domenica 24 gennaio 2010

Due giornate da ricordare


Ieri all'Aquila ce stata la riunione dei delegati regionali al congresso IDV: veramente tante belle persone, decise e determinate. Tra tutti il rettore dell'Università.
Ho anche trovato la risposta ad una mia domanda: dove sono finiti i comunisti? Quelli veri, quelli con un ideale, quelli che rimpiangono Berlinguer e l'organizzazione del PCI. Spariti come un fiume carsico, ne riemergono molti proprio nell'IDV.

Senza soluzione di continuità sono poi passato ad un convegno organizzato dal Comitato 3.32, in una zona dell'Aquila senza crolli ma con tutte le case chiuse e le facciate coperte da impalcature.

Ed ho avuto paura, ma non del terremoto.

Immaginate che il modello dei rifiuti in Campania o del terremoto dell'Aquila diventino sistema:
  • Prima costruire l'emergenza e dichiararne l'eccezionalità
  • Poi governare liberi da vincoli - grazie anche all'assenza/connivenza delle opposizioni - nello stato di emergenza; annullando la partecipazione e distruggendo la democrazia, usando senza scrupoli anche la forza militare.
Immaginate uno stato nello stato che possa spendere il denaro pubblico senza controlli facendo riferimento al solo presidente del consiglio.

Fa paura vero? Ebbene quest'incubo è già realtà: è il decreto legge del 30 dicembre 2009 che istituisce la Protezione Civile Servizi SPA.

... Continua nel prossimo post

Finito il convegno c'è stato giusto il tempo di essere informato di una stupida decisione presa contro di me, senza il coraggio di comunicarmela, dai miei amati colleghi e, pregustando la caccia nei corridoi al ritorno al lavoro, sono tornato a casa nella notte.

Stamane mi sono rimesso a scrivere su Ombrina ma sono stato interrotto da due di quelle persone che - incredibilmente - ancora esistono e che stanno per scelta ai margini del mondo che consuma. Una felice sorpresa: dico sempre che occorre tessere una rete di relazioni per riuscire a combattere le battaglie e vedo che la mia tela cresce; devo solo trovare il tempo. Intanto questo è per voi:

L'inferno dei viventi non è qualcosa che sarà; se ce n'è uno, è quello che è già qui, l'inferno che abitiamo tutti i giorni, che formiamo stando insieme. Due modi ci sono per non soffrirne. Il primo riesce facile a molti: accettare l'inferno e diventarne parte fino al punto di non vederlo più. Il secondo è rischioso ed esige attenzione e apprendimento continui: cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all'inferno, non è inferno, e farlo durare, e dargli spazio.
(Italo Calvino - Le città invisibili)

Nel pomeriggio l'ultima sorpresa: la conferma documentata che il mondo in cui viviamo è marcio, che quello che ci dicono è falso, che siamo burattini nelle mani altrui, che siamo stati e siamo controllati, che ci derubano sotto il naso e poi ci prendono in giro, che quella che chiamano politica è mafia.

Per essere convinto dentro - e non solo razionalmente - della necessità di combattere il petrolio ho dovuto vedere con i miei occhi il centro oli di Viggiano.

Per convincermi che la partita contro chi gioca con le nostre vite - partita assai più complessa e pericolosa di quella contro il petrolio - vada giocata fino in fondo e con tutte le energie c'è voluta una fotocopia. Altro non posso dire, per ora.

Ed ora avanti, di nuovo su Ombrina.

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