"Se il risultato del referendum sull'accordo di Mirafiori sarà sotto il 51% ritorneremo a festeggiare a Detroit".In questa "festa" che altri comunque faranno, con o senza di noi, c'è tutta la globalizzazione: il semplice fatto che il benessere di pochi non possa che essere sostenuto dalla miseria di tanti altri.
Abbiamo comprato automobili fatte in Turchia, in Polonia o in Sudamerica senza preoccuparci di nulla perchè noi eravamo sotto la coperta.
Ora - di colpo - la coperta si sta restringendo e ne stiamo scivolando fuori. E ci accorgiamo con terrore che nulla è certo, che tutto può cambiare e che tutto accade indipendentemente da noi: che la vita degli operai Fiat e delle loro famiglie sono decise altrove, che altri - lontanissimi - delegano il loro burocrate a fare il lavoro sporco.
E pensando a marchionne, pronto a festeggiare, mi viene in mente Eichmann. L'esecutore della soluzione finale svolgeva il proprio lavoro con lo stesso zelo. Entrambi burocrati per i quali la moralità consiste solo nella corretta esecuzione dei compiti assegnati.
Marchionne come Eichmann, i sindacalisti come i kapò: le ennesime reincarnazioni dell'assoluta banalità del male.
Tutti intenti al loro "lavoro" e nessuno che si domandi: ma che cosa stiamo facendo? Quale è il senso, cosa giustifica tutto questo?
Per approfondire: Zygmunt Bauman: "Paura liquida" e "Modernità e olocausto" e Hannah Arendt "Banalità del male"
4 commenti:
io invece sono convinto che i lavoratori molto semplicemente accetteranno le condizioni di Marchionne, per lavorare di più e guadagnare di più uscendo dal tunnel della cassa integrazione. Investimenti (1 miliardo) creerà nuovi posti di lavoro che altrimenti andrebbero all'estero... La FIOM secondo mè ha toppato questa volta, si discute si lotta ma non si ottengono le4 cose con i muro contro muro... e poi il coltello dalla parte del manico l'ha avuto sempre il "padrone"
Certo che accetteranno, non possono fare altro. E dopo di loro le stesse cose verranno chieste a tutti gli altri (Sevel in testa). Questo permetterà agli investitori altri guadagni fino a che la crisi del consumismo - che ha nell'auto un suo simbolo - li renderà improduttivi; ed allora verranno gettati in mezzo alla strada senza alcun rimorso.
Se accetttiamo il modello consumistico dovremmo anche essere avvertiti che questo sarà il futuro. Si può poi discutere sul quando questo accadrà: io credo molto presto (pochi anni).
Di più, di più... Marchionne come Hitler o Stalin!
E' il Diavolo!
Forse si ha perso il senso della realtà dopo l'ennesima sconfitta del 14 dicembre 2010: ricordi?
Non dico leggere i libri suggeriti ma potresti almeno fare un piccolo sforzo per capire. Ma forse chiedo troppo. Comunque:
"Eichmann non aveva mai ucciso nessuno, né ordinato di uccidere, non era sadico o perverso, ma terribilmente normale, queste erano le conclusioni di Arendt. Eichmann era un assassino di milioni di persone per il quale l’omicidio non era un atto malvagio, ma impersonale e indifferente, un compito da eseguire, obbedire agli ordini, compilare moduli con meticolosità e attenzione. Arendt non dubitò di Eichmann quando disse di non odiare gli ebrei, non mostrò convinzioni ideologiche antisemite che avrebbero potuto giustificare il ruolo da lui svolto con tanta dedizione e cura. Eichmann era un uomo banale, inteso come una persona incapace di pensare da sé, di giudicare, e perciò senza idee. Ciò che rese l’individuo banale è che non capì mai cosa stesse facendo, non il male era banale, ma la persona umana che, in certe circostanze nel regime totalitario diventa incapace di pensare, di esprimere giudizi sulle proprie e altrui azioni".
Come vedi non è proprio possibile il tuo paragone tra chi comanda e chi esegue. E ci sarebbe ancora da discutere se gli azionisti siano - oggi - davvero coscienti degli effetti delle loro azioni su altri esseri umani. Ma per questo dovresti leggere il primo libro consigliato.
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