lunedì 24 ottobre 2011

Sic transit gloria mundi

Negli ultimi mesi non è successo nulla che non fosse già stato visto e previsto.

Mi voglio allora esercitare - perchè ci ho preso gusto - in previsioni cotte e mangiate. Mancano poche ore a mercoledì e quindi bisogna essere rapidi.

Il decreto sviluppo conterrà tutte le porcate in un'unica torta. Ci sarà altra distruzione del territorio per favorire petrolio e cemento. Ci saranno vendite superscontate del patrimonio immobiliare. Ci saranno tanti condoni - magari giustificati col mancato aumento dell'età pensionabile. Ci sarà la militarizzazione dei cantieri e la semplificazione delle procedure per tutto ciò che i cittadini non vogliono e che hanno imparato a contrastare. Ci saranno altre tasse sotto forma di ticket, assicurazioni obbligatorie, minori detrazioni, minori servizi e garanzie, soldi tolti dalle tasche di chi già paga e di chi è più povero. Non ci sarà una parola su riduzione degli sprechi e dei consumi, ambiente, economia verde, turismo, sostenibilità, istruzione, cultura, arte, ricerca, lotta all'evasione fiscale, energie rinnovabili, tassazione delle rendite finanziarie, patrimoniale, giovani, lotta alle mafie, sicurezza (già, chi si ricorda più della sicurezza).

Una torta così bella chiuderà perfettamente il pranzo di tutti questi anni, un'ultima portata per chi ha sempre mangiato e vuole continuare a farlo anche negli anni futuri sfruttando qualche bene pubblico gentilmente offerto a prezzi stracciati.

Fin qui la facile previsione, più difficile capire cosa accadrà subito dopo.

Gli italiani cominceranno a rivoltarsi in massa?

Gli industriali esclusi dall'ultimo banchetto alzeranno ancora di più la voce?

L'Europa darà al governo il colpo di grazia smettendo di comprare i titoli italiani?

Potrebbe anche succedere che qualche ministro in un ultimo Gran Consiglio cerchi di addossare tutte le colpe agli altri e che questa torta non veda mai la luce.

In attesa della fine, un epitaffio:

Et voilà les jeux sont fait!

''Dopo quattro decenni di dittatura brutale e otto mesi di una sanguinosa guerra, i libici possono ora celebrare la loro liberta' e l'inizio di una nuova era''. Lo afferma il presidente Usa Obama in un messaggio ai libici. Da Londra il ministro degli Esteri britannico, Hague, definisce l'annuncio ufficiale della ''liberazione'' della Libia, come ''una vittoria storica del popolo libico''. Infine da Parigi il ministro degli Esteri francese Juppe' esalta lo spirito e la dignita' dei libici.

"Il presidente del CNT Mustafa Abdeljalil ha ripetuto a Bengasi che la futura legislazione libica trarrà ispirazione dalla sharia. Ha poi fatto un paio di esempi per spiegare cosa si intende.

“Per esempio, la legge sul divorzio e sul matrimonio (che con Gheddafi proibiva la poligamia e autorizzava il divorzio), questa legge è contraria alla legge islamica e non è più in vigore", ha detto Jalil. “Come nazione musulmana la sharia è alla base della nostra legislazione, pertanto ogni legge che contraddica i principi dell'Islam non avrà valore”, ha detto.



Fulvio Grimaldi, Bergamo 30/5/2011 (5 mesi fa!) - parte I


Fulvio Grimaldi, Bergamo 30/5/2011 - parte II

Fulvio Grimaldi, Bergamo 30/5/2011 - parte III

Fulvio Grimaldi, Bergamo 30/5/2011 - parte IV

Fulvio Grimaldi, Bergamo 30/5/2011 - parte V

martedì 18 ottobre 2011

Controcorrente

L'estate se ne è andata e tante cose sono successe.

Non ho avuto tempo per scriverne qui, ma ho scritto molto altrove.

Da maggio in poi tutto il mio tempo e le mie energie sono state impegnate per il Parco della Costa Teatina. Incontri, dibattiti, mostre, comunicati stampa, pubblicazioni e tantissime parole.

Le cose ora sono un po' più tranquille, si attende una decisione del Ministero o la caduta del Governo, ci sono altri che portano avanti le prossime iniziative. Io posso quindi cercare di riprendere il controllo delle normali cose da fare, di tirare un po' il fiato.

Su questi mesi ci sarebbe da scrivere un libro e forse lo faremo: mentre l'Italia continuava ad affondare noi abbiamo fatto politica. Abbiamo portato avanti un progetto per un futuro realizzabile in tempi brevi, abbiamo combattuto contro chi ha solo interesse a depredare e gli abbiamo dato molto filo da torcere.

In questi mesi ho scoperto le strutture del potere, ho visto da vicino chi ci governa e come cerca il consenso. Ho analizzato le mosse di chi prima era solo un nome alla televisione; ho studiato gli intrecci, sono rimasto stupito da come assolute nullità possano essere esecutori imperturbabili di decisioni prese altrove con effetti disastrosi sulla vita dei cittadini. Ma ho anche capito che si possono cambiare le cose.

Ho conosciuto le persone e ne ho trovate tantissime ormai pronte: non è solo la rabbia che cresce, c'è anche la voglia di fare.

Quando si sono aperte le crepe che negli ultimi anni anch'io avevo indicato e tutto ha cominciato a crollare rovinosamente, io ero impegnato a provare una via d'uscita.

Non so se siamo stati bravi o fortunati, non so come andrà a finire, ma oggi - nonostante tutto - sono contento perché so per certo che una via esiste.