venerdì 3 luglio 2009

Dimmi con chi vai

Supponete di avere litigato per mesi col vostro vicino fino a non farcela più, lo avete così denunciato e portato in tribunale e avete discusso le vostre sacrosante ragioni di fronte al giudice.

Fiduciosi nella Giustizia state aspettando la sentenza, quando una sera incontrate il giudice al ristorante seduto con il vostro vicino e il suo avvocato mentre parlano e mangiano allegramente.

Voi capita poi di incrociarlo all'uscita e ne approfittate per dirgli che non vi sembra giusto che decida sul vostro caso dopo quel che avete visto e lui bruscamente vi risponde che certe cose non le dovete nemmeno pensare: che il vostro vicino è un suo vecchio e carissimo amico e che non vede motivo per non frequentarlo. Per quanto riguarda il processo, poi, non dovete aver preoccupazione alcuna, infatti lui è una persona seria e giudicherà senza tener conto dell'amicizia.

Chissà perchè uscite dal ristorante pensando a come trovare una nuova casa.

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Non so se siete riusciti a capirlo ascoltando il tg1, ma questo è quel che è accaduto a due giudici della Corte Costituzionale che dovranno presto decidere sul Lodo Alfano, uno dei quali ha invitato a cena l'altro assieme all'unico politico che si avvale del Lodo Alfano (berlusconi) e il suo avvocato (alfano, proprio lui). Colto sul fatto, invece di farsi da parte, ha scritto ai giornali una lettera al "caro silvio" dicendosi pronto a rifarlo (fonte1; fonte2; commento).

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