venerdì 7 agosto 2009

Val d'Agri

Lasciando la costa ionica si sale lungo l'ampia valle del fiume Agri, ci sono ovunque campi e frutteti e quello che colpisce è la gran disponibilità d'acqua, immensi tubi la portano nella piana. Serbatoi sulle cime delle colline la conservano.
Salendo cominciano i calanchi e, dopo una gola maestosa, i boschi.
Poi c'è un grandissimo lago artificiale pieno fino all'orlo, sulla cui diga si può camminare.
Intanto sono apparsi ripetuti cartelli che impongono il limite a 40 all'ora per le autobotti e la strada ora costeggia il lago e i boschi.

Mentre mi chiedo se davvero esista questo impianto, di colpo appaiono le torri con le fiamme e, contemporaneamente, la puzza entra dai finestrini.

Sbaglio strada, e salgo verso Viggiano che sta in alto, da mezza costa si vede bene questa mostruosa città.


Sulla cima di un monte si vede anche un pozzo. E' enorme, non me lo aspettavo così grande, supera di molte volte gli alberi.


Torno indietro, trovo la strada e mi avvicino agli impianti ronzanti. Le bambine si lamentano per l'odore.


Mi stupisce la mancanza di protezioni, gli impianti chimici con le loro matasse di tubi e serbatoi arrivano a ridosso del muro di cinta che a sua volta confina con la strada. C'è solo l'indicazione di una videosorveglianza.

La mia intenzione era solo quella di chiarirmi le idee e quel che ho visto mi basta per cui giro la macchina e porto le bambine al mare.

Ho visto una ferita aperta dentro una zona che, anche senza i parchi, è verde. Una ferita che però è nascosta a tutti, lontana come è dalle grandi strade e dai grandi centri.

Tornando indietro, mentre costeggiavo il lago, mi domandavo cosa potrebbe succedere all'economia di tutta la valle se un incidente avvelenasse quelle acque che ne sono la vera ricchezza. Una risposta la trovo oggi nella notizia della rottura di un oleodotto in Francia con conseguente disastro ecologico (un oleodotto di 136 Km collega il "centro oli" di Viggiano alle raffinerie di Taranto).

Ma le ferite non sono finite: per andare al mare sono passato per Scanzano dove ieri dovevano essere conservate le scorie nucleari delle vecchie centrali, e dove, fallito quel progetto, domani dovrebbe essere costruita una nuova centrale nucleare.

Infine, raggiunto lo Ionio ho guardato le acque di questo piccolo mare; la giornata era tersa e in un contrasto quasi doloroso con la storia di questi luoghi, guardando ad est ho visto la Puglia con le ciminiere del petrolchimico e dell'Ilva di Taranto.


Delle tante altre cose belle che ho visto, di Matera e dei suoi abitanti parlerò domani.

6 commenti:

Anonimo ha detto...

Un bel giretto... in macchina: a benzina, diesel, gpl o acqua?
Meglio la carrozza con i cavalli, ma anch'essi inquinano...

wanadobee ha detto...

la cosa migliore sarebbe stata far spingere la macchina al nostro anonimo.

Anonimo ha detto...

contributo molto utile: grazie!

Anonimo ha detto...

Ora è proprio interessante questo blog: senza più commenti e senza più 'troll' (leggi persone che non elogiano soltanto il blogger di turno e il suo pensiero)....
Proprio bello e soprattutto 'ricco' di contributi validi!

Confucio ha detto...

Commenti 0 (anzi doppio zero 00): Così non deve affaticasi ad eliminare nulla 'sopra le righe' il blogger (???) Lorenzo...
Bene, no?

Anonimo ha detto...

..ma che razza di commenti fate? ma c'è qualcuno che esprime un'opinione invece di scrivere commenti incomprensibili?