sabato 2 marzo 2013

Un giorno da ricordare

Ieri è stata una giornata da ricordare per cui riprendo l’abitudine di raccontare per coloro che non c’erano.

La sala della Confcommercio era piena, 400 persone, fuori lo striscione “Vogliamo il Parco No al petrolio”, arrivano i politici, a Razzi sulla porta qualcuno chiede cosa ci sia venuto a fare non trattandosi di un torneo di boccette.
I saluti e il pensiero di Maria Rita D’Orsogna seguiti dal primo applauso e si comincia.
Il primo intervento è di Monsignor Forte che ripete la posizione a tutti nota. Un intervento con una nota ironica nei confronti della Medoilgas quando ha riferito di aver detto ai suoi rappresentanti: “se è vero tutto quel che dite, siete stati dei pessimi comunicatori …” .
Cominciano a parlare le associazioni con brevi interventi. Parole di fuoco verso il vertici regionali. La parte da leone la fanno il petrolio e il Parco ma anche il cemento e poi il gasdotto e l’elettrodotto.
L’Università D’Annunzio offre il suo supporto.
Gli Uffici regionali sono più volte chiamati in causa, in tanti parlano ma molti di più avrebbero potuto farlo.
Se altre volte gli interventi erano confusi da altri ostili, ieri è stato un fiume di accuse che si è riversato sulle istituzioni che ascoltavano attonite, impaurite, corpi scivolati lungo le sedie. Costretti alla presenza dalla gravità della situazione che gli è scoppiata tra le mani e di colpo è emersa agli occhi di tutti.
Il primo intervento "istituzionale" è stato quello di Chiodi che ha ribadito il mistero della lettera scomparsa rivendicando tra i commenti ostili le proprie “soluzioni” e mostrando la solita impreparazione. Diversamente da Monsignor Forte, da lui non si è presentato nessuno. Tenta di andarsene e viene richiamato a rispondere sul Parco e ripete chiaramente la posizione nota: la Regione non vuole prendere la decisione che le compete e si giustifica con la mancata unanimità dei comuni. Ripete che non ha intenzione di fare nulla e che aspetterà passivamente il Commissario.
Il PD si mostra particolarmente combattivo suggerendo interventi atti alla ricerca del colpevole della scomparsa della lettera: sia esso al Ministero (falso in atto pubblico) o negli uffici della Regione.
Arriva Di Stefano, particolarmente spaesato e comincia con un dubbio sull’esistenza della lettera, immediatamente gliela fanno avere dal pubblico e lui s’impappina tra l’ilarità generale.
L’eletto nelle liste di Monti si dice ambientalista da sempre e promette lotta agli atti del governo Monti a una platea assai mal disposta.
Il senatore Vacca del M5S è invece in perfetta sintonia col pubblico e termina tra un lunghissimo applauso.
Monsignor Forte, prima di andare, si compiace nel vedere tanti abruzzesi che amano la loro terra.
Febbo va avanti e indietro passando dietro il paravento che chiude il Palco ma, nonostante gli attacchi diretti, alla fine non prende la parola.
L’assessore all’ambiente Giuliante, come al solito, brilla per la sua assenza.
Parlano gli amministratori locali tutti contrari tra cui spiccano quelli di San Vito il cui sindaco, nel Consiglio Comunale straordinario di pochi giorni fa ha concluso dicendo che non vuole Ombrina perché “ostacolerebbe i progetti di Resort, Porto Turistico e albergo diffuso”. Cercano di difendere le proprie posizioni contro il Parco (un carrozzone), ma l’aria è ben diversa da quella della prima manifestazione anti-Parco fatta proprio a San Vito dove gli stessi attaccarono premeditatamente, insultando – tra l’altro – la Prof. D’Orsogna.
L’annuncio di una manifestazione popolare che verrà organizzata per il prossimo 14 Aprile conclude una giornata che sembra essere il definitivo risveglio di quella che la Medoilgas nelle informazioni ai suoi azionisti definiva sostanzialmente una terra di mansueti pecoroni.

4 commenti:

wanadobee ha detto...

Grazie. Danilo.

wanadobee ha detto...

Grazie. Danilo.

hermes ha detto...

Grande Lorenzo e Grandi Abruzzesi (era ora!). Da aprile sarò di nuovo sul campo di battaglia, al Vostro fianco.

Un abbraccio, ottimo lavoro.

nonno enio ha detto...

speriamo che gli abruzzesi si facciano sentire forte e chiaro... ci manca anche la raffineria galleggiante e hanno fatto tutto nel nostro mare Adriatico.