martedì 29 dicembre 2009

Buon 2010 !

Auguri a tutti !


PC e testa in manutenzione,
in partenza per luoghi remoti
non raggiunti dalla rete

un arrivederci a tutti all'anno nuovo

venerdì 25 dicembre 2009

martedì 22 dicembre 2009

Letterina a Babbo Natale

Caro Babbo Natale,
portami la tessera del PDL
portamene una di quelle più belle
non farmi stare in pena
non portarla solo a D'Alema

Lo so che son stato coglione,
ma adesso Travaglio e Di Pietro
li infilzo con uno spillone
buono come bondi mi sento
della pay-tv portami un abbonamento

E per farmi davvero contento
ti basta solo un altro momento
non ti preoccupare dei terremotati
che già tanto son stati aiutati
ma chiedi per me alla Befana
che mi porti pure una bella p.....

Petrolio, il punto della situazione

Il rischio di vedere trasformata la “Regione verde d’Europa” in un distretto minerario è ancora più che presente: la legge regionale appena approvata dalla giunta Chiodi - con un repentino cambio di guardia, dopo aver a lungo affermato che non esisteva alcun problema - contiene infatti errori e mancanze che la rendono facilmente impugnabile e aggirabile (ed è stata così approvata nonostante la preventiva e argomentata richiesta di correzioni fatta sia dalla rete di associazioni contro la petrolizzazione dell’Abruzzo che dalle opposizioni). La legge, inoltre, non ha alcun strumento per opporsi allo sfruttamento del mare ed è proprio il mare ad essere sotto attacco. In particolare nel tratto di costa Ortona - Casalbordino - Vasto.

La nuova strategia contro questa trasformazione - pur senza interrompere la raccolta di firme - si è spostata su un piano puramente amministrativo. Le compagnie petrolifere chiedono infatti al Ministero dell’Ambiente i permessi, corredandoli da una Valutazione di Impatto Ambientale. Queste richieste vengono rese pubbliche, dopodichè ci sono 60 giorni di tempo per produrre osservazioni contrarie. Trascorso questo periodo il Ministero decide e nella quasi totalità dei casi, in assenza di osservazioni, concede.

A partire dalla richiesta della Vega Oil per la piattaforma di estrazione Elsa2 (tra Ortona e Casalbordino) sono state prodotte più di 30 osservazioni da parte di privati cittadini, Comuni (tra cui Casalbordino), associazioni, professionisti, esercizi commerciali, organizzazioni religiose, fino a coinvolgere Confcommercio, CNA e la Provincia di Chieti; le osservazioni sono raccolte qui.

Lo stesso è stato poi fatto per i permessi di ricerca nel tratto di mare tra Ortona e Vasto in cui la Petroceltic prevede di spendere trentacinque milioni di euro (vedi allo stesso link indicato in precedenza).

Adesso è il momento di agire contro Ombrina Mare 2 della Medoilgas. Dietro questo bel nome si nasconde un mostro che dovrebbe sorgere a meno di 7 Km dalle spiagge, in 20 metri d’acqua, con desolforizzazione a bordo (un “centro oli” in mare) ben visibile di giorno e di notte.

Entro la fine di Gennaio dovranno pervenire al Ministero il maggior numero possibile di osservazioni dal maggior numero possibile di soggetti. Chiunque abbia a cuore il territorio e il mare di Casalbordino dovrebbe impegnarsi in questo senso, per impedirne l’insediamento ora, perché dopo sarà troppo tardi.

Per informazioni ed aiuti sulla stesura delle osservazioni, oltre al link indicato, fornisco la mia piena disponibilità.

martedì 15 dicembre 2009

Ebola

La statuina ha fatto male, molto male.

Un egocentrico, sostenuto dal coro dei suoi servi persino nella follia di sfuggire al tempo che passa, in un attimo si è ritrovato ferito e sanguinante, colpito proprio in quella sua immagine così curata; afflitto dal dolore che è il segno più evidente della nostra natura mortale.
Colpito senza motivo, perchè chi ha lanciato la statuetta non è diverso dalla vecchina senza tetto che invece lo vuole santo.

Il colpo deve essere stato davvero durissimo e i servi hanno avuto immediatamente paura di fare la stessa fine. Non importa se il pericolo non esiste: chi è abituato a soffiare sul fuoco ha paura di ogni scintilla.
E poi i servi non hanno la stessa scorta del padrone (per quel che è servita) e chi è abituato a colpire vigliaccamente i più deboli - meglio se alle spalle - ha sempre il timore di diventare lui il bersaglio.

Hanno paura che tutto gli crolli sotto i piedi e - ignoranti e violenti - stanno reagendo come sempre hanno fatto: infangando, mentendo, calunniando, offendendo, non lasciando parlare (prima in TV ed ora in internet), accusando gli altri di quanto loro stessi fanno e che agli altri - me per primo - farebbe schifo fare.
Come al solito, con disprezzo per chi li ha eletti, non perdono tempo in Parlamento dove propongono l'ennesima fiducia, ma denunciano l'odio per il loro padrone e lanciano una crociata per distruggere senza pietà chi dissente, affinché l'amore prevalga.




Odio e amore sono le parole di questi giorni: il solito gioco delle appartenenze. O con me o contro di me. Noi siamo i buoni: italiani, anti-comunisti, difensori della chiesa cattolica - gli altri i cattivi: violenti, delinquenti, la feccia.

Il solito polverone che chiama in causa l'irrazionale e le paure per coprire i fatti. Quei fatti che avevano cominciato a fare capolino, su Repubblica, sul Fatto Quotidiano, su Internet, sui Blog, nelle parole di Di Pietro, nelle aule di tribunale e anche in TV.
Quei fatti che potrebbero portare gli italiani a valutare berlusconi e i suoi compari per quel che sono.
Quei fatti che hanno portato tantissime persone in piazza, non per odio ma perchè quel che berlusconi ha fatto e continua a fare si sta rivelando un disastro totale per l'Italia e per gli italiani.
Non è questione di odio, ma di sopravvivenza. I provvedimenti della finanziaria avranno effetti sulla vita di tutti i giorni e non saranno effetti positivi (neanche per chi ha votato questo governo), passeranno invece con un voto di fiducia, nascosti dal rumore delle minacce e dei bollettini medici.

Questo virus Ebola che ha colpito l'Italia sta per ucciderla, il marciume, il pus, la puzza sono in ogni angolo. Questi aspiranti-gerarchi non si rendono neppure conto che - qualora riuscissero ad avere il sopravvento distruggendo definitivamente la parte sana del paese - non gli resterà nulla in mano. Solo tanti sudditi ignoranti da sfamare, ma il grande fratello non riempie la pancia e guardare la pubblicità non serve a molto quando si hanno le pezze al culo. Forse solo allora gli italiani che avranno visto in silvio un rassicurante incrocio tra il duce e padrepio cominceranno ad aprire gli occhi e così - dopo averne tanto parlato a vanvera - si manifesterà l'odio, quello vero - bestiale - non quello virtuale delle sciocchezze che si raggrumano in Facebook.

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Raccontare i fatti, mostrare i trucchi, testimoniare, con l'orgoglio dell'intelligenza, della cultura, dell'onestà, della solidarietà, dell'impegno disinteressato. Questo è quel che possiamo e dobbiamo fare: tutti, ognuno per la sua parte.

Se non ora, quando?

domenica 13 dicembre 2009

Davide contro Golia

Lo dico sempre: "il mondo è pieno di pazzi". Pazzi buoni, sognatori, riservati, persi, ma anche cattivi, tristi, furiosi, violenti, criminali.

Lo ripeto alle mie figlie - con esempi - perchè se ne convincano; sempre più spesso questa constatazione è la spiegazione, la risposta a tante domande, il modo per non farsi fare del male o per evitare guai, ma anche per comprendere ed aiutare chi è in difficoltà.

Ed ora un po' di cronaca:

Silvio Berlusconi ne avrebbe combinata un'altra delle sue ... durante un recente vertice di capi di governo dell'Unione Europa a Bruxelles ...

I leader della Ue stavano discutendo le questioni relative al cambiamento climatico in vista del summit di Copenhagen, in particolare la possibilità di dare maggiori aiuti in denaro alle nazioni povere del Terzo Mondo per combattere gli effetti del surriscaldamento globale, quando hanno notato che Berlusconi era intento a vergare qualcosa con impegno su dei fogli di carta. In un primo momento ... pensavano che facesse dei calcoli per dare il suo contributo al dibattito sulla complessa trattativa. Ma poi si sono resi conto che il premier italiano stava invece disegnando mutandine femminili.

Una fonte avrebbe detto ... che i disegnini, fatti passare di mano in mano agli altri leader presenti, includevano biancheria intima femminile usata da "donne egiziane, mutandoni dell'era vittoriana britannica, slip di seta di stile francese, tanga e g-string", sotto il titolo "Mutandine da donna attraverso i secoli". ... "Nessuno poteva crederci. Lui stava scarabocchiando rapidamente e poi ha messo in giro i suoi disegnini di mutandine femminili. Alcuni erano divertiti. Altri no".
(fonte)

E' in cura da 10 anni per problemi mentali al Policlinico di Milano Massimo Tartaglia, l'uomo che ha aggredito Silvio Berlusconi. Incensurato, la Digos neppure lo conosce. Nessun precedente penale. Quarantadue anni, abita con i genitori in un'elegante palazzina a Cesano Boscone (Milano); l'aggressore di Silvio Berlusconi è un ingegnere elettronico che lavora nell'azienda del padre. Vota Pd, come tutta la sua famiglia, "ma in casa - assicura il padre Alessandro - nessuno odia Berlusconi. Mai fatto politica attiva", spiega il genitore. "Non ha mai fatto del male a nessuno: è un volontario del WWF".
....
Per tentare di ricostruire i trascorsi dell'aggressore e tracciarne un profilo mentale meno approssimato, in serata era arrivata nella Questura di Milano anche la psicologa che ha in cura Tartaglia da 10 anni. Una vicina di casa ricorda che qualche volta sentiva l'uomo "urlare nel suo appartamento". E quando i poliziotti lo hanno trascinato via dalla piazza dopo l'aggressione, ripeteva: "Non sono io. Io non sono nessuno".
(fonte)

Insomma, non sembrava esserci storia, nessuna possibilità per l'ingegnere che vota PD, curato per problemi mentali, in una gara col presidente del consiglio che disegna mutandine per i capi di stato europei: due classi di pazzia troppo lontane per potersi confrontare, come per Davide contro Golia.
Ed invece una combinazione altamente improbabile di eventi si è realizzata: i due si sono trovati vicini tra la folla, il caso ha fatto sì che la mira fosse precisa senza che le guardie del corpo vedessero nulla e che qualcosa o qualcuno deviasse la mano o la pietra.

E così il cordoglio tracima dai TG per il caro viso del presidente del consiglio.
Ma io che da otto anni aspetto giustizia per un errore medico, per una cicatrice sul viso di un neonato, una giustizia che ogni giorno è sempre più improbabile: non fatta da giudici "comunisti" ma da giudici incapaci, sepolta sotto le macerie dell'Aquila e del processo breve; io penso che della faccia di berlusconi non me ne frega proprio niente, che chi semina raccoglie e che - forse per la prima volta - cominci a capire come ci si sente quando ti arriva qualcosa addosso che senti ingiusto ma contro cui sei impotente.

Il senso del gusto

Dico sempre che si devono educare i figli fin da piccoli alla lettura, alla musica, al teatro, al cinema, alla natura, allo stare insieme, alla solidarietà, per contrastare gli stimoli contrari che li bombardano.
Stasera a cena, di fronte ad una disputa su un barattolo di maionese, mi sono reso conto di non avere ancora individuato, almeno coscientemente, un altro aspetto: quello legato al cibo.

Bisogna educare i figli piccoli anche al gusto, non solo per evitare obesità e malattie, ma soprattutto per non privarli di un altro dei piaceri della vita.

Il mio amico Battistino mi diceva che i maiali mangiano di tutto, purchè sia aromatizzato alla banana; se non ci pensiamo finchè sono piccoli, i nostri figli sono destinati a mangiare - provandoci pure gusto - solo porcherie al buon aroma (chimico) di vaniglia.

sabato 12 dicembre 2009

In prima linea

Alla domanda che mi viene regolarmente fatta, sul perchè io insegni invece di fare un lavoro che mi dia più denaro e meno grattacapi, risposi in uno dei primi post di questo blog. Oggi voglio invece farlo con una citazione:

<< Il lavoro ha perso la centralità attribuitagli nella galassia dei valori dominanti. Non è più in grado di offrire quel perno intorno al quale legare definizioni di sé, identità e progetti di vita. Nè è facile immaginarlo nel ruolo di fondamento etico della società, o di perno etico della vita individuale.
Il lavoro ha acquisito un significato principalmente estetico (un "bel lavoro", un "lavoro che piace" - lorenzo) . Ci si attende che sia gratificante per sé anziché essere valutato in base agli effetti reali e presunti che arreca al prossimo o al potere della nazione e del paese, per non parlare di felicità delle generazioni successive. Solo poche persone - e solo di rado - possono vantare il privilegio, il prestigio o l'onore di svolgere un lavoro importante e vantaggioso per l'intera comunità. Quasi mai ci si attende che il lavoro "nobiliti" chi lo esercita, lo renda "una persona migliore", e raramente viene ammirato ed elogiato per tal motivo. Viene invece misurato e valutato in base alla capacità di intrattenere e divertire, di soddisfare non tanto la vocazione etica del produttore e del creatore quanto i bisogni e i desideri estetici del consumatore, di chi cerca sensazioni e di chi colleziona esperienze (produttore, creatore, consumatore si riferiscono tutti alla personalità del lavoratore, in cui oggi prevale il consumatore - lorenzo) >>.

(Zygmunt Bauman - Modernità liquida - Sagittari Laterza)

Io non pensavo di lavorare nella Scuola, ci sono entrato per caso ed eccomi in quella che oggi - in questo paese - è la prima linea di una battaglia per la sopravvivenza. Orgoglioso del mio compito, nella speranza di riuscire, prima o poi, a far comprendere questo stesso orgoglio ai miei studenti.


martedì 8 dicembre 2009

Mi è esploso il PC

Dico sempre che la fine arriva sempre rapidissima, ma faccio solo un backup d'estate e uno a Natale. Tanto per cambiare, il disastro è arrivato nel momento peggiore. Era tutto sotto controllo, un sistema appesantito ma funzionante, una macchina del 2002 rifatta internamente nel 2004. Da allora una sola reinstallazione di Windows XP.

Qualche giorno fa avevo tra le mani un hard disk esterno non funzionante, l'ho tolto dalla sua unità, l'ho alimentatato e collegato con l'apposito cavo USB al PC; è stato visto e letto senza problemi: problema risolto.

Oggi, prima di restituirlo, volevo scriverci alcuni file. Collego l'alimentatore, l'HD gira, collego il cavo USB e cerco l'unità con il mouse, il puntatore non si muove. Qualche secondo e sento puzza di bruciato, stacco subito l'alimentatore, alzo gli occhi e vedo il fumo sotto la lampada della scrivania.

Cerco di capire cosa è bruciato ma l'HD non puzza e l'alimentatore neppure e il fumo non viene da lì, c'è l'immagine sul monitor ma il cursore è sempre bloccato - o cazzo!
Il reset non funziona e neppure il pulsante dell'alimentazione, spengo e riaccendo il gruppo di continuità e la scheda madre comincia a gracchiare "System fail" "system fail" con voce di donna.

Disastro! Tutto mi aspettavo, fuori che inserendo una periferica USB mi prendesse fuoco il computer!

Risultato: è bruciato un chip della scheda madre ma i due hard disk sono ancora perfettamente funzionanti - sospiro di sollievo arrivato dopo un'ora filata di maledizioni.

Da domani dovrò trovarmi un altro PC, un altro sistema operativo, recuperare i dati dai dischi IDE per passarli ai SATA, reinstallare tutto, ecc. ecc.

Meraviglie dell'informatica: come sono contento.

domenica 6 dicembre 2009

NoBday

Fai clic sulla foto per vedere l'album
Una giornata splendida, una Roma illuminata dal caldo sole di novembre ha fatto da quinta a questa manifestazione. C'era tanta gente, veramente tanta, venuta da tutta Italia, non c'era posto per tutti in Piazza San Giovanni.

Tra le tante cose viste, due sono quelle ricordo di più: un papà ed una figlia dell'età della mia più grande, incontrati per pochi minuti sulla metro stipata, il loro legame scritto nell'affetto degli sguardi reciproci, misti alla stanchezza per il viaggio cominciato alle 4 del mattino - da Imperia. Mi è proprio dispiaciuto di non aver portato Margherita, ma ero da solo e temevo che ci potessero essere problemi; invece è filato tutto liscio come l'olio, nessun incidente neanche piccolo, negozi aperti lungo la strada del corteo e saluti dalle finestre.

La seconda è stata una vecchina, probabilmente una barbona, che tutta piegata trascinava la sua valigia a rotelle e i suoi sacchetti, con le ciabatte troppo grandi e i calzettoni a righe, era curiosa ma quando ha saputo che eravamo lì contro berlusconi ce ne ha dette di tutti i colori: "berlusconi si è fatto da solo lavorando, finirete tutti con le pezze al culo, ha fatto tanto per me, prego sempre che viva a lungo, quando morirà dovranno farlo santo".

contenta lei ....

giovedì 3 dicembre 2009

Il richiamo della foresta

Voglio fare quel che mi sento di fare, e quindi sabato - nonostante altri impegni - andrò a Roma per il no-Bday.



Non credo che una manifestazione cambierà le cose, ma non si sa mai, potrebbe essere la goccia che fa traboccare il vaso e io voglio comunque esserci.

Sono anche sicuro che ci sarà qualcuno che ci vorrà tirare per la giacchetta ma non me ne preoccupo. Se anche una regia ha fatto scoccare la scintilla, il fuoco prende poi direzioni autonome e impreviste.

E il fuoco è pronto a scoppiare, sono sempre di più quelli che perdono la pazienza. Basta guardarsi intorno.

E' un sentimento che si allarga come un'onda; forse gli esponenziali ci inganneranno un'altra volta, ma invece di un disastro ci faranno la sorpresa di veder sparire berlusconi prima ancora di capire quel che sta succedendo.

Bisogna allora prepararsi al dopo, perchè non è possibile che berlusconi venga sostituito da fini o da bersani e che tutto vada sostanzialmente avanti come prima. Il crollo - questa volta - se li deve portare tutti via, sarà l'unica soddisfazione tra le macerie fumanti del nostro paese.

Ed è per questo che vado, per stare assieme a chi ha finalmente chiaro che non c'è più nessuno a cui delegare e che bisogna fare da soli. Per trovare compagni con cui ripartire dopo il naufragio.

Vado per respirare un po' di aria normale, per stare in compagnia e per ritrovare la speranza.

lunedì 30 novembre 2009

Figlio mio, preparati a soffrire

Figlio mio, stai per finire la tua Università; sei stato bravo. Non ho rimproveri da farti. Finisci in tempo e bene: molto più di quello che tua madre e io ci aspettassimo. È per questo che ti parlo con amarezza, pensando a quello che ora ti aspetta. Questo Paese, il tuo Paese, non è più un posto in cui sia possibile stare con orgoglio.

Puoi solo immaginare la sofferenza con cui ti dico queste cose e la preoccupazione per un futuro che finirà con lo spezzare le dolci consuetudini del nostro vivere uniti, come è avvenuto per tutti questi lunghi anni. Ma non posso, onestamente, nascondere quello che ho lungamente meditato. Ti conosco abbastanza per sapere quanto sia forte il tuo senso di giustizia, la voglia di arrivare ai risultati, il sentimento degli amici da tenere insieme, buoni e meno buoni che siano. E, ancora, l'idea che lo studio duro sia la sola strada per renderti credibile e affidabile nel lavoro che incontrerai.
Ecco, guardati attorno. Quello che puoi vedere è che tutto questo ha sempre meno valore in una Società divisa, rissosa, fortemente individualista, pronta a svendere i minimi valori di solidarietà e di onestà, in cambio di un riconoscimento degli interessi personali, di prebende discutibili; di carriere feroci fatte su meriti inesistenti. A meno che non sia un merito l'affiliazione, politica, di clan, familistica: poco fa la differenza.

Questo è un Paese in cui, se ti va bene, comincerai guadagnando un decimo di un portaborse qualunque; un centesimo di una velina o di un tronista; forse poco più di un millesimo di un grande manager che ha all'attivo disavventure e fallimenti che non pagherà mai. E' anche un Paese in cui, per viaggiare, devi augurarti che l'Alitalia non si metta in testa di fare l'azienda seria chiedendo ai suoi dipendenti il rispetto dell'orario, perché allora ti potrebbe capitare di vederti annullare ogni volo per giorni interi, passando il tuo tempo in attesa di una informazione (o di una scusa) che non arriverà. E d'altra parte, come potrebbe essere diversamente, se questo è l'unico Paese in cui una compagnia aerea di Stato, tecnicamente fallita per non aver saputo stare sul mercato, è stata privatizzata regalandole il Monopolio, e così costringendo i suoi vertici alla paralisi di fronte a dipendenti che non crederanno mai più di essere a rischio.

Credimi, se ti guardi intorno e se giri un po', non troverai molte ragioni per rincuorarti. Incapperai nei destini gloriosi di chi, avendo fatto magari il taxista, si vede premiato - per ragioni intuibili - con un Consiglio di Amministrazione, o non sapendo nulla di elettricità, gas ed energie varie, accede imperterrito al vertice di una Multiutility. Non varrà nulla avere la fedina immacolata, se ci sono ragioni sufficienti che lavorano su altri terreni, in grado di spingerti a incarichi delicati, magari critici per i destini industriali del Paese. Questo è un Paese in cui nessuno sembra destinato a pagare per gli errori fatti; figurarsi se si vorrà tirare indietro pensando che non gli tocchi un posto superiore, una volta officiato, per raccomandazione, a qualsiasi incarico. Potrei continuare all'infinito, annoiandoti e deprimendomi.

Per questo, col cuore che soffre più che mai, il mio consiglio è che tu, finiti i tuoi studi, prenda la strada dell'estero. Scegli di andare dove ha ancora un valore la lealtà, il rispetto, il riconoscimento del merito e dei risultati. Probabilmente non sarà tutto oro, questo no. Capiterà anche che, spesso, ti prenderà la nostalgia del tuo Paese e, mi auguro, anche dei tuoi vecchi. E tu cercherai di venirci a patti, per fare quello per cui ti sei preparato per anni.

Dammi retta, questo è un Paese che non ti merita. Avremmo voluto che fosse diverso e abbiamo fallito. Anche noi. Tu hai diritto di vivere diversamente, senza chiederti, ad esempio, se quello che dici o scrivi può disturbare qualcuno di questi mediocri che contano, col rischio di essere messo nel mirino, magari subdolamente, e trovarti emarginato senza capire perché.

Adesso che ti ho detto quanto avrei voluto evitare con tutte le mie forze, io lo so, lo prevedo, quello che vorresti rispondermi. Ti conosco e ti voglio bene anche per questo. Mi dirai che è tutto vero, che le cose stanno proprio così, che anche a te fanno schifo, ma che tu, proprio per questo, non gliela darai vinta. Tutto qui. E non so, credimi, se preoccuparmi di più per questa tua ostinazione, o rallegrarmi per aver trovato il modo di non deludermi, assecondando le mie amarezze.

Preparati comunque a soffrire.

Con affetto,
tuo padre


Pier Luigi Celli, direttore generale della Libera Università internazionale degli studi sociali, Luiss (fonte)

giovedì 26 novembre 2009

I pulcini feroci

Cosa ne sanno nei ministeri di quel che accade nelle scuole?

Cosa ne sanno degli occhi di una madre disperata che non riconosce più suo figlio, che dopo averla delusa e tradita ha cominciato ad alzare la voce e le mani.

Cosa ne sanno nei ministeri di quei genitori che si ripromettono ancora una volta di fare qualcosa che possa scontentare il figlio; quello stesso figlio che invece ti dice, sorridendo sotto i baffi e lasciandoti intravedere il guinzaglio, di non illuderti perchè i "suoi" genitori non lo faranno mai.

Cosa ne sanno nei ministeri della rabbia che ti prende vedendo il figlio aguzzino che porta via la madre in lacrime, lontano dal tabellone con la bocciatura, tenendola teneramente sottobraccio.

Genitori, ma soprattutto madri, che hanno la sola colpa di avere amato i loro figli, di avere fatto tutto per loro, di averli protetti, di essersi private della propria vita per rincorrere richieste sempre più grandi.

Madri schiacciate dai loro pulcini diventati feroci.

Che ne sanno nei ministeri della rabbia di chi in aula si dedica a questi ragazzi vuoti, vivi eppure senza vita; manichini volgari e inutili, più disperati di un malato terminale; impauriti, irrequieti e aggressivi come bestie ferite intrappolate senza via di scampo nelle gabbie delle loro stesse vite; immobili e ignavi che camminano trascinando i piedi come sciancati; irresponsabili e incapaci di comprendere le conseguenze delle loro azioni; scarti di lavorazione inetti e inadatti alla vita; schiavi contenitori di desideri pubblicitari; infelici e soli.

Che ne sanno nei ministeri della forza necessaria a muoversi in un'aula tra questi morti viventi con la pietà di un monatto tra gli appestati o di un medico in un cottolengo.

Che ne sanno nei ministeri di quel che ti rimane dentro quando incontri quelle madri che sembrano affogare e sei inutile, perchè non puoi proprio far più niente

Forse nei ministeri si assolvono da soli proprio perchè non sanno quello che fanno, io invece non finirò mai di maledirli e di parlare delle vittime di questa società e di chi le deve difendere ma non lo fa.

martedì 24 novembre 2009

Autunno


Oggi mi domando: le mie figlie conosceranno mai l'autunno?

Io ne ritrovo il ricordo quando con la sua luce riappare quasi per sbaglio nel brusco passaggio tra l'estate e l'inverno, ma sono momenti così brevi che non sono mai pronto.
Non ci sono più le foglie tra cui camminare, o da guardare mentre volteggiano come stormi di uccelli fantasma portati dal vento; non si può più sfidare la temperatura per non cedere all'inverno: anche oggi solo col maglione, un giorno dopo l'altro sempre un po' più intirizziti.
Non ci sono più gli angoli riparati dove fermarsi come lucertole riscaldate dal sole.
Non ci sono più i sapori, la coperta pesante, la pioggia leggera e insistente.

Il tempo non trascorre più, lentamente, trasformandosi mentre si passa da una stagione all'altra, ma sembra che si sia fermato e che si risvegli ogni tanto solo per saltare da una nuova estate a un nuovo inverno; dalla luce e il calore del sole a quelle dei neon e del riscaldamento, dallo spensierato rito del ferragosto a quello del capodanno e così via, da una festa all'altra, senza pensieri e senza memoria.

L'autunno era tranquillità, pensiero, malinconia, ricordi, pace, attesa: piaceri ormai fuori moda; l'autunno che mi ricordava il passare del tempo sembra ormai scomparso.

L'autunno era il vestito vecchio dell'estate, oggi non lo si può più portare, non importa se ci stiamo bene dentro, deve essere cambiato quanto prima.

Ecco, potranno mai le mie figlie capire l'autunno? Potranno mai capire la poesia delle stagioni?


Mattino d'autunno

Che dolcezza infantile
nella mattinata tranquilla!
C'è il sole tra le foglie gialle
e i ragni tendono fra i rami
le loro strade di seta.

(F. G. Lorca)

sabato 21 novembre 2009

Il petrolio d'Abruzzo


Nonostante la volontà politica, l'avanzata dei pozzi non si ferma,

Una - e solo una - delle ultime richieste di permesso di ricerca di idrocarburi è la d-495-BR-EL (nella mappa precedente).

Si tratta di un'area di 165 Km quadrati che si estende da Punta Penna ad Ortona, ad una distanza di circa 5 km dalla costa. Di fronte a Punta Aderci, alla costa dei Trabocchi, a Casalbordino.

La Petroceltic Elsa srl, con capitale sociale di 10.000 (diecimila) euro, prevede - solo per questa concessione - un investimento di circa 17 milioni di euro per uno studio sismico dell'area e per un primo pozzo esplorativo, per poi passare alla fase di produzione nel 2015.

La 495 è solo una delle "sue" concessioni, che sono riassunte nella figura seguente:



Che a loro volta sono solo alcune di quelle che interessano l'Abruzzo.


Tutti i dati citati in questo post vengono da documenti ufficiali e pubblici. Si tratta solo di voler vedere, è tutto lì il problema.

martedì 17 novembre 2009

L'acqua e il petrolio

Immaginate un mondo sempre più caldo,
in cui le vigne crescono in Inghilterra.
In un mondo così, ci sarà sempre meno acqua che diventerà
importante come il petrolio se non più importante.

Vi si è per caso accesa una lampadina nel cervello?

Si ?

Bravi! Avete appena capito perchè privatizzano l'acqua.



P.S.
Se conoscete qualcuno così cretino da ripetere che l'acqua resta pubblica ed è solo il servizio ad essere privatizzato, rispondetegli garbatamente che è vero: che quando per un motivo o per l'altro non potrà più pagare il servizio, non una goccia uscirà più dai suoi rubinetti, ma avrà il sacrosanto diritto di andarsela a prendere da solo - con un secchio.
Dopodichè, però, mandatelo affanculo.

domenica 15 novembre 2009

The age of stupid

Questa sera (domenica 15 novembre) a Vasto:
Sala Vittoria Colonna - Palazzo D'Avalos
Ore 21, proiezione del film (ingresso libero):

The age of stupid


Perchè non ci siamo salvati quando ne avevamo l'opportunità?

sabato 14 novembre 2009

Petrolio: le parole vuote dell'assessore

Ieri il petrolio d'Abruzzo è arrivato sui principali giornali italiani. Ne hanno parlato sia il Corriere che Repubblica:

Sul Corriere: "Nero petrolio o verde d'Abruzzo?"

Sul Venerdi di Repubblica: "La congiura dei pozzi" - link al file pdf comprendente anche l'articolo del Corriere

Desolanti e assolutamente prevedibili le parole dell'assessore regionale all'Ambiente, Daniela Stati:
«Si tratta di un falso problema»
«Siamo la Regione verde d'Europa e quindi non corriamo questo rischio. Il presidente Chiodi e lo stesso Berlusconi sono stati chiari: non ci sarà nessuna petrolizzazione dell'Abruzzo»
«Stiamo mettendo in piedi una serie di iniziative per portare avanti quello che il presidente Chiodi ha promesso in campagna elettorale» annuncia l'assessore, senza però entrare nel dettaglio.
«Io non voglio pensare a fermare le trivelle - spiega - io voglio pensare che non ci sarà bisogno di fermarle perché in una regione verde non si deve correre questo rischio».
«Ad oggi io le posso parlare di una volontà politica. E non mi sembra poco».
Un esempio perfetto di amministratore pubblico del nostro tempo:
  • Ignorante nelle materie su cui decide.
  • Capace di rispondere - quando lo fa - solo con proclami, slogan e frasi fatte. Citando solo opinioni e promesse, spesso bugie ma mai i fatti. I fatti che, quando ci sono, devono rimanere nascosti e molte volte sono solo l'apposizione di un timbro su documenti scritti altrove.
  • Legato all'oggi, al subito, senza la categoria mentale non solo del "futuro", ma nemmeno del "domani". Incapace di comprendere gli effetti delle proprie azioni neppure su se stesso e sui suoi figli.
  • Identificato nei superiori e convinto (in molti casi a ragione) che chi lo ha votato condivida la stessa fede. Fede da cui deriva la cieca e acritica obbedienza ai voleri dei suoi referenti politici.
  • Senza alcuna etica; dove c'è ubbidienza non c'è responsabilità e l'etica è responsabilità.
Burattini scelti proprio per la loro disponibilità e per la mancanza di pensiero autonomo, ma al tempo stesso eletti perchè in sintonia con i loro elettori.

Questo è il presente: noi che possiamo continuiamo a lottare per il futuro, non c'è altra via.

"Bisogna avere la forza della critica totale, del rifiuto, della denuncia disperata e inutile"
(Pier Paolo Pasolini)

venerdì 13 novembre 2009

L'entropia e il pensiero unico

Anche se i (mis)fatti si susseguono, mi sono rimaste in testa queste frasi legate a una notizia di qualche giorno fa:
“Dobbiamo riuscire a ristabilire un contatto con la parte migliore della società e dell’opinione pubblica che non c’è più, perché parte di questo disegno è distruggere l’opinione pubblica, trasformandola in soggetti sui quali viene riversato il pensiero unico, la verità unica. Il dispregio dell’opinione altrui, dei fatti. Trasformare tutti i fatti in opinioni, in modo che tutto sia opinabile e nulla sia vero. Di fronte a questo quadro, che fare? Avere consapevolezza che si può ribaltare il corso degli eventi.”
"Trasformare tutti i fatti in opinioni", nascondere la realtà dietro al tifo. Farti sentire indifeso e poi accoglierti in una squadra: la destra o la sinistra, il gruppo, la banda, il partito o la chiesa.
Una volta che hai aderito - accetti tutto - ci sono solo vantaggi: non devi più pensare, non ti senti solo, hai già le risposte pronte, puoi essere orgoglioso di cose di cui ti vergognavi, la tua strada è segnata e non devi più rischiare, la coscienza personale scompare - comodamente sostituita da quella collettiva .
I tuoi sono i buoni, sono come te, da loro vuoi essere guidato. Non sei più capace di pensare che sia tutto un inganno, ma non ti importa perchè sei finalmente tranquillo.

Una domanda mi faccio: ma è reversibile questo processo di rincitrullimento?

Se applico al pensiero il secondo principio della Termodinamica: quello che dice che il disordine è sempre in aumento posso dedurne che: così come i legami chimici del cervello di un cadavere non ritroveranno mai quell'ordine che ne era la vita, ma si annulleranno per rimescolarsi al tutto; così una mente che si corrode e si dissolve - o che semplicemente non cresce - nel grigio e uniforme disordine delle opinioni comuni, rimane solo fisiologicamente viva ma percorre una strada senza ritorno.

In poche parole, senza interventi esterni, il rincitrullimento è irreversibile. Si potrebbe poi facilmente proseguire fino a spiegare (e prevedere) la fine delle civiltà, inevitabilmente riassorbite da una uniforme stupidità.

Credo però di avere esagerato, perchè anch'io sono convinto che "si possa ribaltare il corso degli eventi".

Le frasi citate sono quelle del Procuratore Ingroia (fatto) che hanno scatenato minzolini, feltri, ecc. con le loro opinioni (a cui, ne sono ormai convinto, loro "credono" veramente) .

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P.S. nonostante il mio ottimismo, molte persone hanno già superato il punto di non ritorno, per cui ecco un messaggio da Radio-Londra per confucio e papiminkia vari:

"non c'è più trippa per gatti"
- ripeto -
"non c'è più trippa per gatti"


mercoledì 11 novembre 2009

Ma che brava la ministra



La campionessa della chiesa cattolica
l'esempio per le nostre figlie
l'illibata paladina della buona condotta
mentre difendeva l'ora di religione
è rimasta in cinta

ma che brava la ministra

Sarà stato un errore
una svista
o un preservativo comunista
non è neppure sposata
e lui ha 50 anni - 15 più di lei

ma che brava la ministra

Si sposerà l'anno prossimo
in chiesa col pancione
l'abito bianco e la benedizione
berlusconi al ricevimento
il marito farà contento

ma che brava la ministra

A primavera nascerà
lo saprem dal tguno
tra un decreto e un biberon
tra un precario e un pannolino
cullerà il suo bambino

In questo paese degli alocchi
di ipocriti e furbetti
finirà con i confetti
di maria stella la storia vera
che senza meriti fece carriera

lunedì 9 novembre 2009

Il tg-prono


E' da poco passato il tg1 e il suo direttore ha descritto la strategia futura di berlusconi: ghedini, alfano e gli altri non sono più presentabili così hanno mandato avanti lui - non che sia migliore, meno servo o meno spregevole, è solo meno conosciuto e ai telespettatori, incorniciato da libri e targhe, può anche sembrare uno importante.

Nel tg della sera, con una serie di bugie e travisamenti, il fido minzolini ci ha illustrato la soluzione finale ai "nostri" problemi: l'immunità parlamentare.

Quell'immunità che fu levata nel 1993 da tutto il Parlamento, spinto dall'indignazione popolare contro i politici che ne avevano fatto uno scudo contro la magistratura, trasformandola a tutti gli effetti in un'autorizzazione a delinquere.

Per capire bene cosa vogliono fare, riporto la proposta di legge costituzionale che si trova alla Camera in attesa di approvazione, che altro non è che la riproposta dell'articolo modificato nel 1993:
Art. 1.

1. L'articolo 68 della Costituzione è sostituito dal seguente:

«Art. 68. - I membri del Parlamento non possono essere perseguiti per le opinioni espresse e per i voti dati nell'esercizio delle loro funzioni.
Senza autorizzazione della Camera alla quale appartiene, nessun membro del Parlamento può essere sottoposto a procedimento penale, né può essere arrestato, o altrimenti privato della libertà personale, o sottoposto a perquisizione personale o domiciliare, salvo che sia colto nell'atto di commettere un delitto per il quale è obbligatorio il mandato o l'ordine di cattura.
Eguale autorizzazione è richiesta per trarre in arresto o per mantenere in detenzione un membro del Parlamento in esecuzione di una sentenza anche irrevocabile».

Si dovrebbe quindi tornare ai bei tempi andati e quindi, nella loro interpretazione della Costituzione, per essere arrestati si dovrebbe essere colti sul fatto durante una rapina o un omicidio. Sempre nella loro interpretazione: in caso di condanna irrevocabile, per ogni tipo di reato anche commesso prima di essere eletti, la decisione del Parlamento li terrebbe fuori dal carcere.

Semplice e pulito.

sabato 7 novembre 2009

Un Dio geloso

Io sono il Signore tuo Dio che ti ho fatto uscire dal paese d'Egitto, dalla condizione di schiavitù. Non avrai altri dei di fronte a me. Non ti farai idolo né immagine alcuna di ciò che è lassù nel cielo, né di ciò che é quaggiù sulla terra, né di ciò che é nelle acque, sotto la terra. Non ti prostrerai davanti a loro e non li servirai. Perché io, il Signore, sono il tuo Dio, un Dio geloso, che punisce la colpa dei padri nei figli fino alla terza e alla quarta generazione ...

Deuteronomio 5,6-21
--> Fonte: Il Catechismo della Chiesa cattolica.
Questa è la versione completa del primo comandamento, dato da Dio a Mosé sul monte Sinai, lo stesso comandamento che nei secoli, per la chiesa cattolica, è diventato semplicemente:
Non avrai altro Dio fuori di me.
Dio in persona (secondo il racconto della Bibbia) non vuole idoli o immagini e quindi neppure crocefissi, vergini, angeli, arcangeli, serafini e angioletti da talamo, croci e crocette da retrovisore o lampeggianti da autotreno, croci e catene d'oro pesante o tatuate da tamarro, occhi inscritti in triangoli, corone di stelle, padripii, santi, sante, ognissanti, santini e così via salmodiando.

Perchè quindi non passare l'ora di religione studiando la diversa interpretazione di questo comandamento nelle varie religioni monoteiste. Si potrebbe scoprire che su queste parole ci sono stati scismi o che da esse dipende l'architettura e l'aspetto delle chiese.
Ci si potrebbe rendere conto che l'uso delle immagini sacre ha riportato nella religione cristiana proprio quell'idolatria che aveva sconfitto e che quindi il crocefisso - ma non solo - più che un simbolo delle "radici della nostra cultura", è il ricordo di riti molto più antichi.
Ci si potrebbe poi chiedere se ci sia un rapporto tra ignoranza e idolatria o analizzare l'uomo di oggi che passa con disinvoltura dai riti della chiesa a quelli dei centri commerciali e trova la stessa temporanea sicurezza sia nella croce d'oro appesa al collo che nella maglietta firmata.

Insomma un'ora di storia delle religioni, invece che di religione cattolica!

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P.S. Per me, il vero motivo per togliere i crocefissi non sta nell'interpretazione della Bibbia, ma nel fatto che il nostro Stato è laico e democratico e quindi l'assenza di simboli religiosi è un diritto per tutti i suoi cittadini. Diritto che non può essere annullato neppure da una maggioranza: altrimenti non ci sarebbe nulla da lamentarsi se - ad esempio - nei paesi in cui i cattolici sono minoranza le loro chiese venissero rase al suolo.

P.P.S. Credo che chi ha fede si possa ritrovare in queste parole di Don Aldo Antonelli.


venerdì 6 novembre 2009

La sega cinese e la banda larga

Non molti conoscono la masturbazione "cinese": si tratta di una antica pratica di piacere, ancora oggi diffusissima. Neppure google fornisce risultati apprezzabili a riguardo: con questo mio post voglio quindi colmare questa importante mancanza ;-)

Il primo passo consiste nel predisporre un adeguato sottofondo musicale; non avendo a disposizione musica cinese si può usare un esaltante tunf-tunf-tutunf-tunf-tunf-tutunf sparato al massimo dei decibel da un lettore mp3, ma si presta bene anche il tg4 e i più perversi potranno ascoltare "la zanzara" di cruciani su radio24, insomma è questione di gusti.

Ci si deve poi procurare un ceppo o un incudine.

Quando tutto sarà pronto si avrà cura di posare delicatamente sul supporto scelto i propri testicoli.

Impugnato un martello in ogni mano si comincerà quindi a colpirli ritmicamente, un colpo a destra e uno a sinistra.

Si continuerà così fino a raggiungere l'acme del piacere quando falliremo il colpo e il martello non coglierà il bersaglio.

Come si vede si tratta di pratica non nuova, che si presta bene anche a rapporti di coppia e che oggi si è evoluta fino alla versione "broadcast" in cui uno solo - l'eletto - martella regolarmente i coglioni a tutti gli altri (e si lamenta pure).

Una volta sentii per radio qualcosa di analogo in un qualche dialetto padano: riferito a chi poneva i propri testicoli sulle rotaie del tram per il piacere dato dal sentir gli "sciopp".

Variazione sul tema è anche quella del marito che se li taglia per fare un dispetto alla moglie. L'incarnazione televisiva di questa pratica è infine il Tafazzi:


La notizia che mi ha spinto a questa lunga introduzione è quella relativa al fatto che il nostro governo, dopo i tagli all'Istruzione, taglia anche gli investimenti sulle infrastrutture informatiche (-800 milioni). Dal loro punto di vista è solo un'altro investimento sull'ignoranza e un risparmio di denaro che dalle reti informatiche può essere spostato sulla progettazione del ponte sullo stretto (+1300 milioni).
Dal mio punto di vista ci stiamo invece dando (o facendo dare) delle gran martellate sui coglioni.

giovedì 5 novembre 2009

Forse il "Fanculin" non basta

Riporto alcuni punti del misterioso contratto con la Novartis per la fornitura del vaccino, l'articolo completo è qui: www.behablog.it (oltre che sul Fatto Quotidiano).
- Anche se la Novartis non arrivasse in tempo a fornire i vaccini, noi pagheremmo lo stesso 24.08.000 euro.
- Il Ministero pagherà Novartis anche in caso di “non ottenimento dell'autorizzazione all'immissione in commercio del Prodotto”.
- Nell’eventualità che ci siano difetti di fabbricazione, sarà la Novartis a dire l’ultima parola sulla consistenza degli stessi.
- Novartis pagherà i danni in caso di difetto di fabbricazione, in tutti gli altri casi di danni a terzi pagherà il Ministero.
- Per la Novartis non è prevista alcuna penalità.

Ultima sorpresa: cerco un'immagine per questo post e scopro che la Novartis è strettamente legata alla Nestlé.
Non sono io a pensare male, siamo davvero nelle loro mani. Loro sono gli uccellini e noi gli insetti.

mercoledì 4 novembre 2009

Il crocefisso, la coca-cola e le gambe di legno

L'Europa dice che il crocefisso nelle scuole non ci deve stare.
Mi sembra strano anche parlarne: lo Stato italiano è laico per cui, fino a quando non diventeremo ufficialmente uno stato confessionale ed integralista - ad esempio una "repubblica cattolica romana", i simboli religiosi nelle strutture pubbliche non ci devono stare.

Molti dicono (Bersani compreso - tanto per ben cominciare - ed ecco uno dei motivi per cui mi piaceva Marino) che il crocefisso c'è sempre stato e non dà fastidio a nessuno.
A parte il fatto che non è vero perchè a molti ha sempre dato molto fastidio, anche a me - riflettendoci - non piace per nulla.

Così come mi disturba il logo della coca-cola (per fare solo un esempio) onnipresente su magliette, adesivi, quaderni, orologi e chi più ne ha ne metta, allo stesso modo non vorrei vedere il logo della religione cattolica, messo ovunque per convincere - come la goccia che buca la roccia - della sua necessità, bontà e unicità.

La cosa più istruttiva di questa sentenza è però il modo nel quale è arrivata: una persona, una persona da sola ha chiesto di far valere le proprie "sacrosante" ragioni e per ora ci è riuscita.

Interessanti anche tutte le reazioni dei politici tra cui brilla il ministro dell'Istruzione, che "meriterebbe" davvero una laurea ad honoris in ipocrisia cattolica o - in subordine - un'abilitazione papale all'insegnamento della stessa.

Per cercare di far nascere qualche piccolo dubbio nei fanatici cattolici, ci sono libri, film, documentari che potrebbero aiutarli a capire che si può stare benissimo senza religioni (senza per questo necessariamente pensare che non esista nulla oltre la nostra esistenza).

Ma far dubitare un fanatico è una contraddizione in termini e quindi un tentativo senza speranza.

Per chi la pensa come me voglio però consigliare una domanda, da fare a frequentatori compulsivi di chiese, psicosintonizzati su radiomaria, atei devoti, ciellini e adoratori di salme e reliquie - specie se aggressivi. E' una domanda assai semplice:

"Come mai tra i tantissimi ex-voto che riempiono le cantine dei santuari non c'è mai un arto artificiale: una gamba o un braccio, né di legno né di titanio?"

"Perché un dio che spesso interviene miracolosamente su malati terminali con gli organi interni marci e il loculo già tirato a lucido, non si è mai - e dico mai - impegnato nel ben più semplice compito di far ricrescere se non un braccio, almeno una falange del dito mignolo?"

Se vi capita, fate la domanda e attendete la risposta, o almeno un gradevole silenzio.

Temo però che nel caso del crocefisso non sarà così facile ottenere il silenzio: troppo alta è la posta in gioco per la chiesa cattolica romana e troppo ghiotta è l'occasione per i vari ministri e politici per parlare di qualcosa continuando a non fare nulla.

lunedì 2 novembre 2009

Il giorno dei morti




"e tutti quei momenti andranno perduti
nel tempo
come lacrime nella pioggia ...... "

sabato 31 ottobre 2009

Curiamoci con il "Fanculin"


L'industria della salute, come tutte, ha bisogno di sempre nuovi clienti. I suoi prodotti, come tutti gli altri, devono essere acquistati perchè considerati indispensabili ma finire velocemente in discarica per essere sostituiti da altri.

Per avere nuovi clienti ci vogliono quindi nuovi malati. I nuovi malati possono essere veri o immaginari.

Nel caso dell'influenza suina abbiamo una malattia vera dagli effetti immaginari.

A giugno il vice-ministro fazio e tutta l'informazione erano impegnati nella generazione del terrore; cito a riguardo solo la prima tra le tante interviste che ho trovato su google:

Fazio: "Un rischio legato alla pandemia della nuova influenza è quello di una possibile trasformazione del virus A/H1N1 in una forma di virus aviario fortemente aggressivo e trasmissibile nell'uomo». «Dovremo progressivamente vaccinare tutta la popolazione ha aggiunto fazio - magari non subito ma nel giro di un anno o due per evitare che le pandemie e i problemi virali diventino un problema per la popolazione italiana". (fonte)

E' quindi stato indispensabile acquistare 21 milioni di dosi di vaccino, ad un prezzo che il governo tiene segreto, dalla multinazionale Novartis. 21 milioni di dosi che oggi diventano 42 milioni poichè l'OMS ha deciso che la dose prevista può essere dimezzata; ce n'è quasi per tutti gli italiani!

Purtroppo sulla reale sicurezza ed efficacia del vaccino non ci sono dati sicuri, ed i medici - per primi - non vogliono proprio saperne di iniettarselo.

Ma la missione è compiuta, i soldi sono stati spesi e ora che ci sono difficoltà nel mantenere le promesse, oltre al solito scaricabarile, si può cominciare a dire il contrario. Ecco quindi le ultime dichiarazioni dello stesso vice-ministro:

Il vice ministro sottolinea ancora una volta "il carattere leggero di questa influenza", dieci volte meno aggressiva di quella stagionale. E rimarca "che sino a oggi ha fatto 11 morti su 400 mila casi stimati, mentre lo scorso anno la stagionale ha fatto 8 mila morti su 4 milioni di casi". Dunque, precisa fazio, "l'incidenza dei casi di letalità dell'influenza A è dello 0,02 per mille, contro lo 0,2 per mille della stagionale - dieci volte meno" (fonte).

Lo stesso accadde con l'aviaria quando l'allora ministro storace comprò 40 milioni di dosi di Tamiflu dalla Roche, che non vennero mai usati, rapidamente dimenticati assieme alla funebre conta dei (pochi) morti qua e là per il mondo.

Ricapitoliamo:
  • Ci si inventa una malattia
  • Si inietta paura, apprensione, terrore via TV
  • Si comprano medicine miracolose da una multinazionale senza badare a spese
  • Si riporta la popolazione al normale stato di sedazione - sempre via TV - ricordando che - anche se questa volta non è successo nulla - i valorosi difensori della salute sono sempre pronti a tutto.
Cosa ci aspetta ora? Un'epidemia di diarrea, l'invasione dei pidocchi mutanti, o una letale pandemia di orchite ?

Contro tutto ciò - invece del vaccino - io consiglio il "Fanculin" antico rimedio senza controindicazioni, di uso universale, senza problemi da sovradosaggio e con unico effetto collaterale: una piacevole sensazione di sollievo.

Sono solo marionette

La giunta Chiodi ha deciso:

l’Abruzzo sarà terra di termovalorizzatori (fonte)

L'assessore all'Ambiente, daniela stati, parla come uno spot pubblicitario, non solo per la parola "termovalorizzatore" ma anche per:
"virare decisamente"
"una scelta politica di recupero energetico dei rifiuti"
"un bando pubblico trasparente, serio e corretto"
"un sistema di leale concorrenza"
"la scelta sarà comunque ponderata insieme con i cittadini e le realtà locali".

Slogan, frammenti di frasi, invitanti e falsi come la zucca trasformata in carrozza, il detersivo che lava più bianco e il biscotto con meno zuccheri.

Ma non c'è solo questo, le parole:

"un'efficiente raccolta differenziata in grado soprattutto di aprire la strada alla termovalorizzazione"

rendono evidente la connivenza con un progetto che dovrebbe convincere gli abruzzesi a impegnarsi per differenziare e separare i materiali combustibili come carta e plastica da tutto il resto per poi - invece di riutilizzarli - servirli su un piatto d'argento alla multinazionale che li brucerà; tutto questo in cambio di un lento e irreversibile avvelenamento.

Non c'è quindi alcun motivo per discutere: non si può interrogare una marionetta, non risponderà, non può rispondere, non sa rispondere. Non si può cercare di discutere con lei, farà sempre e solo quel che le dicono di fare.

Anche se il passato e il futuro come categorie mentali sono ormai sparite; anche se la pazienza, la perseveranza, l'immaginazione ed il pensiero sono una merce sempre più rara; anche se le parole attorno a noi sono solo ripetizioni di brandelli tratti da qualche pubblicità. Nonostante tutto questo, chi è ancora in grado di farlo non può che rimboccarsi le maniche e spazzarli via.

Non importa se sembra impossibile:
"Bisogna avere la forza della critica totale, del rifiuto, della denuncia disperata e inutile" (Pier Paolo Pasolini).

mercoledì 28 ottobre 2009

Tanto tempo fa ...


Mi volto e mi vedo
in mezzo alla gente
come un girasole
inseguire un sorriso

il mondo è fatato
e non lo sapete
ed io
sono mago
e tu
figlia di re


martedì 27 ottobre 2009

lunedì 26 ottobre 2009

La trans e il suo cliente

Le transessuali sono femmine nel corpo di un maschio. I transessuali sono maschi nel corpo di femmine. Difficile vivere così, il loro percorso porta infatti al cambiamento di sesso per ottenere finalmente una corrispondenza tra corpo e mente.
Questo spiega wikipedia, ma certamente quel che interessa ai nostri politici, ma non solo a loro a giudicare dall'offerta sul mercato, è qualcosa di diverso.
Una rapida carrellata su internet chiarisce le idee: bellissime ragazze se non fosse per un particolare che nelle più quotate non è per nulla piccolo, anzi direi che è quasi esagerato. Tutte le aspiranti veline possono farsi ritoccare culo e tette, ma cose del genere sono certamente assai più rare.

Non voglio parlare di chi si prostituisce, non penso ci siano differenze tra femmine, maschi o transessuali; come per un clown durante lo spettacolo quel che appare è solo la maschera. Voglio invece cercare di capire cosa possa cercare un cliente in questa maschera.

Confesso di aver guardato molte foto, di aver cercato di immaginare (anche se c'è poco da immaginare) cosa ci sia di attraente in un rapido rapporto a pagamento con una transessuale. Ma non ci sono riuscito. E' proprio la presenza del cazzo che mi blocca, non riesco a immaginare che appartenga ad una donna. Posso concepire che una donna stia in un corpo maschile, che ci si possa anche innamorare di lei, ma il cazzo no, per me una donna non ce l'ha. Non è paura o rifiuto maschilista, semplicemente mi sentirei a disagio.

Però forse il motivo per cui le transessuali hanno tanti clienti risiede proprio nella parola "cliente".

Il cliente è qualcuno disposto a pagare per comprare un nuovo sogno. Ogni volta che entra in un nuovo appartamento pensa che sarà la volta buona: che sarà finalmente felice.
L'incontro durerà pochi minuti, cadenzati sul ritmo meccanico dell'atto sessuale e poi via di nuovo, con la stessa latente insoddisfazione di chi svuota il carrello del supermercato, caricando nel baule dell'auto gli acquisti che hanno già smesso di scintillare.

D'altra parte mancano il tempo e le capacità per un rapporto duraturo, per la ricerca, per la conquista e per la conoscenza reciproca; senza contare che in questi casi la delusione è sempre dolorosa. Perchè sprecare il tempo e correre rischi, se il denaro permette di acquistare mille storie puntuali che non richiedono sforzo e la cui insoddisfazione dura il breve attimo che separa un incontro dal desiderio del successivo?

Il sesso è ovunque nella pubblicità: richiami continui che inevitabilmente lo hanno fatto diventare come tutti i prodotti che dovrebbe far vendere: temporaneo, usa e getta e sostanzialmente inutile. Lo diceva Pasolini: il divorzio non fu la vittoria della sinistra, ma del consumismo; per consumare si deve cambiare e quale occasione migliore di un divorzio per rinnovare vestiti e arredamento?

Da allora ne abbiamo fatta di strada; oggi le relazioni nascono per noia e terminano con un SMS e vengono sostituite sempre più spesso da un prodotto industriale.

In questo ipermercato la transessuale è solo una variazione: un nuovo prodotto, il gadget per l'uomo che ha già provato di tutto.

Questo è il motivo per cui mantengono e ostentano il cazzo: quell'attributo di cui prima o poi faranno probabilmente a meno ma che ora, come tanti inutili attributi di prodotti altrettanto inutili, è il marchio distintivo che le caratterizza e le valorizza sul mercato.
Agli occhi del cliente diventano così qualcosa del cui possesso andare fieri. Un nuovo capriccio, la cosa inutile che pochi altri hanno. L'oggetto che ti accomuna alla gente che conta.

Forse è tutto qui, non è solitudine, crisi della coppia, omosessualità latente o perversione: è solo un altro aspetto della folle agonia dei consumatori.