sabato 28 maggio 2011

L'anello al naso

La scena: San Vito, un convegno sul Parco della Costa Teatina nell'ultimo giorno di campagna elettorale per cui sono assenti i sindaci di Vasto, Francavilla e Lanciano. Una platea all'aperto, con vista su uno dei posti più belli della costa - così bello che gli amministratori locali hanno preparato una colata di cemento da 50 milioni di euro. Davanti il mare, lo stesso mare dove doveva ardere la torcia di Ombrina.

Sul palco gli organizzatori, di una parte sola: quella che governa il paese, la regione e il comune di San Vito. Gente convinta che per la ricchezza basti costruire alberghi e aspettare i turisti.

In platea persone convinte con un lavoro porta a porta, con un lavoro veramente ben fatto. Convinte che li vogliono fregare, e che a fregarli - tanto per cambiare - non siano gli stranieri ma gli ambientalisti; quelle serpi che gli hanno già tolto la ricchezza del petrolio e che sul petrolio continuano a rompere i coglioni; quelli che vogliono il parco per potersi arricchire.

Sul palco si dicono cose non vere, dalla platea si urla non appena qualcuno cerca di dire il contrario.

Ines e Fabrizia scendono nella fossa dei leoni e tra le urla - con un coraggio che mi lascia senza fiato - dicono lucidamente quel poco che vogliono dire. Nessuno le ascolta ma testimoniano l'esistenza di un altro modo di vivere, per la platea sono il nemico.

Povera gente che applaude e urla al traino della peggiore classe politica abruzzese: "Io sono ignorante" - applausi - "Io non ho studiato" - applausi - "Io sono stato eletto e quindi quel che dico vale di più" - applausi - "Io sono favorevole al nucleare" - applausi - "Non solo questo parco non si deve fare ma dobbiamo ripensare a tutti i parchi d'Abruzzo" - applausi -. Cetto Laqualunque arriva con i suoi occhiali a goccia neri, la pancia pensile e prima di tutto "saluta gli amici" - applausi. Prima vomitano offese e poi urlano scandalizzati come verginelle se qualcuno prova a replicare.

E poi Maria Rita: la sua presenza tocca i nervi scoperti, è lei che rappresenta l'essere cittadini e non sudditi. E' lei che ha rotto le uova nel paniere.

Forti dei microfoni e della platea si scatenano senza più freni, il rancore di anni si materializza in una esplosione d'odio. Coi capelli scomposti, le vene del collo turgide, il respiro affannoso, l'additano ora sibilando ora urlando.

Povera gente, che non si rende conto del solito vecchio trucco dei sacerdoti di Gerusalemme mentre fa il tifo per Barabba.

Povera gente, che non si rende conto che se la loro sera fosse illuminata dalla torcia di Ombrina Mare, non ci sarebbe più neppure la fantasia degli alberghi. Che non ci sarebbe più nulla, solo quell'allegra fiamma puzzolente e che neppure il parco potrebbe porvi più rimedio.

Amministratori carogne che aizzano le persone con le falsità, per poter poi dire che "la gente" non vuole il parco; mentre sarebbe tanto semplice - per loro - approvare una legge che chieda al governo di legiferare in modo da annullare il parco, ma dovrebbero metterci sotto la firma. Amministratori frustrati che devono chiudere le cliniche degli amici, che non hanno potuto fare gli inceneritori, che non riescono a fare le raffinerie e i pozzi di petrolio, che hanno la magistratura sul collo per la torta del terremoto, che cominciano ad avere paura che qualcuno - più prima che poi - gli venga a chiedere il conto di aver distrutto la loro stessa regione.

E poi tutto finisce, la gente - contenta - va a mangiare, il buffet lo offre il comune. Noi restiamo soli - finalmente in silenzio - a domandarci se sia stato tutto vero.

E poi il ritorno lungo la costa dei trabocchi tra alberghi e case di vacanza: tutte chiuse, morte, brutte; tra cantieri in cui si costruiscono altre case direttamente sul mare, case che lo stesso mare tra pochi anni spazzerà via; tra alberghi appena costruiti vicino alle foci di fiumi che portano in mare i liquami e la chimica dell'agricoltura, ad un passo dalle stazioni di pompaggio e dai pozzi di gas che con le loro sirene ricordano a tutti la loro presenza, di giorno come di notte.

Povera gente che non si è mai mossa dal suo paesino e che neppure immagina che nessuno vorrà mai portare un turista in un posto come questo: perchè dovrebbero venire qui quando non ci sarà più nulla da proteggere? Per andare in bicicletta davanti all'inceneritore della polveriera di Casalbordino? Chissà se sanno che l'Adriatico ha due sponde?

Già me li vedo i turisti: qui avrebbe dovuto esserci un parco, ora c'è solo cemento, alberghi con le piscine perchè tra la reception e il mare ci sono solo pietre e tu - turista - non sei contento? Ci sono i localini con le puttane. Non sei contento? C'è N'duccio. Non ti basta? Chevvu?

Perchè i turisti dovrebbero venire qui? Per la vita notturna, le discoteche, i negozi sempre aperti, i bassi prezzi, i parchi giochi, il personale cortese che parla tutte le lingue, i minigolf, i risciò a pedali sui chilometri di lungomare, i bomboloni a mezzanotte e la droga a tutte le ore? Chissà se questa povera gente sa che esiste Rimini?

Povera gente, che si è bevuta la palla della ripresa e che non sa che in poco tempo tutto ci crollerà addosso.

Povera gente, ricordati delle belle promesse dietro a cui correvi una sera di tarda primavera a San Vito. Ricordatene bene, così - alla fine - saprai a chi chiedere il conto e - magari - a chi chiedere scusa.

Ma chissà: forse anche questa sera a San Vito è il segno di una fine che si avvicina rapida trascinandosi dietro le vite delle persone che sprofondano urlando alla luna.


Qui il commento di Maria Rita

18 commenti:

ilcaiano ha detto...

In senso comune il termine ignoranza indica la mancanza di conoscenza e di qualche particolare sapere, inteso in generale o su di un fatto specifico. Può significare anche non avere informazioni su un fatto o su un argomento

@enio ha detto...

i turisti vengono giù perchè a Rimini c'è troppo casino d0estate e le vacanze assumono un altro significato.... bel posto S.Vito ci sono stato una sola volte, facendo un'eccezione perchè in terronia, al sud sono arrivato al massimo a Francavilla...

Prometeo ha detto...

Povera gente!
Per fortuna ci sono i profeti sinistrati (i nuovi eletti?) a capire tutto...
Grande Lorenzo!

barbara ha detto...

questa terra ha figli migliori di quelli che si sono espressi ieri.
ce la fara' a superare questo momento.
dal nord, si rimanga a nord, in estate. il sud non ha bisogno di questo.
ci si goda le enormi piantagioni di frumento, l'odore del letame, le orde di zanzare alle quali spalmare l'autan, magari di produzione locale. si respirino i fumi e gli spurghi delle proprie decantate ricchezze. e ci si faccia il bagno al fiume o al lago.
si rifletta su dove sia la vera terronia.
e si ringrazi iddio per aver collocato il paradiso proprio vicino vicino, da arrivarci in un momento.
e si dia una mano a tutelarlo, questo paradiso, invece che sputarci addosso.

ale.felizzi ha detto...

grazie Luciano,
il tuo racconto da l'esatta dimensione della serata.
che tristezza!
Spero solo che tanta barbarie concentrata sia al capolinea, il capolinea di un impero in decadenza.
L'impero del chi se ne frega, del dio denaro e del sono perchè ho.

Anonimo ha detto...

Veramente triste, veramente angosciante le parole del Senatore Onorevole Di Stefano che invece di prendere una decisione in favore della comunità da cui è lautamente pagato esce dall'aula parlamentare e come ponzio pilato si lava le mani. Ma la gente è diventata cieca e sorda? certi personaggi andrebbero presi dentro e fuori le sezioni politiche a calci in culo, invece vengono osannati lui e febbo da una platea che vuol riportare indietro questo paese e questa regione!! io credo che ci sia ben poco da fare!!
GRAZIE LORENZO del bel racconto
emilio

maria rita ha detto...

grazie lorenzo. andiamo avanti... secondo me il tutto gli si rivoltera' contro.

Anonimo ha detto...

Grazie Lorenzo mi sono venute le lacrime, quelle lacrime che non mi sono uscite ieri e nemmeno in questa strana notte insonne, Srebrenica pensavo fosse lontana anni luce da noi, invece mi alitava addosso come inusitata sorella, la vecchia canzone del servo sciocco.
Grazie mi sento un po' più leggera
Fabrizia

Sara ha detto...

grazie del racconto che documenta questa vicenda oscena, che serve a mantenere in vita il ricordo di questa serata e delle bestialità che sono state dette e fatte, ma grazie soprattutto a Maria rita e fabrizia che hanno avuto come sempre il coraggio di esprimere la loro opinione e di essere anche schernite x questo. una volta qualcuno mi disse che avere il coraggio di fare domande è la vera democrazia, io non lo dimenticherò, e tutti dovrebbero saperlo, anche i presenti alla serata.

Anonimo ha detto...

magnacci

Anonimo ha detto...

porci andate a zappare la terra , quando sara' radiattiva ( per colpa vostra)vi andra' ancora meglio .

Anonimo ha detto...

Vorrei solo aggiungere, al fedele resoconto di Lorenzo (che ringrazio!), che quella povera gente non si accorgerà mai di quanto sia stata usata e imbrogliata, rimarrà probabilmente nella propria beata ignoranza, convinta di aver dato una bella lezione a questi ambientalisti scassacoglioni, di aver "difeso" la propria terra dagli ecologisti usurpatori(?), di essersi garantita futuro e ricchezza per l'avvenire. Questa povera gente ha la memoria troppo corta per ricordarsene quando sarà troppo tardi per tornare indietro... A meno che...non riusciremo noi a sfondare questo muro di disinformazione e di indifferenza! E' una missione al limite del possibile, ma credo che valga la pena provarci...ci vuole strategia, pazienza infinita e forza comunicativa. Potrebbe essere l'ultima battaglia per cui vale la pena impegnarsi, dopo di chè io personalmente tornerò a fare banchetti alle oasi e poco altro...;-) Ines

Anonimo ha detto...

un racconto che tocca corde molto profonde... corde che, faccio fatica ad ammetterlo, forse non tutti possiedono. Continuo a chiedermi come si può non amare la propria terra. Le tematiche ambientali su ampia scala è comprensibile che a molti sfuggano, ma come non ci si può sentire profondamente toccati quando si tratta della propria terra, quella in cui siamo nati e cresciuti??? Possibile che la logica del profitto annienti qualsiasi sentimento di appartenenza, di protezione e di miglioramento nei confronti dei NOSTRI luoghi??? Ho pianto leggendo queste righe... Un grazie a chi, nonostante tutto, continua a lottare contro i mulini a vento. Tiziana

da 30 anni a s.vito ha detto...

in questi dieci anni a s.vito si vedono sempre meno giovani attivi per il nostro comune..
sentire giovani ventenni mandare all'altro paese tecnici del territorio che tentavano di spiegare che il parco porterebbe solo vantaggi al nostro paese mi ha personalmente imbarazzato e quasi mi vergogno di appartenere ad una comunità di "capre" che parlano senza conoscere ciò che si trova a due metri fuori dalla loro terra...Nessuno esproprierà i loro beni anche dopo la costituzione del parco eppure l'altra sera mi è sembrato di assistere ad un convegno a senso unico dove tutte queste persone avevano solo paura di chiudere le loro attività a causa del parco....
Io penso che prima di protestare e aggredire altre forme di pensiero sia meglio che tanti sanvitesi imparino a leggere e a spostarsi,ripeto,di qualche km da casa per rendersi conto che la realtà è diversa da ciò che dicono e promettono 5-6 persone che del nostro paese se ne sbattono altamente..
mi dispiace solo che a 30 anni debba sentire applausi scroscianti su certe sciocchezze e capire di conseguenza che se il futuro sono i giovani allora una buona parte di questo paese è già morta o comunque compromessa..

Anonimo ha detto...

...bisogna lottare costantemente per mantenere la democrazia in un paese, soprattutto quando si palesano certe "ignoranze". Bisogna lottare costantemente per proteggere quella terra su cui cresce ancora la vegetazione, per prima cosa perchè è la casa del regno animale (anche se noi, ultimi arrivati, oggi ci arroghiamo il diritto di cacciare via i nostri amici) e secondariamente perchè una parte di quella terra può essere coltivata per darci da mangiare.
Il cemento ed il petrolio non possono darci da mangiare e non dovrebbe essere difficile far entrare questo dato di fatto nelle menti più semplici.
Bisogna lottare per trasmettere tutte queste cose ai nostri figli che lo trasmettano ai loro figli.
Con solidarietà da chi è nato e cresciuto al nord ma è stato per sei anni al sud e, nonostante tutto, lo rimpiange per la sua gente vera, intelligente e schietta. Lorenzo

Tom P. ha detto...

Il lavoro fatto generosamente da Maria Rita, Fabrizia e tanti altri sulla questione del petrolio non è stato inutile, ha dato risultati, molta gente ha capito nonostante la chiusura delle istituzioni e dei media.

Adesso sembra esserci qualcosa di diverso. Forse c'è stato un passaparola anti-parco. Mentre noi eravamo ancora sul problema del petrolio sperando nel parco altri hanno preparato il terreno a questo attacco all'idea del parco

Anonimo ha detto...

non ho mai letto tutte insieme una serie infinita di luoghi comuni devastanti per il paesaggio peggio del tanto vituperato progresso!!! ...spiace che a difendere il nostro paesaggio ci sia ancora chi pensa che basti l'istituzione di un nuovo carrozzone pubblico (guarda caso), l'importante non sia il demonio privato!

empio ha detto...

ANonimo argomenta quali sarebbero i luoghi comuni? Non c'e' ormai piu' nula da sviluppare, nulla da progredire, il mondo e' stato spolpato fino al midollo e ci sta gente come te che vorrebbe ancora fare soldi sfruttando i territori alla vecchia maniera come industrie insalubri e modelli da capitalismo selvaggio. Gente come te si merita il petrolio,l'acqua privatizzata,il nucleare, le bdiscariche abusive e tutte le conseguenze sanitari che si possoo avere.Guarda dentro la parte politica che sostieni(si vede lontano un miglio che sei uno che ha interessi contro il PArco) e troverai che chi sta ben attaccato alle poltrone dei carrozzoni pubblici sono i tuoi beniamini.COme quando Berlusconi nomina direttore del Parco del Gran Sasso un suo omuncolo. MI chiedo ancora se vale la pena lottare per un'Abruzzo migliore quando ci sta gente come te che avversa cambiamenti di rotta che possono davvero portare beneficio anche a chi non se lo merita. E allora tenetevi le 40 e passa discariche abusive, fatevi gli inceneritori, porgete il culo alle multinazionali del petrolio. E se vi dovessero venire tumori e leucemie personalmente non avrei modo migliore per festeggiare sui vostri cadaveri. PErche' voi siete gia' morti dentro.