lunedì 10 agosto 2009

Tecnica, democrazia e retorica

Ho ascoltato qualche notte fa una conferenza di Umberto Galimberti sull'età della tecnica. Sono rimasto colpito dal suo pensiero sul rapporto tra democrazia, tecnica e retorica, perchè in poche parole ha espresso quanto intuivo ma non sapevo dire.
Ho trovato un intervento molto simile alle parole di quella conferenza sul suo podcast. E' la puntata intitolata “Democrazia e retorica”.

Galimberti dice:
"In questo periodo la discussione politica si è spostata dal parlamento, che è la sede della democrazia, alla televisione che è la sede della retorica.
Platone nei 33 dialoghi che ci ha lasciato ne ha dedicati ben 12 contro i retori e i sofisti. Perchè diceva che i retori e i sofisti non dimostrano ciò che sostengono ma persuadono le folle a partire dalla mozione degli affetti, dai dettati ipnotici che propongono con i loro effetti discorsivi, dalla loro capacità di persuasione, cioè in un modo del tutto irrazionale.
Ecco la televisione è la massima espressione dell'evento retorico dove si vince o si perde a partire dall'effetto che un discorso fa, dalla capacità di essere pronti, spiritosi, con la battuta immediata.
Ecco tutto ciò non appartiene al genere della argomentazione, diceva Platone, e pertanto se vogliamo fondare la democrazia in Grecia è necessario espellere dalla città sia i retori che i sofisti e introdurre i filosofi: perche i filosofi argomentano ciò che dicono mentre i retori e i sofisti si limitano a ottenere il consenso sulla base di effetti emotivi.
Il problema per me finisce con l'essere ancora più radicale: è praticabile una democrazia oggi, stante il livello di complessità che l'età della tecnica ci pone?
Faccio un esempio: aprire o tenere chiuse le centrali atomiche? E' una scelta che potrei fare se fossi un fisico atomico e avessi le competenze sufficienti per decidere.
Bisogna o no promuovere gli OGM? Per decidere secondo argomentazione dovrei essere un biologo molecolare.
Allora succede che più la società diventa complessa e più i problemi che la tecnica ci pone sono sostanzialmente al di fuori della portata della competenza. Va da se che così la democrazia finisce per incompetenza e ha il sopravvento la retorica che mi dice: vota per il nucleare oppure no, vota per gli OGM oppure no, vota per la fecondazione assistita oppure no, dove io decido su base di appartenenza ideologica, credi generici, sensibilità emotive ma non per competenza.
Ecco, il rischio che io vedo nell'età della tecnica è proprio questo: che la democrazia finisca per incompetenza e che venga rimpiazzata fragorosamente dalla retorica di cui la telecrazia è sicuramente un esempio."
Due esempi dei tantissimi possibili:
  • Gabbie salariali: oggi se ne parla molto e ovviamente nessuno spiega chiaramente di cosa si tratta. Se si cerca su internet si trovano pareri competenti e argomentati che nulla hanno a che vedere con quel che ci fanno capire, senza mai dirlo espressamente, alla televisione dove queste gabbie sono sinonimo di: "più soldi a chi sta al nord e meno a chi sta al sud a parità di lavoro" (grezzo, offensivo, impraticabile, ma in grado di soddisfare emotivamente un certo tipo di elettorato che gradisce anche l'associazione della parola "gabbia" con quella "meridionali" - che tra l'altro è un altro termine dal significato assai poco definito).
  • Pillola Ru486: in questo caso c'è stato - cosa rara - un parere tecnico argomentato che la politica vorrebbe però ribaltare.

In entrambi gli esempi è facilissimo vedere cosa ci sia dietro (concessioni alla lega ed alla chiesa in cambio del loro silenzio e della loro complicità) ma a me interessano ora come esempi del discorso di Galimberti.

Galimberti crede che la democrazia sia già finita, io continuo a credere nella possibilità di spiegare con termini semplici realtà complesse, permettendo così anche ai non esperti (ma in possesso di una istruzione di base) decisioni autonome e razionali.
L'istruzione è dunque il cardine di tutto, l'unico strumento con cui opporsi all'attuale degrado, ed è per questo che viene combattuta in tutti i modi dal potere odierno che la teme più di ogni altra cosa.

Da queste parole si può ottenere anche un buon metodo per risparmiare tempo ed energie nel tentativo di trasferire le proprie convinzioni:
  • Su cosa basi le tue decisioni?
  • Hai sufficienti informazioni per decidere autonomamente o accetti semplicemente le convinzioni altrui?
  • Se accetti le convinzioni altrui, sei certo della loro competenza e indipendenza?
  • Se la risposta sarà di fiducia cieca non ci perderò più tempo, altrimenti comincerò a proporre i pareri competenti e i fatti che a loro volta mi hanno convinto, citando le fonti.

15 commenti:

Anonimo ha detto...

Citare Galimberti a sproposito... mah!

Anonimo ha detto...

Chissà perchè 'a sproposito'...
mah! a certi commenti.

E POI ...

BUON ONOMASTICO LORENZO!!!

ciao,
hp

Anonimo ha detto...

E Luciano Canfora con il libro "La democrazia - Storia di un'ideologia" no?
Poco 'cult' per essere citato come i cavoli a merenda con Galimberti?
Mah a certi post 'a sproposito'!

Anonimo ha detto...

arieccolo........
citare a sproposito.... sproposito rispetto a cosa?!?! Mi spiegheresti meglio il tuo sopraffino pensiero, caro Confucio? Uno riferisce su un blog una cosa che ha letto. Dunque? E' a sproposito rispetto a? Devi dirlo se vuoi che ciò che hai scritto abbia un senso. Perchè, forse ti sfugge, ma il concetto di "sproposito" deve necessariamente essere riferito a qualcos'altro. Forse è a sproposito rispetto a quello che tu vorresti fosse citato, ma: 1) tu non sei dio! 2) con il tuo permesso, uno su un blog ci riporta quello che accidenti gli pare!
Lo vedi che continui a parlare a vanvera e tanto per essere polemico a tutti i costi (e manco ci riesci, perchè sei troppo ottuso)? Lo vedi che il tuo è uno stupido puntiglio personale?
Francesco

Anonimo ha detto...

Carissimo Don Francesco,
prima leggi Canfora (che non trovi in erboristeria!), poi impara l'educazione e l'urbanità nel dialogare con chi non 'omaggia' sempre e comunque Don Lorenzo (il Sud non cambierà mai!), infine cerca di capire chi esprime un personale parere in disaccordo con il tuo blogger 'amico'.
Lo stupido puntiglio è tuo nel continuare a far finta di non capire le parole altrui (ma ti piace tanto l'inutile rissa verbale? Ho offeso l'onere di qualcuno?), ma ti scuso... dalle tue parti la sordità e la cecità sono 'vizi' endemici...
Buona giornata... c'è tanto caldo lì da Te?
Attento alle insolazioni: sono pericolose...
Luca

Anonimo ha detto...

onere = onore (piccolo lapsus padano)
Ma tanto poco cambia lì a Sud...

Anonimo ha detto...

Tanto fumo, ma non hai spiegato a sproposito rispetto a cosa. Si sa, in padania c'è la nebbia (il fumo).
Il problema non è omaggiare o meno, ma dire stupidaggini o meno, e tu ne dici a ripetizione. Dì qualcosa di sensato e vedrai che saprò "omaggiarti" (se per te riconoscere torti e ragioni, come sembra, significa necessariamente omaggiare). L'urbanità la do a chi se la merita. Il tuo non è un "personale parere", dato che non hai detto un fico secco, se non accusare (incomprensibilmente) che la citazione era a sproposito. Terrone si, cretino no. Se non stai dietro i tuoi stessi (presunti) ragionamenti, la colpa non è mia. Lasci pensare che al nord (tra l'altro non ci credo affatto che non sei di qui) difettate parecchio in acutezza. Ma io non sono razzista come te, per cui preferisco pensare che tu sia un penoso caso isolato.
Francesco

Anonimo ha detto...

Penoso caso isolato?
Forse.
Ma lì da te i 'penosi casi' sono tanti, di sicuro troppi...
Attendo un tuo commento logorroico e 'a sproposito'... ovviamente!
Baciamo le mani
Luca :-)

Anonimo ha detto...

Caro Don 'Saputello' Francesco,
io a Venezia ho studiato con Galimberti (e sostenuto 2 esami), quindi non sragiono se dico che citare Galimberti a caso è 'fuori luogo' e 'a sproposito'...
Guidami, ora, nei tuoi 'ragionamenti'!
Luca

Anonimo ha detto...

sei tosto, oh! sproposito rispetto a?????? Inutile che ci giri intorno!!!

Anonimo ha detto...

Ecco le incongruenze (che credevo chiare e ovvie):
1) Gabbie salariali;
2) Ru486.
Tali temi e problemi di stretta attualità c'azzeccano (come dite voi) poco con il pensiero di Galimberti sulla Tecnica e sulla Democrazia, perché questi concetti riguardano relazioni puramente epistemologiche con le questioni relative alla società 'prometeica' e/o industrializzata dalla tecnologia e dalla scienza.
Spero di essere chiaro, per approfondite lezioni mi rimetto a te e/o a Lorenzo...
Luca

Anonimo ha detto...

Ora si che sei stato chiaro.
Hai trovato a sproposito l'argomento preso ad esempio. Ma la tua ansia di polemizzare ti ha fatto vedere lucciole per lanterne. Infatti, nel testo non veniva legato il contenuto dei temi con il testo di Galimberti, ma la modalità in cui questi temi (estremamente tecnici e complessi, non credo lo si possa negare) possono essere proficuamente affrontati in un sistema democratico, che invece vive di persuasione più che di analisi. In sostanza la questione era se temi da "addetti ai lavori" possono davvero formare oggetto di discussione politica, per come questa oggi avviene. Faresti bene a rileggere. Serenamente.
Francesco

Anonimo ha detto...

Caro Francesco,
proprio perché ho riletto attentamente i 'testi' scritti e citati, trovo più 'attinente' Luciano Canfora al post 'incriminato' con il testo da me citato e in particolare con il 15° capitolo ('Verso il "sistema misto"') dove il concetto di 'democrazia' (per Canfora "potere sul popolo" e non "potere del popolo") racchiuderebbe meglio le osservazioni di Lorenzo... tutto qua... critica personale e opinabile, la mia; ma senza alzare paletti o barriere pregiudizievoli: non ti pare?
Poi ognuno cita chi vuole 'a tema' o meno, a seconda delle suggestioni e delle mode del momento.
Io mi accontenterei di sentire l'opposizione (soprattutto il PD) dire qualcosa di 'laico' sulla Ru486 e di 'sinistra' sulle gabbie salariali, ma mi sa che sono in vacanza prolungata sino ad ottobre...e quindi 'ripieghiamo' sui filosofi...
Con totale serenità
Luca
p.s.- se passi per Venezia si può cercare di sentire qualche lezione di Galimberti.

Anonimo ha detto...

Penso che tu stesso ti renda conto che ora hai detto qualcosa di rispettabile. Mi fa piacere se da tutto questo sterile polemizzare (reciproco, beninteso), nè sia uscito qualcosa di buono.
P.S.: perdonami, ma se vengo a Venezia non credo che come prima tappa ci sia proprio una lezione di Galimberti....;-)
Francesco

Anonimo ha detto...

Scusato... ma almeno come seconda o terza tappa, questo sì!
Ciao
Luca