domenica 9 maggio 2010

L'anello debole e la nostra salute

Gli ultimi giorni sono stati quasi frenetici; ho partecipato, tra l'altro, a un convegno sull'ambiente che si è tenuto al Mario Negri Sud.

Tra tante altre cose, ho capito dove la nostra salute - ma non solo - invece di essere salvaguardata viene messa in pericolo.

L'anello debole è quello politico.

Bella scoperta, diranno tutti. Ma una cosa è conoscere l'enunciato di un teorema, un'altra è avere la sua dimostrazione.

Definiamo prima di tutto la salute; l’Organizzazione Mondiale della Sanità la definisce come: "uno stato di completo benessere fisico, mentale e sociale” e non la pura assenza di infermità.
Questa espressione suggerisce che la salute, nel senso più generale, sia un concetto positivo al quale contribuiscono a vari livelli e in diversa misura i governi, le agenzie governative, le comunità, le imprese e gli individui.
Nel determinare lo stato di salute di una popolazione dunque, concorrono a vario titolo l’ambiente, il lavoro, l’educazione, il sistema dei trasporti, condizione e localizzazione delle abitazioni, la criminalità eccetera ( Fonte ).

Prendiamo ora un evento qualsiasi con ricadute sulla salute nel senso ora descritto. Un evento che richieda decisioni prima o durante ma anche dopo il suo verificarsi.
Ad esempio un inceneritore, ma anche una turbogas, un'autostrada, un centro commerciale, una raffineria, l'uso dei diserbanti o degli OGM, ecc. .

La grande novità di questi due giorni di convegno - almeno per me - è che esiste uno strumento di analisi in grado di valutare i pro e i contro di una certa scelta sulla salute; una valutazione fatta da persone competenti e indipendenti. Una valutazione a cui partecipano anche tutti coloro che ne sono in qualche modo interessati. Uno strumento che permette decisioni consapevoli. Sapevo che in questi casi è possibile interpellare "esperti", ma non sapevo che esistesse una procedura di valutazione già definita nei dettagli.
Lo strumento di cui parlo si chiama Valutazione di Impatto Sanitario - ne conoscevo l'esistenza ma non sapevo bene cosa fosse. Ma qui non ne voglio parlare, voglio invece approfondire il fatto che - in un mondo normale - chi deve decidere ricorrerebbe a questo strumento in ogni occasione (come accade all'estero).

Nel nostro paese invece regna l'incapacità, nessun politico - cioè chi è delegato a decidere - cerca informazioni - molto spesso neppure capiscono il problema, spesso di un documento leggono solo titolo e conclusioni. Spesso le decisioni si prendono per sentito dire, senza valutare le conseguenze, senza nemmeno discutere.

Ma non c'è solo l'incapacità - come noto - e la malafede diventa evidente quando i politici - messi a conoscenza di queste procedure - si oppongono alla loro adozione sistematica perchè potrebbe "condizionare" la loro "libertà" di decidere.
E dietro la libertà di decidere si nasconde il fatto che se qualcono dicesse loro ufficialmente e autorevolmente che - ad esempio - l'incenerimento non è la soluzione al problema dei rifiuti ma che anzi crea danni di tipo sanitario, non sarebbero più "liberi" di sceglierlo tenendo di scorta la scusa del "ma io non sapevo, non ero stato informato, credevo che ... ".

Stupidità, incapacità, o finta inconsapevolezza i risultati non cambiano. Un'analisi di tutto quel che ci accade riporta a questi comportamenti: dalle trivelle ai ripascimenti dalle piste ciclabili ai piani regolatori.

Dopo questo convegno la mia irritazione è ancora cresciuta: si può anche perdonare un medico che ti ha fatto del male, giustificandolo con la difficoltà e la rarità del problema che doveva risolvere: ma quando scopri che la corretta procedura era descritta in ogni manuale e che il danno viene da ignoranza, mancanza di volontà o dolo ecco che ti arrabbi davvero.

In altre parole la politica non è poi così complicata: gli strumenti per decidere esistono, basta saperli e volerli usare.

L'incapacità o la disonestà degli amministratori non hanno dunque giustificazioni se non nell'incapacità o connivenza degli elettori.

Occorre dunque spiegare a tutti che amministrare bene è possibile - anche di fronte a scelte tecnicamente complesse. Bastano persone mediamente intelligenti e capaci (in grado cioè di scegliere con oculatezza chi deve fornire i pareri perchè altrimenti saremmo al punto di prima) ma completamente oneste e interessate solo alla salute pubblica.
Qualora gli elettori - avendo finalmente una possibilità di scelta di questo tipo - continuassero a preferire gli incapaci o i disonesti - saprebbero nel mettere la loro croce che semplicemente stanno scegliendo di farselo mettere nel culo.

A conferma di quanto detto: la VIS - strumento utilissimo contro la petrolizzazione e non solo - è stata eliminata da Chiodi con la sua inutile legge sugli idrocarburi prima ancora che potesse essere applicata.

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