venerdì 5 marzo 2010

Elsa Morante: il testo originale sul capo del Governo

In rete gira uno scritto attribuito ad Elsa Morante che parla di Mussolini ma pare scritto per berlusconi.
Quando l'ho letto ho sentito una strana puzza: troppo moderno, sembra un editoriale di Travaglio. Una ricerca con Google mi ha permesso di trovare, purtroppo non ai primi posti, il documento originale.
Lo pubblico nel seguito con tutti i riferimenti. Lo faccio perchè penso che non si debba modificare il testo di un autore senza avvertirne il lettore.
Il testo è un po' più lungo, meno scorrevole per il gusto moderno, ma il paragone Mussolini/berlusconi è impressionante.
Il popolo italiano, poi, sembra essere solo peggiorato.

Roma 1° maggio 1945

Mussolini e la sua amante Clara Petacci sono stati fucilati insieme, dai partigiani del Nord Italia.
Non si hanno sulla loro morte e sulle circostanze antecedenti dei particolari di cui si possa essere sicuri. Così pure non si conoscono con precisione le colpe, violenze e delitti di cui Mussolini può essere ritenuto responsabile diretto o indiretto nell’alta Italia come capo della sua Repubblica di Sociale.
Per queste ragioni è difficile dare un giudizio imparziale su quest’ultimo evento con cui la vita del Duce ha fine.

Alcuni punti però sono sicuri e cioè: durante la sua carriera, Mussolini si macchiò più volte di delitti che, al cospetto di un popolo onesto e libero, gli avrebbe meritato, se non la morte, la vergogna, la condanna e la privazione di ogni autorità di governo (ma un popolo onesto e libero non avrebbe mai posto al governo un Mussolini). Fra tali delitti ricordiamo, per esempio: la soppressione della libertà, della giustizia e dei diritti costituzionali del popolo (1925), la uccisione di Matteotti (1924), l’aggressione all’Abissinia, riconosciuta dallo stesso Mussolini come consocia alla Società delle Nazioni, società cui l’Italia era legata da patti (1935),la privazione dei diritti civili degli Ebrei, cittadini italiani assolutamente pari a tutti gli altri fino a quel giorno (1938).

Tutti questi delitti di Mussolini furono o tollerati, o addirittura favoriti e applauditi. Ora, un popolo che tollera i delitti del suo capo, si fa complice di questi delitti. Se poi li favorisce e applaude, peggio che complice, si fa mandante di questi delitti.
Perché il popolo tollerò favorì e applaudì questi delitti? Una parte per viltà, una parte per insensibilità morale, una parte per astuzia, una parte per interesse o per machiavellismo. Vi fu pure una minoranza che si oppose; ma fu così esigua che non mette conto di parlarne. Finché Mussolini era vittorioso in pieno, il popolo guardava i componenti questa minoranza come nemici del popolo e della nazione, o nel miglior dei casi come dei fessi (parola nazionale assai pregiata dagli italiani). Si rendeva conto la maggioranza del popolo italiano che questi atti erano delitti? Quasi sempre, se ne rese conto, ma il popolo italiano è cosìffatto da dare i suoi voti piuttosto al forte che al giusto; e se lo si fa scegliere fra il tornaconto e il dovere, anche conoscendo quale sarebbe il suo dovere, esso sceglie il suo tornaconto. Mussolini,uomo mediocre, grossolano, fuori dalla cultura, di eloquenza alquanto volgare, ma di facile effetto, era ed è un perfetto esemplare e specchio del popolo italiano contemporaneo.

Presso un popolo onesto e libero, Mussolini sarebbe stato tutto al più il leader di un partito con un modesto seguito e l’autore non troppo brillante di articoli verbosi sul giornale del suo partito. Sarebbe rimasto un personaggio provinciale, un po’ ridicolo a causa delle sue maniere e atteggiamenti, e offensivo per il buon gusto della gente educata a causa del suo stile enfatico, impudico e goffo. Ma forse, non essendo stupido, in un paese libero e onesto, si sarebbe meglio educato e istruito e moderato e avrebbe fatto migliore figura, alla fine.
In Italia, fu il Duce. Perché è difficile trovare un migliore e più completo esempio di Italiano.

Debole in fondo, ma ammiratore della forza, e deciso ad apparire forte contro la sua natura. Venale, corruttibile. Adulatore. Cattolico senza credere in Dio. Corruttore. Presuntuoso: Vanitoso. Bonario. Sensualità facile, e regolare. Buon padre di famiglia, ma con amanti. Scettico e sentimentale. Violento a parole, rifugge dalla ferocia e dalla violenza, alla quale preferisce il compromesso, la corruzione e il ricatto. Facile a commuoversi in superficie, ma non in profondità, se fa della beneficenza è per questo motivo, oltre che per vanità e per misurare il proprio potere. Si proclama popolano, per adulare la maggioranza, ma è snob e rispetta il denaro. Disprezza sufficientemente gli uomini, ma la loro ammirazione lo sollecita.


Come la cocotte che si vende al vecchio e ne parla male con l’amante più valido, così Mussolini predica contro i borghesi; accarezzando impudicamente le masse. Come la cocotte crede di essere amata dal bel giovane, ma è soltanto sfruttata da lui che la abbandonerà quando non potrà più servirsene, così Mussolini con le masse. Lo abbaglia il prestigio di certe parole: Storia, Chiesa, Famiglia, Popolo, Patria, ecc., ma ignora la sostanza delle cose; pur ignorandole le disprezza o non cura, in fondo, per egoismo e grossolanità. Superficiale. Dà più valore alla mimica dei sentimenti , anche se falsa, che ai sentimenti stessi. Mimo abile, e tale da far effetto su un pubblico volgare.

Gli si confà la letteratura amena (tipo ungherese), e la musica patetica (tipo Puccini). Della poesia non gli importa nulla, ma si commuove a quella mediocre (Ada Negri) e bramerebbe forte che un poeta lo adulasse. Al tempo delle aristocrazie sarebbe stato forse un Mecenate, per vanità; ma in tempi di masse, preferisce essere un demagogo.

Non capisce nulla di arte, ma, alla guisa di certa gente del popolo, e incolta, ne subisce un poco il mito, e cerca di corrompere gli artisti. Si serve anche di coloro che disprezza. Disprezzando (e talvolta temendo) gli onesti , i sinceri, gli intelligenti poiché costoro non gli servono a nulla, li deride, li mette al bando.

Si circonda di disonesti, di bugiardi, di inetti, e quando essi lo portano alla rovina o lo tradiscono (com’è nella loro natura), si proclama tradito, e innocente, e nel dir ciò è in buona fede, almeno in parte; giacché, come ogni abile mimo, non ha un carattere ben definito, e s’immagina di essere il personaggio che vuole rappresentare.
Pagina di diario, pubblicata su Paragone Letteratura, n. 456, n.s., n.7, febbraio 1988, poi in Opere (Meridiani), Milano 1988, vol. I, pp. L-LII; e anche in Alfonso Berardinelli, Autoritratto italiano, Donzelli, 1998, pp. 29-31.

Grazie a: georgiamada.splinder.com

Vedi anche qui: testo su googlebooks

12 commenti:

Unknown ha detto...

Grazie per la tua ricerca!
Mi hai risolto la domanda che anch'io mi ero posto!! E condivido che medoto usato nel citare la Morante è "sgambo"!!
Salute!

Pietro ha detto...

Grazie mille per il testo!
Anche a me puzzava un po'.
Sebbene le similitudini siano forti, credo che il testo che circola sia una piccola truffa e non vada diffuso. Meglio non usare le armi peggiori del nemico (soprattutto se il nemico è un professionista della truffa).

Unknown ha detto...

Sì! D'accordo con te!!!

Unknown ha detto...

Grazie per il testo originale.
Solo così possiamo apprezzare i parallelismi con il Nostro attuale.
.

Anonimo ha detto...

Grazie !!!

ho il libro dei Meridiani
sono immediatamente andato a cercare: si va sempre alle fonti originali..
ti ringrazio ancora vivamente

Ernesto

Fulvia ha detto...

Grazie!
Recuperare la storicità di quel testo enfatizza il parallelo con l'attualità.

Anonimo ha detto...

Sostituire "in Italia fu il Duce" con "in Italia è diventato Capo del Governo" non è filologicamente operazione corretta, in linea di massima. Però se serve ad attualizzare e proiettare nel presente quel messaggio (e io credo che ci riesca molto bene), si può ben concedere una licenza filologica.

Gelsomino "Gelso" Montini Cunegari

Unknown ha detto...

Certo...: tutto si può concedere; ma tu sai bene che Elsa vuole indicare anche il percorso di un popolo..., che si ripete...

Anonimo ha detto...

Grazie x chiarezza. Voglio credere che quella che viene descritta e' la solita piccola minoranza che fa tanto baccano ed e' molto potente...ma non ci rappresenta!

Umberto ha detto...

Grazie!
come appassionato di storia preferisco la versione originale.

Bob Deer ha detto...

A parte la correttezza di poter leggere il testo originale, la sostanza non cambia.
Le similitudini sono paurose e dovrebbero far riflettere...

Giulio Venturi ha detto...

Grazie, anch'io sono per il rispetto dei testi originali. Si puo' citare, non modificare!
Il copia/incolla con aggiustamenti e' proprio insopportabile.
Mi vien da dire: per fortuna c'e' GoogleBooks con gli scan originali!!