domenica 31 gennaio 2010

Senza scrupoli

Tempo fa scrissi un post sul giacimento di gas sotto la diga di Bomba, e stasera ho avuto una bella sorpresa: un comitato di giovani di Bomba ha studiato il problema e l'ha presentato ai concittadini.
Hanno fatto tutto da soli, senza l'aiuto delle reti che si battono contro il petrolio.
Una sala piena e attenta, una presentazione anche troppo formale.
Si capiva che sono appena arrivati e ancora non credono a quello che hanno scoperto.
Gli abitanti di Bomba sono solo un migliaio, ma credo che per la Forest sarà dura, molto dura.
C'è stata solo una sola voce favorevole: di uno che lavora negli impianti petroliferi ma che ha dovuto concludere che in Val D'Agri la puzza "dipende dal vento".

La Forest Oil, come la Medoilgas, non ha scrupoli per le popolazioni e per l'ambiente e non si ferma davanti a nulla.

E' stato infatti presentato un documento dell' Agip del 6/10/92 in cui si descrive la situazione geomorfologica nell'area di Bomba:
"Presenza di vaste aree franose e di importanti dislocazioni tettoniche in concomitanza con la presenza di un lago artificiale per la produzione di energia elettrica"

"La presenza del lago ha inoltre mascherato alcuni corpi di frana già presenti sui fianchi del fondovalle (la spalla destra della diga è appoggiata a un corpo di frana di notevoli proporzioni)"

Il tutto "in un'area interessata da attività sismica"

"La situazione descritta induce forti perplessità di ordine pratico relativamente alle operazioni necessarie per la messa in produzione del campo di Bomba"

Tra i problemi: "i non trascurabili rischi di carattere sociale ed ambientale legati a tale attività"

"A fronte di quanto sopra sembra quindi allo scrivente che ancora oggi non esistano, le condizioni generali per la messa in coltivazione del giacimento di bomba e che necessita invece attendere l'acquisizione di nuovi dati e/o il verificarsi di mutamenti delle condizioni, quale per esempio la decisione della ACEA (l'azienda energetica proprietaria della diga) di svuotare l'invaso."

L'AGIP, titolare della concessione di coltivazione (N.B. "di coltivazione"), in data 5/11/1992 avrebbe poi presentato una richiesta di "Rinvio dei lavori di sviluppo e coltivazione" dove elenca una lunga serie di studi oltre a quanto riportato sopra e conclude che:
"Allo stato delle conoscenze non si è in grado di affrontare serenamente la messa in produzione dello stabilimento".
Trascorsi i tre anni del rinvio, la concessione è scaduta e di gas non se ne è più parlato fino all'arrivo della Forest CMI, una SPA controllata dalla Forest Oil. Come dire: se per caso dovesse crollare la diga o si dovesse avere un nuovo Vajont che spazzasse via la val di Sangro ne risponderebbe solo la Forest CMI con il suo capitale sociale.

Se non bastasse questo, il comitato di Bomba ha anche presentato il progetto della Forest che, diversamente dalle rassicurazioni date alla popolazione, è una vera raffineria con torri di lavorazione e inceneritore (anche qui chiamato "termodistruttore"), di 22 ettari e sottoposta alla direttiva Seveso per impianti a rischio di incidenti rilevanti.

Il tutto ovviamente in un'area a forte vocazione turistica e agricola, ben visibile dalle vie di comunicazione di giorno e di notte e per una produzione annua corrispondente a poche ore del consumo nazionale.

Per finire, nel mio post supponevo che ci fossero stati studi e richieste sulla sicurezza da parte dell'azienda che gestisce la diga, stasera ne ho avuto la conferma e nei documenti si vede che lo stesso accadde già con l'AGIP.

Ombrina Mare


I giorni passati sono stati impegnati dalla stesura delle osservazioni sullo Studio di Impatto Ambientale (SIA) relativo a Ombrina Mare.

Questi SIA vengono pubblicati alla chetichella, arrivano sulle scrivanie dei Comuni e spesso rimangono lì. Passa il tempo senza che nessuno faccia nulla e poi il funzionario del Ministero mette un timbro, pronto a giustificarsi dicendo: nessuno ha fatto osservazioni, significa che va bene a tutti.

Un meccanismo oliato che si può inceppare - speriamo - se qualcuno va a leggere le carte e dice - nero su bianco - che questi SIA sono solo carta straccia.

Scrivere delle osservazioni è facile, basta il buon senso. Le mie sono qui: osservazioni_Luciano. In questa cartella ce ne sono almeno altre cinquanta (per ora) e c'è anche lo SIA.

Leggere lo SIA e le osservazioni fa capire bene i rischi che corriamo: potrebbe sembrare noioso, ma provate a leggere la mia: non crederete a quel che ho scritto. Non crederete a cosa vogliono metterci davanti casa e neppure a come cercano di tranquillizzarci.

Gli Studi di Impatto Ambientale sono i documenti in cui è descritto il rapporto tra il moderno capitalismo, le popolazioni e l'ambiente.
Tutto quel che importa è il profitto da distribuire agli azionisti che si suppone vivano bene - molto bene - in qualche lontana parte del mondo.
Per le popolazioni e l'ambiente c'è solo disprezzo: descrivono impianti pericolosi e inquinanti e con faccia tosta dicono che va tutto bene. Sui problemi più grossi semplicemente tacciono o dicono: fidatevi di noi. Interpretano i dati in maniera distorta. Mentono. Non hanno scrupoli. Si sentono padroni e non cercano nemmeno di nasconderlo.

Una cosa mi fa ben sperare: il numero di osservazioni. Sono davvero tante, forse abbiamo raggiunto la massa critica e forse riusciremo davvero a liberarci da quest'incubo.

Ora non ci resta che aspettare: se questi progetti venissero approvati, anche ora che sono stati smascherati dalle nostre osservazioni, sarebbe semplicemente la prova della putrefazione delle nostre istituzioni.

lunedì 25 gennaio 2010

Cè vita nel PD !

Primarie in Puglia Vendola batte Boccia 73 a 27 - 200000 votanti, oltre ogni aspettativa


Emiliano: "Dura lezione di Vendola al Pd, non a Boccia"
"Nichi Vendola ha meritatamente vinto le primarie impartendo al nostro partito, e non a Francesco Boccia, una dura lezione che non può più essere ignorata". Lo ha dichiarato il sindaco di Bari e presidente del Partito democratico della Puglia, Michele Emiliano. "Anche la piu" razionale delle strategie politiche non può essere calata dall'alto e non può essere attuata ignorando i sentimenti di rispetto e di affetto delle persone nei confronti di quei pochi politici che nel bene e nel male sono sintonizzati con il senso comune"
Ignazio Marino: "E' sbagliato inseguire l'Udc, ci dividono molte cose"
"Il Pd ha imboccato la strada sbagliata nell' inseguire l'Udc a tutti i costi" - ha detto Ignazio Marino, durante la riunione della direzione del Pd - anche quando ci sono grosse differenze programmatiche con il nostro partito. L'unica strada per il Pd per scegliere candidati è definire i programmi". Poi ha aggiunto: "Finora non ho capito chi ha condotto le cose. Ce le spieghi, che è meglio. E poi non si capisce perchè dobbiamo privilegiare l'intesa con un partito con cui siamo divisi su molte cose, come il nucleare, come la battaglia per l'acqua pubblica, o come la sanità. Dopo la condanna del vicepresidente dell'Udc (Cuffaro) questo inseguimento non so dove ci porterà ".

Di Pietro: "Vendola ha vinto sulla partitocrazia e il 'doppio forno' "
"Faccio i complimenti a Nichi Vendola - ha detto Antonio Di Pietro - la sua è la vittoria dei cittadini sugli schemi preconfezionati delle logiche di partito e della partitocrazia, è una vittoria sulla politica del doppio forno e sulle logiche che sviliscono la politica portandola a livello di un risiko".

Di Pietro: "Ora vincere con Vendola"
"Faccio i miei migliori auguri a Nichi Vendola. Ha vinto le primarie grazie alla sua caparbietà e, soprattutto, grazie alla società civile che, attraverso premi Nobel, scienziati e artisti, attori, associazioni, movimenti e migliaia di pugliesi, lo ha sostenuto perchè crede in lui ed è convinta che Nichi abbia a cuore la Puglia". "Vendola - dice Di Pietro - ora avrà un compito importante: vincere le elezioni per la presidenza della regione Puglia. In questo percorso non deve essere lasciato solo e, per questo, l'Italia dei Valori lo sosterrà compatta nel rispetto dell'esito democratico delle primarie"
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E poi ci sono quelli che: "Si, ma anche". Un modesto suggerimento, se non bastano le primarie, provate con i calci nel culo (sono anche convinto che potreste chiedere molto più di due euro ad ogni partecipante).

E. Letta: "La battaglia di boccia era giusta"
"La battaglia politica che Francesco e tutti noi abbiamo fatto in Puglia era giusta. Nonostante il risultato che ovviamente rispettiamo e sul quale dobbiamo riflettere. E' la battaglia di un Pd che sa di dover uscire dall'angolo del suo elettorato tradizionale per poter battere la destra. Per dare conto della speranza che hanno riposto i 3 milioni di militanti che hanno partecipato il 25 ottobre". Lo afferma Enrico Letta, vicesegretario del Pd
Bersani: "Con l'Udc per battere il centrodestra, ma senza accrocchi"
Bersani: "La linea del partito non cambia"
"Resta davanti a noi la proposta di favorire la convergenza di tutte le opposizioni in un percorso di alternativa alla destra". Così il segretario del Pd Pier Luigi Bersani, arrivando alla Direzione del partito, spiega come il Pd si comporterà dopo la vittoria di Nichi Vendola alle primarie pugliesi
"L'obiettivo di allargare l'alleanza per un'alternativa di Governo, coinvolgendo l'Udc - dice Pierluigi Bersani - resta una prospettiva del Partito democratico, però non siamo alla ricerca di qual si voglia accrocco".
Orlando: "Sarà faticoso, ma non bisogna rinunciare alle alleanze"
"Con le primarie la costruzione delle alleanze diventa più faticosa però noi non dobbiamo rinunciare nè all'una nè all'altra. Ora dobbiamo andare verso l'allargamento delle alleanze". Lo ha detto Andrea Orlando, del Pd, componente della commissione Bilancio della Camera.
D'Alema: "Sostenere Vendola e alleanza con Udc"
"Avverto anche io la mia parte di responsabilità'', commenta Massimo D'Alema. La necessità - per l'esponente Pd - "è ora quella di 'sostenere lealmente' Vendola e, nello stesso tempo, fare in modo che il risultato di ieri non metta in discussione l'intesa con l'Udc"

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Ed infine ci sono quelli che si preoccupano

Cicchitto: "La vittoria di Vendola? Contestato il sistema dei partiti
"La netta vittoria di Vendola - dice Fabrizio Cicchitto, presidente dei deputati Pdl - dimostra che nella sinistra emergono forze imprevedibili che, se non vengono tempestivamente contrastate a viso aperto sul piano prima culturale e poi politico, possono mettere in scacco la maggioranza uscita dal congresso del Pd ed esprimere anche una contestazione di fondo al sistema dei partiti in quanto tale".


Fonte: Repubblica

domenica 24 gennaio 2010

Due giornate da ricordare


Ieri all'Aquila ce stata la riunione dei delegati regionali al congresso IDV: veramente tante belle persone, decise e determinate. Tra tutti il rettore dell'Università.
Ho anche trovato la risposta ad una mia domanda: dove sono finiti i comunisti? Quelli veri, quelli con un ideale, quelli che rimpiangono Berlinguer e l'organizzazione del PCI. Spariti come un fiume carsico, ne riemergono molti proprio nell'IDV.

Senza soluzione di continuità sono poi passato ad un convegno organizzato dal Comitato 3.32, in una zona dell'Aquila senza crolli ma con tutte le case chiuse e le facciate coperte da impalcature.

Ed ho avuto paura, ma non del terremoto.

Immaginate che il modello dei rifiuti in Campania o del terremoto dell'Aquila diventino sistema:
  • Prima costruire l'emergenza e dichiararne l'eccezionalità
  • Poi governare liberi da vincoli - grazie anche all'assenza/connivenza delle opposizioni - nello stato di emergenza; annullando la partecipazione e distruggendo la democrazia, usando senza scrupoli anche la forza militare.
Immaginate uno stato nello stato che possa spendere il denaro pubblico senza controlli facendo riferimento al solo presidente del consiglio.

Fa paura vero? Ebbene quest'incubo è già realtà: è il decreto legge del 30 dicembre 2009 che istituisce la Protezione Civile Servizi SPA.

... Continua nel prossimo post

Finito il convegno c'è stato giusto il tempo di essere informato di una stupida decisione presa contro di me, senza il coraggio di comunicarmela, dai miei amati colleghi e, pregustando la caccia nei corridoi al ritorno al lavoro, sono tornato a casa nella notte.

Stamane mi sono rimesso a scrivere su Ombrina ma sono stato interrotto da due di quelle persone che - incredibilmente - ancora esistono e che stanno per scelta ai margini del mondo che consuma. Una felice sorpresa: dico sempre che occorre tessere una rete di relazioni per riuscire a combattere le battaglie e vedo che la mia tela cresce; devo solo trovare il tempo. Intanto questo è per voi:

L'inferno dei viventi non è qualcosa che sarà; se ce n'è uno, è quello che è già qui, l'inferno che abitiamo tutti i giorni, che formiamo stando insieme. Due modi ci sono per non soffrirne. Il primo riesce facile a molti: accettare l'inferno e diventarne parte fino al punto di non vederlo più. Il secondo è rischioso ed esige attenzione e apprendimento continui: cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all'inferno, non è inferno, e farlo durare, e dargli spazio.
(Italo Calvino - Le città invisibili)

Nel pomeriggio l'ultima sorpresa: la conferma documentata che il mondo in cui viviamo è marcio, che quello che ci dicono è falso, che siamo burattini nelle mani altrui, che siamo stati e siamo controllati, che ci derubano sotto il naso e poi ci prendono in giro, che quella che chiamano politica è mafia.

Per essere convinto dentro - e non solo razionalmente - della necessità di combattere il petrolio ho dovuto vedere con i miei occhi il centro oli di Viggiano.

Per convincermi che la partita contro chi gioca con le nostre vite - partita assai più complessa e pericolosa di quella contro il petrolio - vada giocata fino in fondo e con tutte le energie c'è voluta una fotocopia. Altro non posso dire, per ora.

Ed ora avanti, di nuovo su Ombrina.

giovedì 21 gennaio 2010

Qualcosa cresce dentro

Il processo breve si avvia a diventare legge dello stato.
Bene!
Alcune centinaia di migliaia di italiani si vedranno ridere in faccia da chi li ha ingannati, truffati, offesi, derubati, malmenati e così via.
Ci sarà chi cercherà di farsi giustizia da se - è inevitabile - ma molti finalmente s'incazzeranno.

La ripresa c'è, quello che continueranno a mancare saranno i posti di lavoro.
Bene!
Di fronte ai ricchi che continueranno ad arricchirsi, ci sarà chi cercherà di farsi giustizia da se - è inevitabile - ma molti finalmente s'incazzeranno.



I motivi per arrabbiarsi non mancano di certo ma mi sembra che la rabbia, invece di uscire allo scoperto, si sciolga i muscoli e faccia riscaldamento nella vita di tutti i giorni e soprattutto al lavoro: dove gli incazzati sono in rapida crescita e al tempo stesso gli incapaci, scansafatiche, fanfaroni, approfittatori si muovono con più circospezione.

La rabbia è una forza potente che supera il lamento, il rodersi dentro, il "vorrei ma pare brutto" e ristabilisce in un attimo i rapporti di forza da parte di chi ha a lungo subito.
Fa proprio bene reagire contro chi - approfittandosi di te - ti ha sempre torturato, anche solo con la sua inutile presenza.

Non vi fate fregare dalla reazione: ma come - dicono con l'aria da cane bastonato - fino a ieri sei stato così docile e malleabile ed oggi ti comporti così - torna in te, continua a sopportare in silenzio. Non mi tradire, non vedi che sto male, sono fatto così mi devi sopportare, facciamo come se non fosse successo niente, ti perdono per esserti ribellato basta che non succeda più. Ho sempre fatto il mio comodo ed ora tu vorresti che cominciassi a lavorare, la colpa è solo tua se mi sono abituato così e se ora non sono più capace di cambiare.
Non ci cascate o la prossima volta ci scapperà il morto.

Ho sempre consigliato l'uso del vaffanculo come terapia di convivenza sociale, proprio per evitare le esplosioni di rabbia, ma non è stata mai una pratica diffusa e così in questi giorni sembra un fuoco d'artificio: gente che rialza la testa col coltello tra i denti, chi fischia come una pentola a pressione, chi fa i nomi, prede ridiventate cacciatori.

Certo non siamo ancora allo scontro finale, all'Armageddon, ma la tranquilla e ipocrita sopportazione di qualche anno fa se ne è abbondantemente andata.

Speriamo per sempre e che questo sia l'inizio del risveglio.

martedì 19 gennaio 2010

I vili


Ma cosa te ne frega?
Non ci guadagni nulla!
Dai retta a me, fatti i cazzi tuoi!


Quivi sospiri, pianti e alti guai
risonavan per l’aere sanza stelle,
per ch’io al cominciar ne lagrimai.

Diverse lingue, orribili favelle,
parole di dolore, accenti d’ira,
voci alte e fioche, e suon di man con elle

facevano un tumulto, il qual s’aggira
sempre in quell’aura sanza tempo tinta,
come la rena quando turbo spira.

E io ch’avea d’error la testa cinta,
dissi: «Maestro, che è quel ch’i’ odo?
e che gent’è che par nel duol sì vinta?».

Ed elli a me: «Questo misero modo
tegnon l’anime triste di coloro
che visser sanza ’nfamia e sanza lodo.

Mischiate sono a quel cattivo coro
de li angeli che non furon ribelli
né fur fedeli a Dio, ma per sé fuoro.

Caccianli i ciel per non esser men belli,
né lo profondo inferno li riceve,
ch’alcuna gloria i rei avrebber d’elli».

E io: «Maestro, che è tanto greve
a lor, che lamentar li fa sì forte?».
Rispuose: «Dicerolti molto breve.

Questi non hanno speranza di morte
e la lor cieca vita è tanto bassa,
che ’nvidiosi son d’ogne altra sorte.

Fama di loro il mondo esser non lassa;
misericordia e giustizia li sdegna:
non ragioniam di lor, ma guarda e passa».

E io, che riguardai, vidi una ’nsegna
che girando correva tanto ratta,
che d’ogne posa mi parea indegna;

e dietro le venìa sì lunga tratta
di gente, ch’i’ non averei creduto
che morte tanta n’avesse disfatta.

Poscia ch’io v’ebbi alcun riconosciuto,
vidi e conobbi l’ombra di colui
che fece per viltade il gran rifiuto.

Incontanente intesi e certo fui
che questa era la setta d’i cattivi,
a Dio spiacenti e a’ nemici sui.

Questi sciaurati, che mai non fur vivi,
erano ignudi e stimolati molto
da mosconi e da vespe ch’eran ivi.

Elle rigavan lor di sangue il volto,
che, mischiato di lagrime, a’ lor piedi
da fastidiosi vermi era ricolto.


Dante Inferno Canto III

mercoledì 13 gennaio 2010

dalema minzolini e craxi

Un tg1 da antologia, si parte da dalema che conclude la solita sarabanda di cazzate dicendo che craxi è una figura importante nella storia italiana che fa parte della storia del paese (ma che ci sta a fare dalema al tg1 seduto in poltrona come il gran visir, il capo del pd non è un altro? uno pelato mi pare ...) e poi arriva minzolini. Che ci parla ancora di craxi e ci dice che era uno statista ed un eroe che ci ha salvato dal comunismo e dal partito comunista ed è caduto vittima - ma guarda un po' - dei magistrati. E i democristiani dove li mettiamo, saranno incavolati neri per non essere nemmeno stati considerati; perchè una via a craxi e neppure un vicolo a forlani? e a la malfa? e a tutti gli altri?

Il fatto è che io c'ero, io mi ricordo, io non dimentico.

Io ho sentito parlare Pertini e Berlinguer e di queste merde non ne posso veramente più.


Cacceremo anche questi, la storia si ripete; ma se impareremo dal passato, questa volta non li faremo scappare.

Il "Delegato"

Come dico sempre, dobbiamo darci da fare, ciascuno in prima persona.

Io ho cominciato da un po' di tempo ed ora non so più cosa fare prima. Nelle ultime settimane non trovo più neppure il tempo per sedermi - la notte - a riflettere e a scrivere, i miei libri mi stanno ad aspettare, c'è un caos totale sulla scrivania.

Una delle prime cose che cominciai a fare - alcuni anni fa - fu di andare a vedere cosa fosse la politica.
"La politica è una cosa sporca e pericolosa", "tanto non ci si può fare nulla", "il più pulito ha la rogna" e così via; avevo il normale bagaglio di idee, fatte apposta per tenere lontani i potenziali rompiscatole.
Ma il ruolo della vittima che si lamenta e non fa nulla - che piace a tanti - non mi ha mai attirato e così sono andato a vedere.

Ho seguito due campagne elettorali comunali, la prima da elettore, la seconda invece molto più da vicino: ho visto come si "sceglie" un sindaco, come i partiti si spartiscono il territorio, come gli incapaci con famiglie numerose ottengano incarichi ben remunerati e molto altro. Effettivamente - vista da vicino - questa politica fa proprio schifo.

Moltissimo lo devo al responsabile locale dell'IDV che mi ha voluto portare con se. Se lui si è sicuramente sentito meno solo, io ho imparato in poco tempo tante cose.
Già allora l'IDV mi sembrava l'unica possibilità per avvicinarmi attivamente alla politica, se non ci fosse stata dubito che avrei resistito. Ho così visto dall'interno la crescita di questo "partito", le riunioni locali e provinciali, il congresso di Roccaraso, le ultime elezioni regionali, le feste di Vasto; ne ho visto i lati buoni e quelli meno buoni - di cui oggi si sta molto parlando.
Dal mio punto di vista però gli aspetti positivi costituiti da un'alta percentuale di persone oneste, dall'accoglienza e da un ottimo livello di trasparenza sono stati sempre superiori a quelli negativi (che ci sono).

Ora si avvicina il primo Congresso Nazionale su cui, prima di Natale, scrivevo:
"Se avete pensato di cominciare o di ritornare a fare politica, dovreste fare un pensierino all’Italia dei Valori.

Entrare nell’IDV significa - oggi - entrare a far parte di un “contenitore” già esistente e già organizzato e contribuire a delinearne la linea politica dal basso.

L’organizzazione è la differenza tra l’IDV e i movimenti spontanei, che impiegheranno tempo a trovarne una unica ed efficiente.
La possibilità di incidere sulla linea politica dal basso è invece la differenza con gli altri partiti, gestiti da pochi in maniera strettamente verticistica.

Al Congresso Nazionale di febbraio ci saranno proposte “rivoluzionarie” (in riferimento alla realtà politica italiana attuale) che porteranno avanti la linea di apertura alla società civile sperimentata alle passate elezioni Europee.

Se tale linea diventerà prevalente si potrà finalmente materializzare quel partito che in molti stiamo cercando.

Anche in questo caso l’unico modo per ottenerlo è provarci, lavorare in prima persona perché questo accada."


Domenica scorsa siamo così andati alla riunione che doveva indicare i delegati provinciali al Congresso, non nego che mi sarebbe piaciuto esserne uno ma sapevo che c'erano molti altri più attivi di me e temevo anche di trovare schierati i "signori delle tessere" (riemergeva l'originale opinione sulla "politica"). Ed invece c'era un foglio bianco, che si è riempito pubblicamente fino al numero previsto, ed ora sono uno dei tremila "delegati" al Congresso Nazionale.

Non avrei mai immaginato - solo un anno fa - che questo potesse accadere, ma sono contento di questa nuova responsabilità e curioso per quel che potrò vedere e - ovviamente - raccontare.

sabato 9 gennaio 2010

Riprendiamoci il lavoro per i nostri figli!

La soluzione al problema del lavoro al Sud era sotto gli occhi di tutti e nessuno l'aveva vista: basterà cacciare questi sporchi negri a fucilate.
Per farlo non mancheranno certo i volontari e così i nostri giovani - senza neppure più il bisogno di imparare qualcosa a scuola - potranno finalmente avere un futuro e lavorare quattordici ore al giorno nei campi, estate e inverno, per 23 euro.
Per le ragazze ci saranno addirittura due possibilità: pulire il culo ai vecchietti o fare le puttane.
Nel tempo libero i nostri bravi giovani potranno usare i loro fucili per spararsi allegramente nei coglioni o, più semplicemente, continuare a guardarsi il grande fratello.

E pensare che avevo messo via questa striscia con l'intenzione di affrontare il tema dell'ipocrisia :-(

venerdì 8 gennaio 2010

I diversamente concordi



"Così, mentre non passa giorno senza che i pidiellini Paolo Bonaiuti e Gaetano Quagliariello lo elogino dicendo : “Per riscrivere la Costituzione bisogna partire dalla bozza Violante”, lui s’industria per apparire sempre più affidabile. Riuscendoci, tra l’altro, benissimo. L’ultima sortita avviene tra le Dolomiti, durante un dibattito intitolato “Processo ai processi”.
Qui Violante indica, pur non facendone i nomi, al Guardasigilli Angelino Alfano i pm su cui i suoi ispettori dovrebbero cominciare ad indagare: quelli della fin qui semi-sconosicuta Procura di Rovigo. La loro colpa? Aver bloccato, sostiene Violante, la trasformazione di una centrale Enel a metano, ”abbastanza inquinante”, in una centrale a carbone, meno inquinante (dice lui). Secondo l’ex presidente della commissione Antimafia infatti i magistrati avrebbero “intimidito la commissione di impatto ambientale” che doveva dare il via all’opera emanando per due volte un decreto in cui si scriveva, più o meno, “fateci avere le decisioni che prenderete. Cioè si presentava una richiesta di sequestro futuro ”. “Naturalmente”, spiega Violante, “tutti quelli della commissione non si riuniscono perché temono che la magistratura li metta sotto inchiesta”. Anche per questo la questione passa in mano al ministero dell’Ambiente. Ma i pm di Rovigo non si arrendono e chiedono pure al ministro “il provvedimento che verrà emesso”. Insomma, per Violante, siamo davanti a un chiaro esempio di come “l’organo giudiziario” sia diventato “un organo di governo”.
Può essere. Di certo però l’intervento di Violante a Cortina è un chiaro esempio di conflitto d’interessi. L’ex parlamentare è infatti l’animatore e il presidente di uno dei tanti think tank bipartisan nati negli ultimi anni: Italia Decide. Scopo nobile dell’associazione è quello di mobilitare energie “contro l’Italia del non fare”. E proprio per questo, accanto allo straordinario parterre dei soci promotori tra i quali compaiono, i nomi di Carlo Azeglio Ciampi e Gianni Letta, ci sono pure dei soci fondatori. Per esempio proprio l’Enel spa, che con la magistratura di Rovigo ha il dente avvelenato.
Un’inchiesta legata all’inquinamento prodotto dalla centrale di Porto Tolle in primo grado aveva portato alla condanna dei vertici dell’azienda. Poi in appello gli ex amministratori delegati Paolo Scaroni e Franco Tatò erano stati assolti, mentre per i dirigenti locali era stato pronunciato un nuovo verdetto sfavorevole, ora all’esame della Cassazione. Anche per questo, mentre si moltiplicavano gli esposti e i ricorsi al Tar di comitati di cittadini, i pm di Rovigo hanno cercato di capire se installare una centrale a carbone comportasse dei rischi. E, come si legge in una delle lettere inviate al ministero dell’Ambiente, i consulenti tecnici della procura, dopo aver esaminato la documentazione, hanno segnalato “l’esposizione da parte di Enel di dati ritenuti non reali che portano a elaborazioni viziate”. Come dire: secondo i periti lo sponsor “dell’associazione a-partisan” presieduta da Violante sta truccando le carte. Se sia vero o meno, a questo punto, lo possono stabilire solo le indagini. Per questo il 1 aprile dello scorso anno la magistratura ha chiesto al ministero “l’invio di tutti gli atti, note o pareri – successivi a quelli già inviati a quest’ufficio – emessi dalla Commissione Via” e da altri organismi. Suscitando le proteste del padre costituente in pectore, Violante che ora denuncia tra gli applausi di Cortina “l’intimidazione”.
L’idea di attendere l’esito dell’inchiesta, non sembra invece averla presa in considerazione."

Fonte: Peter Gomez su Il fatto quotidiano



mercoledì 6 gennaio 2010

Ci vogliono le catene

Che schifo sentire i telegiornali riportare le candidature per le prossime regionali.
Come sempre si fa passare per normale quello che normale non è: una sfacciata spartizione di potere (e quindi di denaro) fatta da pochissimi. Una spartizione che cerca nei candidati solo obbedienza cieca e bella presenza.
Una spartizione che permetta a chi siede al tavolo di continuare come sempre. Sostenendosi in sella - perchè qualcuno che li voti è ancora formalmente necessario - in tre diversi modi:
  • facendo in modo che l'elettore consumatore li preferisca nella lista, senza neppure capire che cosa fa.
  • con una lauta spartizione di briciole.
  • assicurando ai propri elettori di poter continuare a fare il proprio comodo indisturbati.
Che rabbia poi vedere il PD aggirarsi come uno zombie senza testa tenuto insieme solo dal fatto che gli avanzi sono comunque meglio delle briciole.

E per finire in farsa c'è l'UDC che si vende alla luce del sole e non le mancano certo i pretendenti.

martedì 5 gennaio 2010

Rieccomi

Ritornare alla realtà dopo avere per un poco staccato la spina è sempre pesante.
Per ora solo un piccolo commento sulla politica italiana: