martedì 27 aprile 2010

Macondo e il petrolio

Macondo era un villaggio di case azzurre lungo un fiume azzurro dove il tempo si era fermato.

Macondo è il nome di un campo petrolifero nel golfo del Messico, un bel nome, come Ombina mare o Elsa2.

Una settimana fa, una piattaforma della società svizzera Deepwater Horizon, affittata dalla British Petroleum (BP) stava perforando un nuovo pozzo; una situazione normale, tutto sotto controllo. I Blow Out Preventer (enormi valvole che chiudono i pozzi in caso di sovrapressioni agendo come un tappo ad espansione per lo spumante) erano in posizione. A leggere le carte delle compagnie petrolifere i BOP sono l'arma finale: se anche qualcosa andasse storto ci penserebbero loro.

Ma il pozzo è esploso lo stesso - improvvisamente - e ha mandato a fondo l'intera piattaforma da 600 milioni di dollari e almeno 11 vite - dal valore di mercato sicuramente molto inferiore.

La BP ha dapprima negato ogni problema ma il petrolio galleggia e dal fondo del mare continuano ad uscire 1000 barili al giorno: così ora ci sono 500 uomini al lavoro, 32 navi, 5 aerei e robot sottomarini per cercare di fare qualcosa.

La speranza è di arrivare con i robot sottomarini fino ai BOP e di trovarli ancora funzionanti. Ma neppure loro ci credono.

Sta infatti arrivando una seconda piattaforma che dovrà perforare altri pozzi con cui intercettare quello che perde (dopo averlo trovato) e cercare di chiuderlo. Ma ci vorranno mesi.

Ed intanto la macchia si muove e a pochi chilometri ci sono New Orleans e la Louisiana, già economicamente piegate dall'uragano Katrina, che temono per l'industria del pesce, per l'ambiente, il turismo. Nella zona aggredita dalla macchia ci sono parchi naturali ed è un paradiso di mille specie, dalle cernie agli squali, alle tartarughe marine.


Dovrebbero fischiare le orecchie a molti italiani, non solo agli Abruzzesi. Perchè non cambia molto se esplode una piattaforma o un rigassificatore a San Vito o a Trieste, nelle Marche come in Albania.

Chi ci viene poi a pulire? Scaiola?

A questa classe "politica" ovviamente non importa nulla perchè deve solo compiacere gli amici: in questo caso la lobby dell'energia che vuole guadagnare sul petrolio, soprattutto quello raffinato in Italia, sul nucleare e soprattutto sull'importazione stoccaggio e esportazione del gas. Guadagni fatti - ovviamente - sulla pelle di chi li vota e che crede che facciano tutto questo per il loro bene!

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