chiuse indagini cremona...

PIACENZA Quando gli uomini della Guardia di Finanza trascrivono le intercettazioni, quasi non credono alle loro orecchie. Chi è il rappresentante legale e amministratore unico dell'azienda che ricicla formaggi avariati e scaduti? Semplice, l'ex comandante della stazione dei carabinieri. E chi certifica, passando a bere un caffè, che è tutto a posto, nonostante le celle frigorifere trabocchino di tonnellate di merce con dentro insetti, larve, escrementi e carcasse di topi, muffe, pezzi di plastica? Semplice: il veterinario dell'Asl.

Leggi tutto sulla seconda indagine

Facciamo qualche conto: 12.000 + 11.000 = 23.000 tonnellate = 23.000.000 Kg
In Italia ci sono circa 58.000.000 di persone
per cui ciascun italiano ha mangiato 23000000/58000000 = 4 etti di questa merda

4 etti di merda che diventano chissà quante considerando che: "Di aziende come queste c'è pieno - dice un investigatore anti-frode - e i grandi marchi se ne servono abbondantemente."

Alcune riflessioni:
-- Di queste cose nessuno ci ha fatto sapere nulla e le poche notizie sono già scivolate via! Quindi non mi posso fidare di questa informazione!
-- Le multinazionali non hanno nessun ripensamento: per guadagnare 101 invece di 100 ci fanno mangiare merda! Quindi non mi posso far rincitrullire dalla pubblicità e quando posso devo comprare prodotti non industriali e su cui ho il controllo (filiera corta).
-- La corruzione nelle strutture pubbliche generata dalla corruzione nella politica mi ha fatto mangiare della merda!
-- Queste cose sono state rivelate grazie alle intercettazioni telefoniche. Senza intercettazioni i delinquenti staranno molto più tranquilli. Quindi togliere le intercettazioni non servirà a proteggere me che sono onesto ma aiuterà solo i delinquenti!

Antenne e campi elettromagnetici

Tante volte mi si chiede un parere sulla pericolosità delle onde elettromagnetiche e quando dico che sono la mia ultima preoccupazione tutti mi guardano male. Occorre però sapere che, prima di parlare, io mi informo e tutte le mie informazioni dicono la stessa cosa: ad oggi, a seguito dei molti studi fatti, non è stato accertato alcun effetto nocivo.
Io quindi non mi preoccupo di un pericolo che non si vede (e con tutta probabilità non c'è). Mi preoccupo invece dei pericoli che ci sono sicuramente. Mi preoccupo di quel che mangio, di quel che respiro, del traffico ecc. ecc.. Trovo infatti sconcertante che chi si preoccupa delle radiazioni al tempo stesso magari fuma, mangia troppo, guida come un pazzo (telefonando) con i bambini senza seggiolino e cinture che saltellano per l'abitacolo.
Indico qui soltanto una delle mie fonti che è la rivista altroconsumo perchè scrive in una maniera assai comprensibile:
Una carrellata su tutti i tipi di onde che ci circondano
Una nota sul wi-fi

Padri, figli e il mondo fuori dal pollaio alcune riflessioni sul progetto “Al cinema con papà”

Anche quest’anno si è svolto a Vasto il progetto “Al cinema con papà”. Per chi non lo conoscesse, si tratta di un progetto rivolto ai ragazzi delle scuole elementari e medie accompagnati dai loro papà ed articolato in due fasi. Nella prima parte, che ha visto una grande partecipazione, abbiamo assistito ad una serie di proiezioni di film che parlavano del rapporto padri-figli con riferimento alla natura. Le mie due figlie sono sempre state affascinate e spesso mi stupiscono ricordando ancora le scene dei film: “papà ricordi la bambina che giocava con la cacca? E quella che cavalcava la balena?” e così via.

Per chi era già abituato a stare con i propri figli, questa è stata un’altra piacevole occasione, per gli altri è stato un motivo per trovare quel tempo. Sono sicuro che queste ore siano state per tutti noi preziose, perché se il tempo che ci è dato è limitato, ancora più limitato è il tempo in comune con i nostri figli. Purtroppo, spesso, lo lasciamo trascorrere invano senza comprendere che l’unico modo per non rimpiangere il passato è quello di vivere il più possibile il tempo presente.

Oltre al rapporto padri-figli, queste ore assieme, hanno fatto incontrare tra loro i ragazzi e tra loro i genitori. Il dialogo tra i genitori è poi spesso andato oltre la discussione finale che seguiva le proiezioni. Nel periodo che stiamo vivendo, l’aver organizzato un luogo in cui potersi incontrare con altri genitori è stata una grande e gradita opportunità.

Nella seconda parte del progetto alcuni genitori con i loro figli hanno trascorso una settimana di volontariato nel parco d’Abruzzo. Nel parco si è raggiunto ancora di più l’obbiettivo di questo progetto che era quello di farci riflettere, assieme ai nostri figli, sulla natura e sui rapporti tra le persone. Non voglio offendere nessuno, ma devo dire che oggi viviamo completamente rintronati in una società che non comprende più il significato di parole come: natura, felicità, libertà, tranquillità, ozio, sentimenti, gusto, ...
Viviamo come polli da allevamento: mangiando cibi sintetici, respirando veleni, ripetendo senza fine le azioni della pubblicità, pensando solo a beccare i nostri vicini, convinti che il pollaio sia tutto l’universo.
Ed invece a poca distanza c’è la natura, il silenzio la luce delle stelle. Ci sono persone con cui parlare e ce un po’ di tempo per fermarti a guardare tuo figlio che dorme tranquillo.

Un ultimo effetto positivo di questa avventura è che io, ed altri con me, vogliamo continuare su questa strada. Vogliamo cercare di fermarci assieme a pensare e a farlo con i nostri figli, sembra una cosa facile ma non lo è per niente.

Concludo con un ringraziamento per gli organizzatori e cioè: il Centro di Educazione Ambientale di Vasto, la Regione Abruzzo che ha istituito i CEA e il Parco Nazionale d’Abruzzo, con la speranza che questo progetto possa continuare anche nei prossimi anni.