venerdì 2 novembre 2012

Tutto crolla anche nell'IDV



Oggi nell'IDV molti nodi vengono al pettine.

Le accuse rivolte a Di Pietro sono sostanzialmente infondate (a parte quella di familismo), ma le sue colpe sono altre e non è un caso che il partito, invece di fare fronte comune, cavalchi l'onda.

Chi conosce un poco le cose sa che l'IDV è stata terra di conquista per fuoriusciti di ogni dove: contano poco i valori e molto di più i voti.

I rapporti con movimenti ed associazioni non sono mai stati buoni; c'è sempre stato il tentativo di porre un cappello sul lavoro altrui: basti pensare al referendum sull'acqua; mentre Grillo si è sempre negato.

Andato Berlusconi, non c'era più nulla a cui appoggiarsi e pian piano si è fatta avanti l'impressione che l'opposizione fosse solo una tattica per giustificare la propria esistenza.
L'unica cosa che poteva salvare il partito erano e sono le persone. Ma fino ad oggi da quest'orecchio nessuno ha sentito.

Fa specie leggere che Di Pietro si accorge solo ora di quel che ha nel partito: "Certo, tutti quelli che nell’IdV, fino ad oggi, ne hanno approfittato e speravano di poterne approfittare ancora per riciclarsi, con abili manovre di trasformismo politico, fanno bene ad essere preoccupati. Perché sono effettivamente arrivati al capolinea all’interno del partito. E’ bene che costoro si preparino a traslocare altrove, giacché il Congresso prossimo venturo che ci aspetta non è, né può essere, riservato solo agli amici e agli amici degli amici. Insomma, a coloro che portano un mucchietto di tessere ogni tanto solo per assicurarsi una ricandidatura e una poltrona, sfruttando il lavoro e lo sforzo dei tanti, tantissimi militanti e dirigenti perbene che hanno fatto il loro dovere civico dentro il partito."
Perché - se solo ora si rende conto di questo verminaio - non si ricrede anche su Berlusconi riconoscendo che - allo stesso modo - è plausibile pensare che fosse in buona fede quando credeva Mangano uno stalliere e Ruby la nipote di Mubarak?

Ma non c'è via di scampo: da una parte il PD che vuole le mani libere e dall'altra Grillo. Non è "un killeraggio, di un sistema politico e finanziario": se proprio si voleva far fuori l'IDV bastava lasciarla andare avanti da sola; se invece si fosse coalizzata con qualcuno l'attacco avrebbe dovuto partire a dieci giorni dalle elezioni in modo da affondare l'intero gruppo. Anche qui le parole di Di Pietro mi ricordano gli strepiti sulle "sentenze ad orologeria" di berlusconiana memoria.

La cosa divertente è che ora - accusato di scarsa democrazia interna nella scelta dei candidati e nella gestione economica del Partito - si butta nelle braccia di Grillo: l'ultimo partito personale si vorrebbe sposare con il primo movimento personale.

Entrambi non capiscono che i leader uccidono la politica (spesso non lo capiscono neppure gli elettori e gli iscritti) e così stanno uccidendo le loro creature.

Io ho perso la fiducia in Di Pietro molto tempo fa: quando - al primo congresso - ci presentò il Sindaco di Salerno chiedendo all'assemblea di valutarlo. Il sindaco fece un bel discorso e tante promesse (è molto bravo in questo) ma poi non vinse e se le rimangiò. Di Pietro sapeva benissimo con chi aveva a che fare (De Magistris abbandonò il congresso) e col suo beneplacito lo aiutò ad ingannarci (qui il post di come ci sono caduto anch'io).


Un po' di tempo fa - quando si era ancora sulle due cifre - mi dissero che il partito era il "meno peggio". Era la diagnosi di un male incurabile ma nessuno sembrava accorgersene.

Ora la fine è quasi inevitabile a meno che - con una qualche magia - non si riesca a trasformarlo in qualcosa di simile al movimento a cinque stelle, ma senza un Grillo.

Vedremo …

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Io continuo a credere nell'IDV:

ITALIA
dei
VALORI (Immobiliari)...

e se anche il 'mattone' ci abbandona, cosa ci rimane?
Resisti Tonino, anche Tu tieni famiglia!
Che cattivi quelli di Report!!!
:P

Unknown ha detto...

Vieni a vedere cosa succede nel M5S abruzzese, siamo in pochi e si contano più politici che cittadini. Purtroppo non c'è ancora in numero giusto

Anonimo ha detto...

Mai titolo fu più azzeccato (par far contento Tonino e il suo che c'azzecca!) da Lorenzo (o Lawrence): tutto crolla... anche i mattoni sulla capa di Tonino...
:P
anche il Nostro moralizzatore va in TV (oggi a Domenica in) per giustificare le sue picccole proprietà, ma sui favori ai famigli tace...
GODOOOOOOOOOOOOOOOO!!!!!!!!!!!
Ali Babà da oggi ha un ladrone in più!