venerdì 30 gennaio 2009

Il compleanno di Barbie e l'entropia

E' un pò che volevo parlare dell'entropia in relazione al nostro pianeta, è un argomento un pò complicato per cui la prendo un pò alla lontana.

Barbie compie 50 anni. Facciamo finta che l'argomento ci interessi, senza notare la pubblicità gratuita fatta a nostre spese da giornali e telegiornali e chiediamoci: quante Barbie sono state vendute in questi 50 anni?
Molte a giudicare da quel che io ho in casa (metodo assolutamente non scientifico): Barbie e le sue replicanti sono in ogni angolo, ti guardano con un sorriso ebete da sotto i mobili, talvolta pendono sempre sorridenti impiccate a una ringhiera, cavalli, automobili, carrozze gli fan da contorno. Ce ne sono con protesi all'anca (un papà deve aggiustare qualunque giocattolo), altre punk coi capelli tagliati e colorati. Qua e la qualche lunga gamba e vestiti, scarpe, gioielli e accessori piccolissimi di tutti i tipi. E tutto questo nonostante io non ne abbia mai volute comprare!

Cercando dei dati si trova che ne viene venduta una ogni 3 secondi e che si stima che ne siano state vendute circa un miliardo. Come al solito un numero non ha un gran significato in se, per cui facciamo qualche conto, considerando il fatto che il materiale di cui queste bambole sono fatte ha una durata molto maggiore di 50 anni.

Gli esseri umani sono circa 6.671.226.000 per cui c'è circa una Barbie ogni 7 persone.

Cosa succederebbe se invece le distibuissimo uniformemente su tutto il pianeta (oceani e deserti compresi)?
La superficie della terra è di 5,100 656 × 1014 m² che diviso un miliardo (109) fa una Barbie ogni circa 5,1 × 105 m² - che corrisponde ad un quadrato di 714 metri di raggio. Riflettendoci un pò è una cifra che fa paura, anche perchè questa invasione è avvenuta in soli 50 anni, perchè il conto riguarda solo le Barbie e perchè i numeri sono in costante rapido aumento.

Analizziamo cosa è successo e cosa continua a succedere: inizialmente le Barbie erano soprattutto petrolio che si trovava, da milioni di anni, concentrato nel suo giacimento. Una materia prima facilmente disponibile e quindi usata con indifferenza. Terminato il loro breve ciclo di vita come merce, le Barbie diventano rifiuti, vengono abbandonate e pian piano sbriciolate dagli eventi naturali e ridotte in parti sempre più piccole che giacciono e continueranno a giacere ovunque sulla terra e anche nei mari dove vengono via via dilavate.
Parti sempre più piccole è vero - ma comunque sempre fatte di molecole incompatibili per l'ecosistema e tanto più dannose quanto più diventano piccole.
In più in una forma ormai assolutamente non più riutilizzabile.

Nulla si crea e nulla si distrugge
ma tutto diventa sempre più disordinato
e quindi inutilizzabile
(aumento dell'entropia).


Petrolio concentrato nei giacimenti -> Barbie -> rifiuti distribuiti ovunque, incompatibili con la natura e non più utilizzabili come materia prima.


(fonte dati: Wikipedia) continua ...


giovedì 29 gennaio 2009

Gott mit uns

Ecco un altro post in cui la realtà supera di gran lunga l'immaginazione (in peggio).

Don Floriano Abrahamowicz è il sacerdote che ha benedetto con Crocifisso e acqua santa la rinascita del Parlamento Padano di Vicenza. Celebratore ufficiale di messe dell’associazione cristiana leghista “Padania Cristiana” - di cui è presidente l’eurodeputato mario borghezio e membro della Fraternità tradizionalista di San Pio X (il cui fondatore, Marcél Lefébvre, è stato scomunicato nel 1988).
Proprio qualche giorno fa c'è però stato il "perdono pontificio" con revoca della scomunica per quattro vescovi ultratradizionalisti ordinati illegittimamente dallo stesso Marcel Lefebvre il 30 giugno 1988, tra i quali spicca il britannico Richard Williamson che predica che "le camere a gas non sono mai esistite".

Il prete padano però non vuole essere da meno fidando evidentemente nella bontà divina, infinita come la umana stupidità, e nella benigna disattenzione del suo superiore Papa ratzinger che, per sua stessa ammissione, ha militato volontario nella Hitler Jugend, la gioventù hitleriana.

Ecco quindi una serie di sue affermazioni:

"Io so che le camere a gas sono esistite almeno per disinfettare, ma non so dire se abbiano fatto morti oppure no, perché non ho approfondito la questione"

Per quanto riguarda in numero di sei milioni di ebrei sterminati ha invece parecchi dubbi: "I numeri derivano da quello che il capo della comunità ebraica tedesca disse agli angloamericani subito dopo la liberazione. Nella foga ha sparato un cifra. Ma come poteva sapere?"

Qualche giorno fa da Radio Padania ha invitato gli ascoltatori a diffidare non solo di Dionigi Tettamanzi, vescovo di Milano reo di aver difeso il diritto degli islamici di pregare in una moschea, («ultimo esempio di quegli infiltrati che durante ogni rivoluzione -inglese, francese, bolscevica e, ora, mondialista- tentano di sovvertire la Chiesa dal suo interno») ma della stessa Santa Sede. «Non crediate che Tettamanzi rappresenti l’ala di sinistra in una Chiesa comunque guidata dal conservatore Ratzinger, perché è la Chiesa conciliare tutta intera ad essere in realtà alleata di quei poteri forti che, tramite l’islamizzazione dell’Europa, mirano al dominio del mondo secondo un disegno anticristico»
Detto in altre parole: “L’islam è solo il mezzo usato dai poteri forti e dalla massoneria ebraica per mettere sotto scacco i valori cattolici e scardinare le tradizioni della nostra società. Usano l’islam perché non possono attaccarci direttamente. Ma la sfida non è ancora persa

In passato, tra una benedizione al “Parlamento del Nord” ed una messa officiata al cospetto di umberto bossi («non sono un fervente fedele, ma questi canti ti liberano e ti trasportano in una dimensione più spirituale») don Floriano non s’è lasciato sfuggire occasione per oltraggiare i partigianipoveri ignoranti che combattevano per la perversa setta del comunismo»), per onorare, al contrario, i caduti di Salò vittime innocenti perché i loro assassini non facevano parte di un esercito legittimo»), e per mostrare particolare indulgenza nei confronti di personaggi come Erich Priebke, che lui rifiuta di definire “boia”, poiché «la rappresaglia è un triste aspetto della guerra, e Priebke l’ha compiuta col cuore pesante».

"Gli stati occidentali devono riconoscere Gesù Cristo come loro capo, perché tutto il potere viene da lì, dalla croce. E il compito della Chiesa oggi dovrebbe essere quello di porre rimedio ai danni fatti dalla rivoluzione francese, prima, e dal Concilio Vaticano II, poi. Il Concilio ha ratificato quello che avevano fatto i francesi, ovvero togliere alla Chiesa ogni funzione politica. Io dico che Gesù non è un soggetto politico, ma anche la sovranità terrena viene da lui

E per concludere:

«Con il sorriso sereno dobbiamo brandire la spada come quei cavalieri che, con Gesù Cristo nel cuore, combattevano il nemico senza odio, seppur con violenza».

Dio, se esisti mandaci un segno: non dico il miracolo di farlo rinsavire, basterebbe un fulmine piccolo piccolo ma ben piazzato, ovviamente senza odio, seppur con violenza.


Fonti:
Revoca scomunica - Hitler Jugend - Tettamanzi - Camere a gas -

Ognuno ha quel che si merita

mercoledì 28 gennaio 2009

Napolitano non solo dorme ma ha anche la coda di paglia

Oggi c'è stata una manifestazione a Roma sulla notte che sta definitivamente per calare sul nostro paese, per colpa dei nostri politici che pretendono ormai una completa immunità giudiziaria. Di questi argomenti altri hanno già scritto benissimo tra cui Travaglio e tutti gli ultimi interventi ospitati sul sito di Beppe Grillo.
Devo dire che conoscere queste cose (che sono poi le cose che accadono, la semplice realtà) fa veramente paura.
La manifestazione di oggi non era stata annunciata da nessun telegiornale o giornale (compresi repubblica e corriere) e sulle tante cose che tanti vi hanno detto è sceso il velo di un copione già noto: nessun accenno al tema della manifestazione, ma sdegno per l'attacco al capo dello stato da parte di Di Pietro e dell'attore Grillo, solidarietà bipartisan e cameo finale di veltroni che alza la voce per difendere il capo dello stato.

Su quel che è realmente accaduto ed è stato detto le informazioni si trovano in rete, qui ad esempio c'è il discorso di Di Pietro che a me è sembrato anche troppo delicato.

Poichè molti interventi sono cominciati con la frase: "Io so" mi piace citare lo scritto a cui tutti si riferiscono:

Io so - di Pier Paolo Pasolini



Testo completo

martedì 27 gennaio 2009

La priorità del governo: censura sul web


La Copia Privata è il compenso che si applica, tramite una royalty sui supporti vergini fonografici o audiovisivi in cambio della possibilità di effettuare registrazioni di opere protette dal diritto d’autore. In questo modo ognuno può effettuare una copia con grande risparmio rispetto all’ acquisto di un originale. Fonte SIAE

In altre parole: per fare la copia di un CD o DVD regolarmente acquistato dobbiamo pagare alla SIAE un'ulteriore "tassa" che verrà poi ripartita tra autori, produttori, editori e interpreti.

Il compenso per “copia privata” si applica a tutti i supporti di registrazione vergini, analogici e digitali, dedicati (audio e video) e non dedicati comunque idonei alla registrazione di fonogrammi e videogrammi.

In altre parole: sui CD e DVD vergini ma anche su videocassette ecc. ecc. si paga una cifra che per i CD e i DVD è molto superiore al prezzo industriale.

Il compenso per “copia privata” si applica a tutti gli apparecchi di registrazione, analogici e digitali, dedicati (audio, video e audio/video) ovvero non dedicati (masterizzatori CD e DVD per personal computer) comunque idonei alla fissazione di fonogrammi e videogrammi su supporti di qualsiasi natura.

In altre parole: su tutti gli apparecchi in grado di "registrare" si paga un sovrapprezzo del 3% che va alla SIAE.

La motivazione mai nascosta di questa legge è quella di mantenere alti i profitti erosi dal mercato delle copie illegali, spremendo da tutti del denaro (anche da chi, ad esempio, usa i CD solo per memorizzare le foto).

La legge è stata emanata nel 2003 da un governo molto sensibile a questo argomento: berlusconi, buttiglione, urbani, frattini, castelli, tremonti.

Un effetto collaterale è stato il seguente: poichè nulla vietava di acquistare via internet da siti esteri che, oltre ad essere efficienti ed affidabili, erano anche molto più economici non dovendo pagare questo "compenso", l'industria italiana del settore è andata a picco.

Recentemente è apparso su Repubblica questo articolo: Basta coi tribunali, le major del disco si arrendono dove i discografici inglesi affermano che "La lotta al downloading non ha prodotto risultati rilevanti". L'articolo termina con questa speranza degli stessi discografici: «Se potessimo avere una licenza in grado di far pagare a chi si connette a Internet un solo euro al mese per poter scaricare liberamente la musica, l' industria potrebbe guadagnare 500 milioni di euro al mese».

Ora io mi domando: qui da noi un normale utente di internet, con l'acquisto del masterizzatore nel PC e quello di qualche disco, versa alla SIAE ben più di un euro al mese! Mi è difficile fare dei conti ma ho proprio il timore che, dietro ai pianti degli editori italiani, ci sia la solita fregatura.

Detto questo veniamo alle ultime notizie sull'argomento: poteva mancare dal nuovo governo berlusconi un altro provvedimento contro la pirateria in grado di favorire appunto editori e produttori?

Certo che no, ed ecco infatti una proposta di legge che, combattendo la pirateria digitale, spinge verso una censura del web. Una censura dall'alto, con un rigore mai visto prima in Italia. E a farne le spese potrebbero essere non solo gli utenti ma anche soggetti come YouTube, a vantaggio di Mediaset e delle emittenti che sentono violati i propri diritti d'autore.

Una proposta denunciata e bocciata in maniera allarmata da Altroconsumo, associazione dei consumatori: "Il provvedimento appare arcaico, protezionista e contrario agli interessi dei consumatori e dell'innovazione del mercato digitale".

In essa si dà una delega in bianco al governo, per attuare nuove misura a difesa del diritto d'autore.

Se passasse questa proposta, YouTube perderebbe certamente la causa contro Mediaset.

La proposta non parla di misure contro gli utenti che violano il diritto d'autore (scaricando e condividendo file pirata), ma quella delega in bianco non lascia presagire nulla di buono.

Sorprende infine un articolo, che con il diritto d'autore non ha niente a che vedere ma che ha il sapore della censura a 360 gradi: "Attribuzione di poteri di controllo alle Autorità di governo e alle forze dell'ordine per la salvaguardia su tali piattaforme telematiche del rispetto delle norme imperative, dell'ordine pubblico, del buon costume, ivi inclusa la tutela dei minori".

Insomma, una specie di commissione di censura di quello che sta sul web, come avviene per il cinema, ma con ricadute molto più pesanti: perché andrebbe a porre paletti alla possibilità di ciascun utente di leggere o pubblicare una notizia o un video d'informazione. Su uno sciopero non autorizzato, per esempio, o su alcuni fatti potenzialmente diffamanti per un politico. Si noti che una norma simile, il Child Safe Act, voluto da Bush, è appena stata dichiarata anticostituzionale negli Usa. L'Italia andrebbe quindi contro tendenza, se passasse la proposta.

Di bene in meglio: maggiori incassi e censura sul web - due piccioni con una fava!

lunedì 26 gennaio 2009

Gli ottimisti

Più culi e meno letteratura
e
ntuuculu la realtà !



Referendum elettorale

C'è ancora in ballo il referendum sulla legge elettorale (per cui firmai e aiutai a raccogliere le firme).

Non voglio entrare nel tema ora. Dico solo che non piaceva a nessuno e che ha avuto un certo ruolo anche nella caduta del governo Prodi, caduta avvenuta quando il suo svolgimento era imminente e che ne ha provocato lo spostamento nel tempo.

Quel referendum è completamente scomparso dal sistema mediatico. Disperso nella nebbia. Chi se ne ricorda ancora potrebbe pensare che sia successo qualcosa e che il referendum sia decaduto.
No, così non è stato, nessuno ha fatto nulla ed il referendum sulla legge elettorale sta per tornare.

La legge stabilisce infatti che il referendum vada tenuto tra il 15 aprile e il 15 giugno del 2009.

Guarda caso nello stesso periodo, il 6-7 Giugno, ci sono le elezioni europee unite ad altre elezioni amministrative.

Poichè una elezione o un referendum costano parecchi soldini, e poichè non sembra che ce ne siano tanti, l'unica scelta sensata sembra essere quella di accorpare alle elezioni anche il referendum.

Cosi facendo si risparmierebbero alcune centinaia di milioni di euro ma .....

Ma molti andrebbero a votare e il referendum sarebbe valido!

Perchè invece non usare i soldi degli italiani e far tenere il referendum nella successiva domenica d'estate, consigliando anche questa volta, direttamente o indirettamente, di andare al mare?

Così facendo, salvo un risveglio dal coma ebete del popolo italiano, il problema della legge elettorale si risolverebbe da solo, resterebbe infatti quella "porcata" voluta dai nostri padroni che, magari - visto proprio il disinteresse popolare, potrebbero finalmente trovare il tempo per quelle piccole modifiche necessarie a tagliarci fuori del tutto.

Nei prossimi giorni vedremo ...


Ho preso lo spunto da qui a cui rimando per un approfondimento.

domenica 25 gennaio 2009

Oggi le comiche (2)

"Anche in uno Stato il più militarizzato e poliziesco possibile, una cosa del genere può sempre capitare. Non è che si può pensare di mettere in campo una forza tale, dovremmo avere tanti soldati quante sono le belle ragazze, credo che non ce la faremo mai"

Sempre berlusconi e sempre dalla Sardegna


Quindi se una è brutta, non ha bisogno di protezione perchè neanche uno stupratore se la fila!

Oppure più semplicemente si tratta di "un complimento alle ragazze italiane che sono alcuni milioni" poichè "in ogni occasione serve sempre il senso della leggerezza e dell'umorismo"

Facciamoci quindi una bella risata e non pensiamoci più!

sabato 24 gennaio 2009

Oggi le comiche

A Lampedusa "non c'è stata nessuna fuga perchè lì non è un posto dove sono costretti, possono andare in paese, bere una birra, tornare indietro"
(I mussulmani non bevono alcolici)

"C'è una proposta del ministro Maroni condivisa dal ministro La Russa per aumentare di 10 volte il numero dei militari che, invece di essere un esercito che sta a fare la guardia nei confronti del deserto dei Tartari, sarà utilizzato per combattere l'esercito del male. cioè la criminalità diffusa"

Dovremmo quindi passare da 3.000 a 30.000 soldatini per le strade delle città (solo delle città perche "anche in uno stato di polizia è impossibile prevenire i reati che avvengono in campagna").

Chissà perchè brunetta, tremonti e la gelmini non si erano accorti di questi almeno 27.000 militari che, apparentemente, stanno solo a riscaldare le garitte!

Facciamo un piccolo conto: considerato uno stipendio lordo di 3.000 euro mensili per 13 mensilità fanno: 27.000 x 3.000 x 13 = UN miliardo e 53 milioni di euro l'anno per fare la guardia al deserto dei Tartari!

Fonte: berlusconi, dalla Sardegna, dove per il terzo fine settimana consecutivo sta facendo campagna elettorale per le regionali a spese nostre. Fonte TG3 delle 14,30

--> N.B. Nessuna di queste frasi è apparsa nel suo senso completo e assurdo nel TG1 della sera. Qualche accenno ai soldati senza alcun commento, una cortina fumogena spessa e professionale sui vaniloqui di berlusconi.

Calendario 2009


Quasi Caravaggio – La cena degli impunibili
Roma, via del tutto eccezionale.
Collezione privata. Dei rischi.


Tratto da: Il calendario 2009 di voglioscendere.it

venerdì 23 gennaio 2009

Il processo Mills

Anche in questo caso avrei potuto titolare "Strano ma vero!", questo perchè la stragrande maggioranza delle persone con cui parlo non ne sa niente, e perchè quando poi racconto i fatti non mi credono.

Allora, ricapitoliamo:

Questo processo è scaturito dall’avvocato inglese Mills, il quale aveva scritto una lettera al suo commercialista. Nella lettera, Mills dichiarava che berlusconi aveva versato in nero sul suo conto in Svizzera, tramite il suo dirigente Carlo Bernasconi, 600.000 dollari. Il versamento era un ringraziamento per le testimonianze reticenti rese dinanzi al tribunale di Milano, nel quale, nel processo per corruzione alla Guardia di Finanza e nel processo dei fondi neri di All Iberian, Mills non disse tutto quello che sapeva, ma svicolò abilmente fra le domande dei magistrati per tenere indenne "Mr B.". Dice testualmente Mills al suo commercialista "Ho tenuto fuori Mr B. da un mare di guai”.

La lettera venne scritta perchè Mills aveva paura che il fisco inglese (che diversamente da quello italiano funziona) si accorgesse dei 600.000 dollari in nero e lo incriminasse.

A Londra il commercialista, letta quella lettera, denuncia Mills al fisco inglese per corruzione ed evasione fiscale (questo può sembrare strano ma in Inghilterra i commercialisti seguono la legge diversamente da quel che accade da noi in cui sono maestri nel contrario).

Questa confessione dell'ex-consulente della Fininvest innesca il processo.

Questo processo e' uno dei pochi, rarissimi casi, in cui i magistrati hanno a disposizione una prova schiacciante: la confessione dell'imputato.

Durante un interrogatorio davanti ai pm milanesi il 18 luglio 2004, l'avvocato inglese ha poi confermato di aver ricevuto 600.000 dollari dal gruppo Fininvest per dire il falso nei processi in cui era coinvolto silvio berlusconi.

Anche per questo motivo, non essendo possibile contestare il reato nel merito, ed essendo quasi certa la condanna del corrotto, non sembra casuale l'approvazione del Lodo alfano che tiene indenne il Presidente del Consiglio (cioè il corruttore) dalle conseguenze di questo processo (a riguardo del Lodo, si attende che la Consulta si pronunci sulla sua costituzionalità ed è stato anche presentato un referendum abrogativo).

Quel che ci hanno ripetuto negli ultimi giorni su questo processo è solo che Mills ha scritto un memoriale nel quale si dice innocente e "porge" "profondissime scuse" a Silvio Berlusconi in quanto "vittima dei miei errori" (20 Gennaio 2009 ).

Ma nessuno ha raccontato che nella stessa udienza ha preso la parola Gabriella Vanadia, avvocato dello Stato che in questo processo rappresenta proprio la Presidenza del Consiglio. L'avvocato, in nome della Presidenza del Consiglio, ha chiesto per Mills la conferma di quanto richiesto dal pm De Pasquale (cioè la condanna
a 4 anni e 8 mesi per essere stato corrotto da berlusconi), e un risarcimento da 250mila euro per il danno morale provocato alla Presidenza del Consiglio dal comportamento dell'imputato.
"Attraverso la ricostruzione puntigliosa di passaggi di denaro" - ha sostenuto la Vanadia - "si dimostra che il delitto perfetto che Mills aveva ideato non è riuscito". Per l'avvocato dello Stato, "la confessione resa da Mills è una prova piena" della corruzione che sarebbe stata messa in atto da silvio berlusconi.


Ripeto: l'avvocato della Presidenza del consiglio chiede al corrotto 250.000 euro per i danni morali causati alla Presidenza del Consiglio da questo episodio di corruzione in cui il corruttore è proprio l'attuale Presidente del Consiglio. Dovrebbe ovviamente chiedere i danni anche al corruttore ma non può, perchè per lui il processo è stato sospeso grazie ad una legge (il lodo alfano) che lui stesso ha emanato.

Forse strano, ma assolutamente vero.

La Corte ha aggiornato il processo al 17 febbraio. A meno di repliche dell'accusa, in quella data dovrebbe essere arrivato il momento della sentenza di primo grado.

Come andrà a finire? Ne vedremo delle belle o non ne sapremo più nulla?

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Fonti: per la storia del processo ce ne sono moltissime, per semplicità ho usato wikipedia;
lo stesso per le richieste dell'avvocato dello stato, qui ad esempio, mentre qui si trova il file audio dell'intervento completo dell'avvocato (45 MByte)

mercoledì 21 gennaio 2009

Leggi di Murphy

Murphologia

Ricerca avanzata
Errare è umano, ma per incasinare veramente tutto ci vuole un computer

Murfologia d'ufficio
Documenti vitali dimostreranno la loro vitalità muovendosi spontaneamente da dove li avete messi a dove non riuscirete più a trovarli

Non percorrere mai il corridoio di un ufficio senza un pezzo di carta in mano

Murfologia avanzata
Non c'è lavoro tanto semplice che non possa essere fatto male

Espertologia
Ogni tecnologia sufficientemente avanzata è indistinguibile dalla magia

Nulla è impossibile per colui che non deve farlo

Se i costruttori costruissero come i programmatori programmano, il primo picchio che passa potrebbe distruggere la civiltà

L'angolo del cuoco

Zuppa d’orzo (piatto unico)

L'orzo si distingue dagli altri cereali per il notevole contenuto di fibre e soprattutto di quelle solubili. Insieme all'avena, è il cereale con il più basso indice glicemico.
L'orzo si gonfia moltissimo durante la cottura: questa caratteristica, unita alla notevole quantità di fibre, consente di preparare zuppe e minestre molto sazianti e ipocaloriche.
In commercio si trovano due tipi di orzo.
L'orzo mondo o mondato o decorticato, che richiede una lunga cottura e un ammollo preventivo, contiene più fibre, sali minerale, vitamine, e meno calorie.
L'orzo perlato subisce un processo di raffinazione (simile alla sbiancatura del riso) atto a rimuovere la parte più esterna. Con la perlatura l’orzo ha un sapore più delicato, può essere utilizzato senza ammollo preventivo e la cottura è più breve.
L'orzo perlato richiede un tempo di cottura di 30 minuti circa, quello decorticato va messo in ammollo per una notte e cotto per 45 minuti circa.
L'orzo perlato si trova ovunque, quello decorticato solo nei negozi specializzati in sementi e in quelli di cibi biologici.

Ingredienti per 6/8 persone

50/70 grammi di orzo a testa: si può usare quello decorticato (con una notte di ammollo) o l’orzo perlato o quello precotto come “Orzo Orizzonti Barilla in confezione da 400g” (è precotto, ma è comunque in chicchi secchi, si trova al supermercato e dovrebbe cuocere più rapidamente).

Per il brodo di carne: Carne di vitello da brodo, carote, sedano, una cipolla, 2 patate

Per il soffritto:
Carote, sedano, cipolla - 4 salsicce fresche (io le preferisco rosse, non piccanti) - Una fetta di pancetta fresca di maiale.

Sale pepe q.b.

Preparazione:

Preparare 3 litri di il brodo di carne mettendo in acqua fredda la carne di vitello con carote, sedano, cipolla e due patate di media grandezza intere. Salare e lasciare sobbollire coperto per almeno tre ore.

Quando il brodo è pronto, mettere a mollo l’orzo in acqua scolandolo un paio di volte e cambiando l’acqua per lavarlo (operazioni che possono essere fatte mentre si fanno i soffritti).

Togliere la pelle alla salsiccia, sbriciolarla, fare a pezzetti la pancetta e soffriggere rapidamente il tutto in olio bollente. La carne non si deve seccare.

Tagliare grossolanamente una quantità abbondante di cipolle, carote e sedano. Soffriggerle rapidamente in olio bollente, salare. Devono rimanere croccanti, la loro cottura continuerà dopo.

Scolare l’orzo e farlo tostare in un tegame ampio (l’orzo alla fine triplicherà in volume) con un poco d’olio e mezzo bicchiere di grappa bianca (attenzione a non esagerare con l’olio durante la cottura, l’orzo non lo assorbe e lo si ritrova nel piatto). Aggiungere le patate bollite nel brodo schiacciate, i soffritti e far insaporire.
A questo punto aggiungere il brodo un po’ alla volta come per un risotto, a seconda del tipo d’orzo servono da 30 a 60 minuti. A cottura quasi ultimata controllare il sale aggiungere abbondante brodo bollente spegnere il fuoco e lasciare che l’orzo lo assorba.

Prima di servire aggiungere pepe macinato al momento e rimescolare (l’olio si accumula sul fondo del tegame).

martedì 20 gennaio 2009

Il discorso di Obama

Cari concittadini:
....
Che siamo nel bel mezzo della crisi, è ora ben chiaro. La nostra nazione è in guerra, contro una vasta rete di violenza e di odio. La nostra economia è gravemente indebolita, come conseguenza dell’avidità e dell'irresponsabilità di alcuni, ma anche per il nostro fallimento collettivo nel non fare scelte difficili per preparare il Paese per una nuova era. Case sono state perse; posti di lavoro svaniti; imprese chiuse. La nostra assistenza sanitaria è troppo costosa, le nostre scuole troppo spesso falliscono nel proprio scopo; e ogni giorno porta ulteriori prove che il modo in cui usiamo l'energia rafforza i nostri avversari e minaccia il nostro pianeta.

Questi sono gli indicatori della crisi, secondo i dati e le statistiche. Meno misurabile, ma non meno profondo è un indebolimento della fiducia in tutto il nostro paese - una fastidiosa paura che il declino dell’America sia inevitabile, e che la prossima generazione debba abbassare i suoi obiettivi.

Oggi vi dico che le sfide che abbiamo di fronte sono reali. Esse sono gravi e sono molte. Esse non verranno vinte facilmente o in un breve lasso di tempo. Ma questo sappiamo, America - che saranno superate.

In questo giorno, ci riuniamo perché abbiamo scelto la speranza invece della paura, l'unità di intenti invece del conflitto e della discordia.

In questo giorno, proclamiamo la fine delle piccole rimostranze e false promesse, delle recriminazioni e degli usurati dogmi, che per troppo tempo hanno strangolato la nostra politica.

Restiamo una nazione giovane ma, con le parole delle Scritture, è giunto il momento di mettere da parte le cose infantili. E' giunto il momento di riaffermare il nostro perenne spirito; di scegliere la nostra storia migliore; per portare avanti quel dono prezioso, quella nobile idea, tramandata di generazione in generazione: la promessa di Dio che tutti sono uguali, tutti sono liberi, e tutti i meritano la possibilità di perseguire la loro piena misura della felicità.

Nel riaffermare la grandezza della nostra nazione, abbiamo capito che la grandezza non è mai data. Essa deve essere meritata. Il nostro viaggio non è mai stato una scorciatoia o l’accontentarsi del meno. Non è stato il percorso per i deboli di cuore - per coloro che preferiscono gli agi al lavoro, o cercano solo i piaceri della ricchezza e fama. Piuttosto, sono stati quelli che si sono assunti dei rischi, che hanno fatto i fatti, i responsabili delle cose - alcuni celebri ma molto più spesso gli uomini e le donne nel loro lavoro oscuro, che ci hanno portato lungo il lungo, accidentato cammino verso la prosperità e la libertà.
....
Questo è il viaggio che continuiamo oggi. Siamo ancora la più prospera, potente nazione della Terra. I nostri lavoratori non sono meno produttivi rispetto a quando è iniziata questa crisi. La nostre menti non sono meno inventive, i nostri beni e servizi non sono meno richiesti di quanto non lo fossero la settimana scorsa o l'ultimo mese o l'anno scorso. La nostra capacità resta invariata. Ma il tempo di stare fermi, di tutelare interessi ristretti e rinviare spiacevoli decisioni - quel tempo è sicuramente finito. A partire da oggi, dobbiamo rialzarci, toglierci la polvere, e cominciare di nuovo il lavoro di rifare l’America.

Dovunque guardiamo, c'è del lavoro da fare. Lo stato dell'economia richiede azione, forte e rapida, e noi agiremo - non solo per creare nuovi posti di lavoro, ma per stabilire una nuova fondazione per la crescita. Noi costruiremo strade e ponti, le reti elettriche e le linee digitali che alimentano il nostro commercio e che ci uniscono. Rimetteremo la scienza al suo giusto posto, e useremo le meraviglie della tecnologia per migliorare la qualità dell'assistenza sanitaria e abbassarne i costi. Noi sfrutteremo il sole e il vento e il suolo per dare energia alle nostre macchine ed alle nostre fabbriche. Trasformeremo le nostre scuole i college e le università per soddisfare le esigenze di una nuova era. Tutto questo lo possiamo fare. E tutto questo faremo.

Ora, ci sono alcuni che mettono in dubbio la portata delle nostre ambizioni - che suggeriscono che il nostro sistema non può tollerare un numero eccessivo di grandi progetti. Le loro memorie sono corte. Perché hanno dimenticato ciò che questo paese ha già fatto, quello che gli uomini e le donne liberi sono in grado di realizzare quando l'immaginazione si unisce allo scopo comune, e la necessità al coraggio.

Quello che i cinici non riescono a capire è che la terra si è spostata sotto di essi - che le stantie argomentazioni politiche che ci hanno consumato per così lungo tempo non sono più applicabili. La questione che oggi ci poniamo non è se il nostro governo è troppo grande o troppo piccolo, ma se funziona - se aiuta le famiglie a trovare un posto di lavoro con un reddito decente, cure che possano permettersi, una pensione che sia dignitosa. Se la risposta sarà sì, andremo avanti. Se la risposta sarà no, i programmi avranno fine. E quelli di noi che gestiscono il pubblico denaro tengano in conto - di spendere saggiamente, di riformare le cattive abitudini, di fare le cose alla luce del giorno - perché solo così riusciremo a ripristinare l'indispensabile rapporto di fiducia tra un popolo e il suo governo.

Né è la domanda davanti a noi se il mercato sia una forza per il bene o per male. Il suo potere di generare ricchezza e di espandere la libertà è senza pari, ma questa crisi ci ha ricordato che senza un occhio vigile, il mercato può andare fuori controllo - e che una nazione non può prosperare a lungo quando si favoriscono solo i ricchi. Il successo della nostra economia si è sempre basato non solo delle dimensioni del nostro prodotto interno lordo, ma sulla portata della nostra prosperità, sulla nostra capacità di estendere la possibilità ad ogni cuore volenteroso - non per carità, ma perché è il percorso più sicuro per il nostro bene comune.

Come per la nostra difesa comune, noi respingiamo come falsi la scelta tra la nostra sicurezza ei nostri ideali. I nostri Padri Fondatori, di fronte a pericoli che possiamo difficilmente immaginare, hanno redatto una carta per garantire lo Stato di diritto e i diritti dell'uomo, una carta ampliata con il sangue di generazioni. Tali ideali ancora splendono nel mondo, e non li getteremo via per opportunismo. E così a tutti gli altri popoli e governi che stanno guardando oggi, dalle più grandi capitali al piccolo villaggio dove è nato mio padre: sappiano che l'America è un amico di ogni nazione e di ogni uomo, donna e bambino che cerca un futuro di pace e dignità, e che siamo pronti a portarne ancora di più.

Ricordiamo che le generazioni precedenti hanno fronteggiato il fascismo e il comunismo non solo con missili e carri armati, ma con robuste alleanze e convinzioni durature. Hanno capito che la nostra sola potenza non ci può proteggere, né ci da il diritto di fare quel che ci pare. Invece, essi sapevano che il nostro potere cresce attraverso il suo uso prudente; la nostra sicurezza emana dalla giustezza della nostra causa, la forza del nostro esempio, le tempranti qualità dell’umiltà e della moderazione.

Siamo i custodi di questo patrimonio. Guidati da tali principi, una volta di più, siamo in grado di affrontare queste nuove minacce che richiedono uno sforzo ancora più grande – una ancora più grande cooperazione e comprensione tra le nazioni. Si inizierà lasciando responsabilmente l'Iraq al suo popolo, e costruendo una difficile la pace in Afghanistan. Con i vecchi amici ed ex nemici, si lavorerà instancabilmente per ridurre la minaccia nucleare, e riportare indietro lo spettro del riscaldamento del pianeta. Noi non ci scuseremo per il nostro modo di essere, né vacilleremo nella sua difesa, e per coloro che cercano di portare avanti i loro obiettivi portando il terrore e macellando innocenti, diciamo a voi, ora, che il nostro spirito è più forte e non può essere spezzato; non potete sopravviverci e noi vi batteremo.

Però noi sappiamo che la nostra eredità mista è un punto di forza, non una debolezza. Siamo un popolo di cristiani e musulmani, ebrei e indù - e non-credenti. Noi siamo formati da ogni lingua e cultura, provenienti da ogni angolo di questo pianeta, e perché abbiamo assaggiato l'amaro calice della guerra civile e della segregazione, e siamo emersi da quel buio capitolo più forti e più uniti, non possiamo fare a meno di credere che i vecchi odi un giorno passeranno e che le linee delle tribù presto si dissolveranno; che via via che il mondo diventa più piccolo, la nostra comune umanità si rivelerà, e che l'America deve svolgere il suo ruolo per innescare una nuova era di pace.

Per il mondo musulmano, cerchiamo un nuovo modo di procedere, basato sul reciproco interesse e sul rispetto reciproco. Per i leader di tutto il mondo che cercano di seminare conflitto, o danno la colpa dei mali della loro società all'Occidente – sappiate che il vostro popolo vi giudicherà su ciò che saprete costruire, e non su ciò che distruggerete. Per coloro che si aggrappano al potere attraverso la corruzione e la frode e mettono a tacere il dissenso, sappiate che state dalla parte sbagliata della storia, ma che vi stenderemo la mano se sarete disposti ad aprire il pugno.

Per i cittadini dei paesi poveri, ci impegniamo a lavorare con voi per rendere prospere le vostre fattorie e per far scorrere acque pulite, per dar cibo ai corpi sfiancati e nutrire le menti affamate. E per quelle nazioni che, come la nostra, godono di relativa abbondanza, diciamo che non possiamo più permettersi l’indifferenza per la sofferenza al di fuori dei nostri confini, né possiamo consumare le risorse del mondo, senza pensare agli effetti. Poiché il mondo è cambiato, noi dobbiamo cambiare con lui.
....
Per quanto il governo possa fare e deve fare, è in ultima analisi, sulla fede e la determinazione del popolo americano che si basa questa nazione. E’ la gentilezza di ospitare un estraneo, quando gli argini si rompono, il disinteresse dei lavoratori che vorrebbero piuttosto ridurre le loro ore di lavoro che vedere un amico perdere il posto, che ci illumina attraverso le nostre ore più buie. E' il coraggio del pompiere di affrontare una scala piena di fumo, ma anche la volontà di un genitore di allevare un bambino, che alla fine decide il nostro destino.

Le nostre sfide possono essere nuove. Gli strumenti con cui farvi fronte possono essere nuovi. Ma quei valori su cui si basa il nostro successo - il duro lavoro e l'onestà, il coraggio e il fair-play, la tolleranza e la curiosità, la lealtà e patriottismo - queste cose sono vecchie. Queste cose sono vere. Sono stati la forza tranquilla di progresso per tutta la nostra storia. Quello che ora è richiesto è un ritorno a queste verità. Quello che serve oggi è una nuova era di responsabilità - un riconoscimento, da parte di ogni americano, che abbiamo dei doveri verso noi stessi, la nostra nazione, e il mondo, doveri che noi non accettiamo a malincuore, ma volentieri, fermi nella consapevolezza che non vi è nulla che soddisfa lo spirito, che forma il nostro carattere, quanto il dare tutti noi stessi per un compito difficile.

Questo è il prezzo e la promessa della cittadinanza.
....
Questo è il senso della nostra libertà e il nostro credo - il motivo per cui uomini e donne e bambini di ogni razza e di ogni fede possono partecipare a questa magnifica celebrazione, e il motivo per cui un uomo, il cui padre meno di sessanta anni fa potrebbe non essere stato servito in un ristorante, possa ora stare davanti a voi per pronunciare il più sacro giuramento.
....
America. Di fronte ai nostri comuni pericoli, in questo inverno del nostro disagio, dobbiamo ricordare queste parole senza tempo. Con la speranza e la virtù, affrontiamo ancora una volta con coraggio le ghiacciate correnti, sopportiamo le tempeste che possono venire. Possano dire i figli dei nostri figli che quando fummo messi alla prova abbiamo rifiutato di lasciare che questo cammino finisse, che non ci siamo voltati indietro, né abbiamo vacillato, e con gli occhi fissi sull'orizzonte e la grazia di Dio su di noi, abbiamo spinto avanti il grande dono della libertà e lo abbiamo portato al sicuro per le generazioni future.

Testo originale

Testo completo in italiano - PDF

lunedì 19 gennaio 2009

L'elastico

L'elastico si sta tendendo

Le notizie e le previsioni nere si accavallano, anche se scalfiscono appena l'ottimismo della televisione di governo.

Ue: «Pil italiano giù del 2% nel 2009» - La disoccupazione spaventa - La crisi si abbatte sulla crescita - Esplode il debito pubblico - Crolla la Royal Bank of Scotland

Da una parte si fanno le scorte, si mettono i sacchi di sabbia alle finestre, si eliminano i testimoni:

"De Magistris, la scure del Csm: Sospeso Apicella, trasferiti 4 pm"
"Mercoledi' si terrà un vertice per definire la riforma della giustizia"

Dall'altra parte la gente comune che non si accorge di nulla, sommersa come è dalle cazzate:

" Si alle telecamere in aula per arginare il fenomeno del bullismo.
I giovani sono sempre piu' soli e c'e' un deficit di dialogo tra scuola e genitori. E' un trend che vogliamo cambiare. I ragazzi hanno una grande energia positiva che va incanalata. A giorni - annuncia - avro' un incontro con il Coni per favorire e rilanciare lo sport a scuola, affinche' i ragazzi passino meno ore davanti al computer e facciano piu' esercizio fisico" (gelmini).

"Io indagato su Eluana? Non sono uno che si fa intimidire" (sacconi)

E poi i soliti gasparri, grande fratello, grandi puttane, festival, ricette, sfilate di moda, eccetera eccetera.

L'elastico si sta tendendo

Dio, che senso di paura
vedere il filo teso
già vicino alla rottura
non tiene più l'elastico, non tiene più l'elastico...
Di colpo, fuori e dentro
lo schianto

(Giorgio Gaber)

domenica 18 gennaio 2009

NON SI DEVONO UCCIDERE I BAMBINI!

Abul Aish è un medico palestinese che lavora in un ospedale israeliano come ginecologo, aiutando i bimbi a nascere. Grazie proprio a questa vicinanza con la società israeliana, va e viene da Zimmo Gaza, dove vive, all'ospedale di Tel Hashomer, vicino a Tel Aviv.
Sua moglie è morta di cancro lasciandolo solo con otto figli. Collabora con una rete televisiva israeliana, la 10, per la quale racconta questa guerra, questi bombardamenti. A Shlomi, il giornalista israeliano che si vede nel video, aveva confidato più volte le sue paure per l'incolumità dei figli.

Venerdì sera, mentre stanno per intervistare il Ministro degli Esteri Tzipi Livni, alla "10" ricevono la disperata telefonata di Abul. Un tank ha appena colpito la sua casa, tre delle sue figlie sono morte.
Per tre minuti, in diretta, va in onda, senza tagli e pubblicità, il suono più atroce che possa uscire dalla gola di un uomo: il pianto per i figli morti. L'abisso del dolore.
Shlomi è impietrito, cerca di farsi dire esattamente dove si trova Abul, per mandargli un ambulanza ma lui dice che non serve, le ragazze sono state colpite alla testa e sono morte sul colpo, riesce solo a chiedere "ma che cosa gli abbiamo fatto?" e ad invocare disperatamente Allah. Ad un certo punto Schlomi dice: "Non posso riattaccare questa telefonata, vado via dallo studio, non posso riattaccare." (fonte con commenti che condivido)




In questi giorni abbiamo subito una vaccinazione a dosi crescenti di morte che sembra proprio volerci assuefare pian piano all'idea che: se c'è una qualche ragione, anche uccidere i bambini diventa lecito. Ormai si gioca con le cifre, oggi in un telegiornale hanno detto che "forse 400 bambini morti cominciano ad essere un pò troppi". Per me, UN BAMBINO MORTO E' GIA' TROPPO ! Vedi a proposito questo editoriale

Un'ultima nota: i giornalisti israeliani del filmato non hanno fatto cadere la linea, non hanno nascosto le cose ma hanno dato la notizia con tutta la sua forza, lasciando che ognuno si facesse la propria idea. I due sono anche rimasti evidentemente colpiti dalla violenza del loro esercito.
Qui da noi regna l'ipocrisia: io di Annozero guardo volentieri solo Travaglio e Vauro, per il resto trovo che santoro non riesca ad ottenere dalle notizie quello che faceva Biagi, che fa Report o che hanno fatto gli stessi israeliani. La cosa che mi disgusta veramente è però il fatto che fede, vespa, mentana, i telegiornali e gli infiniti uomini (e donne) di merda della nostra TV fanno ogni giorno la stessa cosa che ha fatto santoro, parteggiando però per Israele, e mai che nessuno abbia pensato di dire una parola. Stesso identico discorso per quelli (pochi) che dicono qualcosa contro i politici e tutti gli altri.

--> Per avere delle informazioni su quando sta accadendo in Palestina, anche se si tratta di una serie di pugni nello stomaco, consiglio di visitare il sito di Vittorio Arrigoni, forse l'unico corrispondente di guerra che scrive dal centro di Gaza.


Mio post precedente sullo stesso argomento

sabato 17 gennaio 2009

I filtri antiparticolato

Il sistema FAP aggrega il particolato dei gas di scarico in agglomerati di particelle senza un legame chimico miscelando al gasolio una sostanza chimica detta "cerina" (ossido di cerio) che possiede questa caratteristica. Tali agglomerati essendo più grossi del particolato originario, diventano "imprigionabili" dal filtro e non si disperdono in atmosfera. Il processo è controllato in modo automatico dal sistema FAP. Fisicamente la cerina è collocata in uno speciale serbatoio di 5 litri, presente fin dall'uscita dalla fabbrica. Ogni modello ha una sua autonomia di cerina compresa generalmente fra i 70000 ai 80000 chilometri, oltre la quale si deve riempire nuovamente di cerina il serbatoio durante le normali operazioni di manutenzione in officina. Negli ultimi anni il sistema FAP ha beneficiato di investimenti migliorativi nella scelta dell'additivo e del supporto filtrante che hanno consentito un ulteriore guadagno in termini di autonomia.
Gli agglomerati catturati dal filtro alveolato tendono ovviamente ad intasarlo ma, grazie alla cerina, bruciano ad una temperatura più bassa rispetto all'originario particolato (~450 C° secondo Peugeot). Periodicamente il filtro viene quindi "ripulito" bruciando gli agglomerati catturati: questo viene fatto mediante una post-iniezione di gasolio e quindi rendendo più caldi i gas di scarico che a loro volta, nel filtro, scaldano gli agglomerati bruciandoli. Il sistema automatico del FAP decide il momento opportuno per la rigenerazione del filtro (prevalentemente durante i percorsi extraurbani ogni 300-400 chilometri).

Nel gergo automobilistico, vengono definiti filtri antiparticolato anche soluzioni diverse dal FAP ora descritto. Tali soluzioni alternative, definite genericamente dall'acronimo DPF, funzionano in modo analogo al FAP. La differenza sostanziale è data dall'assenza di additivi. Pertanto, i DPF non hanno la necessità di rabboccare la cerina. D'altra parte, l'assenza di additivi comporta la necessità di eseguire la fase di rigenerazione a temperature più alte rispetto ai FAP. (fonte wikipedia)

Nota bene: quando brucio un grammo di qualcosa ottengo più di un grammo di qualcos'altro (si deve infatti tenere conto anche dell'ossigeno usato nella combustione).
Se qualcosa non si vede non vuol dire che non c'è !


“L'ossido di cerio è usato dalla Peugeot che ha inventato il sistema, ma si possono usare anche altre sostanze che raggiungono sostanzialmente lo stesso scopo. Ciò che intasa il filtro e che costringe a una sua pulizia ogni 300-400 km è solo in minimissima parte cerina. Si tratta, invece, principalmente di residui carboniosi, residui metallici e residui non metallici. Questi materiali vengono sminuzzati periodicamente a dimensioni piccolissime, molto più piccole di quelle delle polveri prodotte dal motore, ed espulsi dal filtro per essere immessi in atmosfera. Alla luce delle conoscenze di nanopatologia, questo particolato così fine costituisce un'aggressione per l'organismo assai più grave di quella che sarebbe costituita dalle polveri non trattate eventualmente espulse da un motore Diesel non dotato di filtro” (fonte Stefano Montanari - Il girone delle polveri sottili Cap. 50)


Ricapitolando: i fumi di scarico sono brutti da vedere, puzzano, fanno tossire e sporcano. Grazie a questa bella trovata diventano nanopolveri che non si vedono e non si sentono ma che sono molto più dannose perchè sono molto più piccole e quindi penetrano profondamente nell'organismo molto
più facilmente e li rimangono a fare danni.
"Ovviamente" le auto con FAP, che inquinano di più, sono proprio quelle che possono circolare quando ci sono limiti legati all'inquinamento! Infine questo bel congegno ce lo fanno pagare (anzi ci obbligano a comprarlo se vogliamo circolare in alcune città quando ci sono limiti legati all'inquinamento), ci fanno pagare la sua manutenzione o sostituzione periodica, ci costa per il gasolio in più usato per pulirlo (sarà anche poco ma tutto fa) ed alla fine andrà in qualche modo smaltito.



venerdì 16 gennaio 2009

Un miracolo impossibile

Ci hanno fatto credere che possiamo buttare tutto nelle fogne, basta avere i depuratori. Che possiamo bruciare tutto nei forni, basta avere i filtri. Che possiamo usare tranquillamente i carburanti fossili che alle polveri ci pensa il filtro antiparticolato.

Tutto questo (e molto altro) è semplicemente falso.

A parte il fatto che tutti i sistemi di depurazione e filtraggio lasciano comunque passare, oltre ad una parte di quanto dovrebbero bloccare, tutto quanto non sanno filtrare (che spesso è la parte peggiore). Il problema vero è che, se "nulla si crea e nulla si distrugge", ogni cosa deve finire da qualche parte.

Gli impianti di depurazione infatti non fanno il miracolo di nullificare gli inquinanti, ma semplicemente ne intercettano e sedimentano una parte.
Il filtro o il depuratore (che a sua volta richiede energia per essere costruito e mantenuto in funzione e termina la sua vita anch'esso come rifiuto) non è il punto terminale perchè richiede il successivo smaltimento dei rifiuti concentrati.

L'illusione di risolvere con la depurazione i problemi ambientali - alimentata dall'industria che vi ha trovato un nuovo fertile campo per speculare - è tramontata quando dopo pochi anni ci si è trovati di fronte al problema di dove porre i milioni di tonnellate di fanghi tossici accumulati dai depuratori.

Ci si è allora accorti che il problema non era stato risolto, ma solo differito e trasformato.


I fanghi residui della depurazione si sono così uniti a quelli dei cicli produttivi, ma la tossicità e la quantità dei rifiuti così concentrati era però giunta ad un livello tale da rendere troppo costoso un loro sicuro smaltimento, ed ecco che si è passati al livello clandestino e criminale, questi rifiuti sono stati abbandonati ovunque nell'ambiente, intere regioni sono state avvelenate con il suolo e il sottosuolo impregnati da rifiuti tossici ormai non più biodegradabili nè riciclabili, destinati a passare nelle falde o ad essere dilavati verso il mare e ad esercitare la loro azione contro la vita per migliaia di anni.

Volendo ridurre l'inquinamento dell'aria e dell'acqua, hanno deciso di accrescere quello del suolo. Speravano che in questo ambiente l'inquinamento potesse rimanere più a lungo circoscritto e nascosto, ma sono bastati pochi anni ed ora ci ritroviamo in un incubo.

La risposta al problema dei rifiuti è sempre la stessa:

--> non avere rifiuti <--


In questo incubo l'Abruzzo è in prima fila: falde avvelenate, discariche abusive, veleni sono all'ordine del giorno e altre distruzioni sono in progetto. Questa è solo una delle notizie di oggi.

Una buona notizia

Alla fine Carlo Costantini ha scelto. E probabilmente stupirà tutti. Sì, perché lui, deputato alla Camera e candidato presidente del centrosinistra ha scelto l'Abruzzo.

Starà seduto tra la minoranza del centrosinistra in consiglio regionale e lascerà il suo posto in Parlamento.

«Non ho avuto alcun dubbio sulla scelta di abbandonare una quantita' di privilegi ma io non faccio politica per i privilegi ma per rispettare profondamente i 250 mila abruzzesi che hanno creduto in me e per stimolare il 50 per cento degli abruzzesi che non sono andati a votare che un'altra politica e' possibile, che un altro Abruzzo e possibile'». (Articolo completo)


giovedì 15 gennaio 2009

Nuovi pozzi di petrolio in Abruzzo

L'associazione Impronte ha scoperto che il Ministero per lo Sviluppo Economico ha accolto l'istanza per l'estrazione di petrolio nei Comuni di Pineto, Atri e Sant'Angelo.
Si arriva così a quota 4 nella provincia di Teramo dopo le istanze accolte della Petroceltic a largo della costa di Pineto-Silvi-Montesilvano; oltre alla Corropoli ed alla Colle dei Nidi, ecco spuntare la Colle San Giovanni, accolta dal Ministero il 17 dicembre scorso, che interessa un'area di circa 23 chilometri quadrati, spalmata tra i Comuni di Pineto, Atri e Sant'Angelo.
I richiedenti sono l'Eni e la Gas Plus Italiana, in partnership non solo per la San Giovanni ma anche in altre aree dello scacchiere petrolifero.
«Difficile credere in una semplice casualità», commenta Enrico Gagliano dell'associazione Impronte.
«Se ci mettiamo dentro anche il ricorso del Presidente del Consiglio dei Ministri contro la Legge Regionale 14 del 15 ottobre 2008, tutto sembra rientrare in un piano preordinato, volto a fare dell'Abruzzo e della provincia di Teramo una groviera ed un distretto minerario con tanto di raffinerie».
Per l'associazione chi ha pensato che «il rischio petrolio riguardasse soltanto Ortona a questo punto dovrà ricredersi e iniziare a temere anche per le sorti dell'economia teramana».
Perché il sospetto di cui parla Gagliano è che adesso si avrà la nascita di una seconda grande raffineria anche in provincia di Teramo. Dove? «Non molto lontano dalle trivelle, considerato che il nostro petrolio, acido, pesante e corrosivo, non può essere trasportato altrove e che, quindi, necessita di essere lavorato in loco». (Articolo completo).

Social card gratta e vinci

Anche io l'avevo previsto (vedi post), ma non era poi così difficile:

La grande beffa della social card: una su tre è senza soldi

La tessera di Tremonti è di un bel azzurro sereno. Come il cielo di Forza Italia, quello di una volta. Un tricolore ondulato la attraversa da sinistra a destra e sembra la scia delle mitiche frecce.

La Social Card, il circuito Mastercard. Protagonisti di una favola. Una strisciata e via. La pensionata indigente che alla cassa del panificio, come la donna chic di via Condotti, apre il borsello, non tocca i soldi sporchi, ma sfila la carta di credito. Un secondo magnetico. Se la carta è piena. Se è vuota - e lo sono un terzo delle circa 500 mila distribuite - la pensionata deve restituire il pane e ritirare l'umiliazione pubblica.

Un mattone sull'altro, e un altro ancora. Alla fine si edifica questo incredibile muro della vergogna che attraversa la penisola e la trafigge senza colpa.

Era il 19 giugno, era estate, e il ministro Giulio Tremonti annunciava una novità: la carta di credito per i poveri. Togliere ai ricchi, dare ai poveri: 40 euro al mese, 80 euro accreditati ogni due mesi. Per un anno intero. Quattro mesi di annunci, di serrata organizzazione. Pronti. Si parte il primo dicembre. Attenzione: chi conserva 15mila euro, in banca o alla posta, pensionato o disoccupato, non ha diritto alla carta di credito dello Stato.

Sono in 520 mila a dicembre a ottenere la social card, pensionati con reddito dai 6 mila euro agli 8 mila, coppie di anziani, famiglie con figli a carico, non oltre i tre anni però. Con una sola casa di proprietà, un'automobile e un'utenza elettrica attiva. In fila, per ore, davanti ai 9 mila uffici postali. Perché chi completava le pratiche entro il 31 dicembre, aveva diritto a 120 euro (ottobre, novembre e appunto dicembre) di partenza. Una corsa verso il nulla. Perché il 30 dicembre, con ottimismo natalizio, l'Inps - che doveva accertare il reddito - dichiarava di aver ricaricato solo 330 mila tessere. Le altre, anche se già consegnate, erano rimaste vuote.

Migliaia di italiani si sono ritrovati in mano una patacca. Una carta azzurra, di plastica, con il retro magnetico, il numero, il logo giallo e rosso della Mastercard. Belle, eccome. E di valore: si stima costi almeno 50 centesimi l'una, più 1 euro per la ricarica bimestrale, più il 2 per cento per le spese del circuito bancario. Uno scherzetto da 8 milioni e 500mila di euro, a pieno regime. Una lotteria per il mezzo milione di italiani che, soltanto alla cassa e davanti al commesso, saprà se la sua carta annonaria è buona oppure è uno scherzo del destino, se può permettere di fare la spese oppure di annunciare la propria povertà a tutti.

Duecentomila tessere vagano scoperte di tasca in tasca, sospese o respinte. Duecentomila italiani, forse di più, le possiedono senza poterle utilizzare. Alcuni (pochi) lo sanno. Altri, molti altri, che non sanno, vanno incontro alla sciagura.

Ci vuole del metodo per ideare una così lunga e inutile fatica. Prima fila: farsi certificare la povertà, la disgrazia assoluta. Seimila euro all'anno. In fila, naturalmente per vedersi attestata dal patronato la sospirata povertà. Poi l'Inps, le Poste, sempre in fila, sempre allo stesso modo. Infine, coraggio, andare al supermercato ed esibirla questa maledetta povertà. E poi, duecentomila volte finora, vederla svergognata: "La tessera non è carica". Ma ha letto bene?

A Verona boom di ritiri. Il dato, riferisce la direzione delle Poste, è connesso alla presenza nel luogo di molti istituti religiosi. Trecento tra suore e frati si sono presentati all'incasso. Nullatenenti. Perciò potevano. A Castelletto di Brenzone, minuscolo villaggio sul lago di Garda, ne sono state elargite più di cinquanta. Come mai? Lì ha sede l'istituto delle piccole suore della Sacra Famiglia. Amen. (inutile ricordare che già paghiamo la chiesa cattolica per il sostentamento del clero con l'otto per mille, l'abolizione dell'ICI ecc. e che la chiesa dovrebbe aiutare i poveri, non competere con loro - lorenzo).
(Articolo completo)

Io credo che tutta questa buffonata sia stata pensata (?) perchè si prestava bene alla pubblicità (fumo negli occhi dei poveri) e perchè portava denaro alle banche (soldi nelle tasche dei ricchi).

mercoledì 14 gennaio 2009

L'uovo di Colombo

"La politica è una cosa sporca" ti dicono strizzando l'occhio e lasciandoti capire che per poter entrare nel loro mondo dovresti accettare di diventare un meschino parassita, ubbidiente e spietato esecutore, indifferente non tanto alle leggi quanto ai principi morali. E tu li guardi con un misto di schifo ed invidia, scuoti la testa e torni nel tuo pigro fatalismo.

Ma la politica è l'Arte di governare la società (la polis) e non è una cosa sporca in se. Quella frase è un inganno con cui ci tengono lontani e che ci hanno ripetuto così tante volte che ormai la diamo per scontata.

La politica diventa una cosa sporca solo se la fanno persone sporche e disoneste, diventa inefficace, litigiosa, dannosa solo se la fanno persone incapaci.

La politica è invece pulita ed efficace quando a farla sono persone oneste e capaci.

martedì 13 gennaio 2009

Uranio impoverito

In questi giorni si susseguono notizie sull'uranio impoverito ormai riconosciuto come la causa della morte o della malattia di moltissimi soldati.

Ebbene: NON è stato l'uranio impoverito ad ucciderli !

L'uranio impoverito è una scoria dei processi, sia civili che militari, in cui viene usato l'uranio. Una scoria senza valore ma che non si sa dove mettere anche per la sua radioattività residua.
....
L'uranio, impoverito o no, ha due proprietà che lo rendono interessante per scopi bellici: la sua alta capacità di penetrare materiali durissimi e la sua piroforicità, cioè la sua capacità di accendersi spontaneamente per attrito, a contatto con l'aria e a temperatura ambiente se ridotto in polvere. E allora, ecco trovato un eccellente sistema per liberarsi di un po' di questo eccesso d'inutile metallo: fame delle bombe.
Bastano pochissimi chilogrammi di uranio, dunque un volume piccolo (un decimetro cubo pesa 19 Kg), in testa a un grande proiettile per aprire un buco notevole in corazze di carri armati (a volte fatte pure loro con uranio) o in edifici, e a far vaporizzare tonnellate del materiale costituente il bersaglio, stante la temperatura superiore ai 3.000 °C che l'urto induce.
Tutte queste sostanze vaporizzate vengono scagliate a grande distanza dal luogo dell'esplosione e ricondensano in tempi brevi sotto forma di polveri finissime per effetto della temperatura dell'atmosfera che è, naturalmente, molto più bassa.
Dal punto di vista della composizione chimica, le polveri che si sono formate in quel modo contengono gli elementi presenti nella bomba e nel bersaglio, con intuibile prevalenza proporzionale di ciò che costituiva il bersaglio, trattandosi di chilogrammi di materiale densissimo contro tonnellate di materiali assai meno densi.
Ma come si comportano le polveri? Più o meno alla stregua di gas, stante la loro dimensione veramente piccolissima, spesso ben sotto il millesimo di millimetro (micron) di diametro e, come i gas, si diffondono in atmosfera e sono trasportate dal vento.
Difficile dire dove finiranno. Basta pensare ai pollini, incomparabilmente più grossi di quelle polveri, eppure capaci di viaggiare per decine di migliaia di chilometri, così come le sabbie del deserto, i granelli di sabbia del Sahara per esempio, che, pur avendo un diametro decine o centinaia di volte superiore a quello delle polveri di cui parliamo, si trovano nelle piogge rosse in Europa e perfino sulle coste orientali americane dopo aver scavalcato l'Oceano Atlantico.
Comunque, una parte di quelle particelle ricade al suolo e, cadendo, interessa frutta, verdura ed erba che è cibo per gli animali. Dunque, nessuna sorpresa che quelle polveri siano inalate e mangiate, con tutte le conseguenze che abbiamo esaminato qualche pagina addietro. E nessuna sorpresa se l'uranio non s'individua nei tessuti dei soldati ma in quei tessuti si trova altro: come illustrato, pochissimi chilogrammi di quel metallo servono a far vaporizzare tonnellate di materiale di cui l'uranio rappresenta una frazione piccolissima e, per questo, è estremamente improbabile trovarlo stante la sua diluizione. Quanto alla radioattività, a maggior ragione vale lo stesso ragionamento: quantità imlevanti di uranio equivalgono a una radioattività di fatto non rilevabile.
.....
Qualunque chimico o fisico, vedendo le polveri della base di Eglin o quelle che troviamo noi al microscopio del nostro laboratorio, nell' ambiente e poi nei tessuti malati, e che sono a disposizione di tutti, essendone cosparsi il suolo, i vegetali e tutti gli oggetti che stanno all'aperto delle zone dove le bombe all'uranio impoverito sono state usate, si rende conto di come queste siano, salvo casi rarissimi, non degradabili dalla natura. Questo significa che, una volta che siano state prodotte e immesse nell' ambiente, si è compiuto un gesto senza ritorno e chi ha sporcato non sarà capace di pulire, perché né la natura né la tecnologia ne offrono la possibilità.
Ma queste polveri - respirabili come sono e, per forza di cose, respirate vista la loro ubiquità, e ingeribili se non altro perché cascano su frutta e verdura e, dunque, destinate a finire nell'apparato digerente - sono agenti patogeni e la medicina, anche quella di secoli fa, è perfettamente conscia del fatto che respirare polveri significa almeno rischiare una pneumocomosi.
Di che si tratta? Si tratta di una serie di malattie ben conosciute per le quali non esistono terapie efficaci, e che si caratterizzano per la comparsa di formazioni fibrotiche a livello dei polmoni. La forma specifica della malattia dipende da ciò che si è respirato: il talco dà la talcosi, la silice la silicosi, l' amianto l' asbestosi, il carbone l'antracosi e così via.
.......
Facendo uno più uno, il materiale particolato che si genera con l'esplosione è, in termini pratici, eterno ed è fonte di malattia. Una fonte eterna di malattia. E, continuando nel semplice ragionamento, una volta che queste polveri siano per sempre nell' ambiente, potranno provocare per sempre malattie.
Questo equivale non a combattere una guerra contro il nemico del momento, un nemico che la logica della guerra e la morale che ne consegue e cui siamo assuefatti consente di sterminare, anzi, lo pretende, ma equivale ad estenderne le conseguenze per generazioni e senza possibilità di delimitarne il territorio d'azione, cosa che è assai peggiore di una pura e semplice distruzione di massa.
In aggiunta, non sarà più solo il nemico ad essere il bersaglio, ma chiunque sia presente sul posto (o anche lontano da li, vista la mobilità delle polveri), nemico o amico allo stesso modo.

Fonte: Stefano Montanari - "Il Girone delle polveri sottili" Un libro straordinario, in grado di illuminare la fogna in cui ci fanno vivere.

A questo punto ci si deve domandare perchè, dopo aver prima negato le malattie e poi dato la colpa alle cause più varie, ora che non si può più negare l'evidenza, le malattie vengono senza alcun dubbio attribuite solo all'uranio impoverito e non alle nanopolveri che le bombe hanno creato?

Il motivo è tanto semplice quanto agghiacciante:

perchè le stesse polveri, con gli stessi effetti,
escono anche dagli inceneritori di rifiuti o dalle automobili !

lunedì 12 gennaio 2009

L'enel e la sicurezza

L'Enel ha deciso di investire 1,8 miliardi di euro per il completamento di due reattori nucleari di Mochovce per una potenza di poco superiore agli 800 MW. I reattori sono del tipo VVER-440/213, progettati dall’ex URSS alla fine degli anni '70. Gli attuali standard di sicurezza sono molto bassi e difficilmente verrebbero autorizzati in gran parte degli Stati europei. Per esempio, non dispongono di un doppio guscio protettivo in caso di impatto con un aereo. (fonte)





Per capire meglio il problema ecco una cartina geografica a cui si deve aggiungere che i venti dominanti sono in direzione dell'Italia dove vengono fermati dagli appennini per incanalarsi lungo le zone adriatiche.

Fai clic sull'immagine per ingrandirla

domenica 11 gennaio 2009

Qualche pernacchia per riscaldarsi ...

«Il tornitore della Ferrari ha il sorriso e la dignità di dire al figlio il lavoro che fa, l’impiegato al catasto no». Lo ha detto il ministro per la Pubblica Amministrazione renato brunetta, dal palco di «Neveazzurra» a Roccaraso (L’Aquila).
«Se uno ora fa il professore, il burocrate, l’impiegato al catasto, si vergogna. Voglio che la nostra burocrazia sia come la Ferrari: perchè non può esserlo, che cosa le manca? La qualità media dei dipendenti è anche più alta, la rivoluzione è possibile». «Noi dobbiamo uscire dalla crisi con un Paese diverso». «Adesso che siamo in una crisi globale c'è questa grande occasione: dobbiamo instillare il senso di responsabilità con un bastone. E la carota è l'orgoglio» (farneticazione completa - altri particolari).


Io, Dipendente Pubblico (Professore) sono già orgoglioso del mio lavoro e di come lo svolgo. La mia produttività rimane alta non per la paura del bastone di questo deficiente nè tantomeno per le sue carote che si può tenere per farne buon uso, ma perchè ho dei valori in cui credo. A vergognarsi dovrebbe essere questo vanitoso megalomane chiacchierone e inconcludente assieme ai suoi colleghi ministri che creano disastri e a quei dirigenti solerti che li perfezionano. Ma sperare che un vanitoso si vergogni è una contraddizione in termini. Rimangono quindi solo le pernacchie! Almeno per ora.

sabato 10 gennaio 2009

Botto di capodanno

Ho ricevuto questa mail e la pubblico:

La scarsa sensibilità verso la svantaggiata categoria dei diversamente abili era già nota in Abruzzo, ma la dimissionaria giunta regionale di centro-sinistra è riuscita a dare il meglio di sè e nell’ultima seduta ha deliberato:

NIENTE PIÙ PASS GRATUITI PER I DISABILI!!

così tutti coloro che hanno oggettive difficoltà a muoversi, non per colpa ma perché diversamente abili, sono costretti a subire l’umiliazione di vedersi togliere l’abbonamento gratuito per i mezzi di trasporto che, per questi cittadini, rappresenta un diritto e non un privilegio!

VERGOGNA!!

La Confederazione Cobas Abruzzo e il Cobas Trasporti deplorano senza mezzi termini questa decisione e chiedono fermamente alla giunta regionale che si insedierà tra pochi giorni la revoca immediata del provvedimento di sospensione del pass gratuito per i disabili per i mezzi di trasporto!!


Come ho avuto modo di dire proprio stasera: la "sinistra" in Abruzzo non esiste più (ammesso che sia mai esistita). Penso davvero che sia venuto il momento di rimboccarci le maniche dopo aver preso a calci nel culo un po' di gente.

venerdì 9 gennaio 2009

Il mondo è pieno di pazzi

Questa è una delle cose che ho imparato dalla vita e che cerco di insegnare subito alle mie bambine in modo che si portino avanti col lavoro:
Il mondo è pieno di pazzi.

Pazzi di tutti i tipi, non necessariamente patologici, speso "folli" nel senso buono del termine, ma a volte dietro la apparente normalità pazzi per davvero. Alcuni poi sono più pazzi degli altri:

Ci sono voluti due giorni di lavoro e due squadre di sei poliziotti per rimuovere una montagna di oggetti e trovare sotto di essi il cadavere dell'anziana Joan Cunnane, pensionata di 77 anni.

Ogni camera della sua abitazione era colma. Anche il garage e l'auto Rover 100 erano pieni di beni acquistati, molti dei quali mai utilizzati. Gli agenti della polizia hanno trovato di tutto: gadget, vestiti, ombrelli, candele, ornamenti, vasi, molti nuovi di zecca.

"Da 16 anni, comprava tutto ciò che le capitava tra le mani, per il semplice piacere di far compere e non perché le cose le servissero realmente" ha raccontato un amico della donna. La sua patologia, lo shopping compulsivo, l’ha portata ad esempio a possedere 300 sciarpe di colori diversi.

Le cose occupavano così tanto spazio che nella sua casa le era rimasto solo un corridoio di 60 cm per girare tra di esse.

Miss Cunnane è stata tovata, morta di sete, sepolta sotto una pila di un metro di scatole, in una stanza da letto sul retro dove apparentemente era andata a cercare qualcosa. (fonte con foto)

oppure:
Un eccentrico signore, che viveva da solo, è morto di sete dopo essere stato intrapolato in una bizzarra ed intricata rete di cunicoli costruiti dentro la sua casa usando la spazzatura raccolta per strada.

La polizia, avvertita della scomparsa di Gordon Stewart di 74 anni non ha potuto fare nulla per via dell'insopportabile puzza. Sono allora stati chiamati i sommozzatori che hanno scoperto un confuso sistema di tunnel che formavano una rete dentro la casa. Gli investigatori pensano che l'anziano vi ci si possa essere perso dentro e sia morto di sete senza più riuscire a trovare l'uscita da quella massa puzzolente.

Secondo i vicini aveva accumulato spazzatura per almeno 10 anni. (fonte con foto)

giovedì 8 gennaio 2009

PD che vergogna !

Finalmente il PD si rende conto che berlusconi ha pienamente ragione, ecco infatti come pensa di risolvere il problema delle inchieste che lo riguardano:

Il vicepresidente del CSM nicola mancino (PD) concorda con berlusconi sul fatto che la giustizia deve diventare di proprietà della politica.

Dall'intervista al Corriere:

C'è pure chi mette in discussione il principio dell'obbligatorietà dell'azione penale. Lei è sempre a favore?

«Non io, ma la Costituzione. Tuttavia mi rendo conto che, in tempi di emergenza come gli attuali, se si vuole evitare che la scelta dei processi sia operata dai pubblici ministeri, solo il Parlamento a maggioranza qualificata, del 65 o 70 per cento, può stabilire le priorità».


Quale emergenza, scusi?


«Quella dei troppi procedimenti pendenti, per cui c'è il rischio che siano i singoli magistrati a scegliere quali trattare. Meglio allora che sia il Parlamento, con una maggioranza che coinvolga almeno una parte dell'opposizione, a stabilire le priorità sui reati da perseguire. Ma sempre come soluzione temporanea a situazioni eccezionali. Col ritorno alla normalità, dopo la riforma, una potatura dei reati che non destano più allarme sociale è una strada da percorrere».


Alcuni sollecitano una diversa composizione del Csm, in prima fila l'ex magistrato e ex parlamentare Luciano Violante. Qual è il suo parere?


«Sono contrario ad aumentare il peso dei laici rispetto ai togati, ma l'attuale differenza è eccessiva. Ferma restando la presidenza del Capo dello Stato, una tripartizione della composizione affidata per un terzo ai magistrati, per un terzo al Parlamento e per un terzo al presidente della Repubblica mi pare equamente distribuita. La riforma costituzionale potrebbe confermare il vincolo della scelta parlamentare tra avvocati che abbiano esercitato da almeno quindici anni e professori ordinari di diritto, e stabilire che le nomine attribuite al capo dello Stato (giudici di sperimentata professionalità e docenti di diritto) assicurino nell' organo di autogoverno una prevalenza complessiva di togati».


Ma con la sua proposta non si rischia di rafforzare in maniera eccessiva la posizione del capo dello Stato?

«I costituenti furono saggi nel preferire la presidenza del Capo dello Stato a quella di supremi magistrati. L'esperienza conferma che nel cinquantennio è stato fatto buon uso del potere presidenziale: non sono mancati saggezza, equilibrio e imparzialità » (nessuno pare avergli detto che il posto di nuovo capo dello stato è stato prenotato da berlusconi - lorenzo).


Intanto però il dibattito s'infiamma su altre proposte di riforma. L'ultima, del ministro-ombra del pd, prevede tre giudici anziché uno per decidere l'arresto di un indagato.

«Personalmente sono d'accordo. In occasione della discussione del decreto- rifiuti in Campania, il Csm non solo condivise che su quell'area fossero tre i giudici delle indagini preliminari, ma pose anche il problema di estendere la composizione collegiale all'intero territorio nazionale».


Ma poi c'è il rischio che i giudici non bastino.

«Si potrà attingere dai concorsi in atto e recuperare magistrati attraverso la riforma delle circoscrizioni giudiziarie, chiudendo uffici che non hanno più ragione di esistere; compito, quest'ultimo, che spetta principalmente al ministro della Giustizia, anche se difficile e impopolare. Le questioni di garanzia dovrebbero sempre prevalere rispetto alla penuria di persone e di mezzi; nel settore penale la deroga al principio della collegialità è sempre un problema. Tre giudici in luogo di uno possono evitare alcune gravi anomalie, come quelle verificatesi, ad esempio, nei recenti casi di Pescara e di Potenza» (finalmente una notizia di assunzioni nella pubblica amministrazione: giudici assunti senza badare a spese per verificare, non più da soli ma in gruppo, l'operato di altri giudici - lorenzo). Vedi anche questo articolo di Travaglio


Lei parla di gravi anomalie in inchieste che riguardano amministratori locali ed esponenti politici, mentre i magistrati ribattono che il vero problema è la corruzione.


«Che va certamente colpita, ma con provvedimenti giudiziari che rispondano a requisiti di equilibrio e di "giustezza" che in alcuni casi sono sembrati trascurati».


E del presunto abuso delle intercettazioni nelle inchieste giudiziarie che cosa pensa?

«Che debbano servire a completare, non a dare inizio a un'indagine.»


L'unica differenza con berlusconi è il tono tipicamente "democristiano".

Per me sono entrambi disgustosi.





Aggiornamento: altro articolo di Travaglio

mercoledì 7 gennaio 2009

Stupidità

Mi rendo conto che potrei andare avanti all'infinito con lo stesso argomento per cui termino la serie con una notizia che, neanche a farlo apposta, è appena arrivata: sono stati assegnati i "Premi Darwin" per il 2008.

I "Darwin Awards" sono una di quelle cose fantastiche che sono nate in internet. L'idea è quella di "rendere onore a coloro che, per essersi uccisi in modo particolarmente stupido, hanno contribuito al miglioramento della specie umana rimuovendosi da essa".

Il sito è cresciuto al punto da avere una notorietà mondiale, oggi produce libri, gadget, film, ma l'idea di base continua ad essere secondo me straordinaria.

Il vincitore del 2008 è stato un prete cattolico asceso al cielo attaccato ad una mogolfiera fatta di palloni da festa pieni di elio. Ecco la mia traduzione della nomination:

"Adelir Antonio de Carli, di 41 anni, stava cercando di stabilire il record del mondo di volo appeso a palloncini. La sua impresa doveva finanziare un progetto di beneficenza per la costruzione di un centro di riposo spirituale per camionisti.

Rimanere seduti per più di 19 ore non è una cosa da poco, anche nel cortile di casa propria. Il sacerdote aveva quindi preso numerose misure di sicurezza, tra cui una tuta di sopravvivenza, una sedia confortevole, un paracadute, un telefono satellitare e un GPS.

Tuttavia, Adelir Antonio ha commesso un errore fatale: non sapeva usare il GPS

Il vento è cambiato, così come è solito fare il vento, e lui è stato spinto inesorabilmente verso il mare aperto.
Avrebbe potuto paracadutarsi in sicurezza mentre era ancora sulla terra, ma ha scelto di non farlo.
Quando ha capito di essersi pericolosamente perso in mare, ha prudentemente telefonato per cercare aiuto. Ma i soccorritori non sono stati in grado di raggiungerlo perchè non sapeva usare il GPS. Ha lottato con il pannello di controllo fino a che suo telefono satellitare, che non aveva caricato a dovere, si è spento.

Invece del GPS, il sacerdote ha lasciato che fosse Dio la sua guida, e Dio lo ha guidato dritto al cielo.

Ma il premio è doppio! Infatti I preti cattolici fanno voto di celibato. Quindi, poichè volontariamente si autorimuovono dal pool genetico, l’intero gruppo guadagna un Darwin Award di massa. Per questo motivo Adelir Antonio vince due volte!




E per finire ecco la storia del secondo classificato grazie a cui l'Italia è salita sul podio:

Ivece Plattner, 68 anni, sulla sua Porsche Cayenne, stava attraversando un passaggio a livello mentre era in coda ad un semaforo. Come si può ben immaginare, secondo la legge di Murphy, proprio in quel momento è arrivato un treno. Le sbarre si sono chiuse e la Porsche è rimasta intrappolata sui binari.
Secondo i testimoni c'è voluto un pò prima che l'uomo si accorgesse di essere bloccato. Alla fine è saltato giù dalla macchina e ha cominciato a correre .... verso il treno, gesticolando nel tentativo di salvare la sua macchina.
Il tentativo ha avuto successo. L'auto ha avuto meno danni del suo proprietario che, investito in pieno dal treno, ha fatto un volo di 30 metri ed è morto sul colpo.

(notizia di cronaca con foto)