venerdì 10 luglio 2009

La pignatta dell'energia


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Nel decreto sviluppo (quello del ritorno al nucleare) c'è anche la parte richiesta dai petrolieri per guadagni ancora più facili.
Anche dove gli enti locali sono considerati nei processi decisionali (e questo non accade neanche sempre come ad esempio per i pozzi esplorativi in mare o per l'ampliamento dell'esistente) la loro partecipazione diventa solo formale: l'articolo 14 comma 3bis della legge 7 agosto 1990, n. 241 a cui fa sempre riferimento il decreto dice infatti:
"Nel caso in cui una amministrazione abbia espresso, anche nel corso della conferenza, il proprio motivato dissenso, l'amministrazione procedente può assumere la determinazione di conclusione positiva del procedimento dandone comunicazione al Presidente del Consiglio dei ministri, ove l'amministrazione procedente o quella dissenziente sia una amministrazione statale .... Il Presidente del Consiglio dei ministri, previa delibera del Consiglio medesimo ... entro trenta giorni dalla ricezione della comunicazione, possono disporre la sospensione della determinazione inviata; trascorso tale termine, in assenza di sospensione, la determinazione è esecutiva."
E' evidente che gli enti locali (anche se lo volessero) non possono più efficacemente opporsi contro quanto voluto a livello centrale.

Discariche, inceneritori, centrali nucleari, centrali a carbone, raffinerie, pozzi di gas e di petrolio, ecc. ecc. Non c'è più un punto dell'Italia che non sia toccato da questa corsa al denaro da parte di pochi ben individuabili personaggi fatta sulla pelle e sulle tasche di tutti gli italiani.

Io credo però che tutto crollerà e non ci vorrà neppure molto.

Faccio allora una proposta a chi mi legge: fate sapere a chi collabora a tutto ciò che quando gli effetti delle loro azioni o dei loro silenzi li travolgeranno noi ci ricorderemo di loro, ce ne ricorderemo ad uno ad uno, quando gli effetti saranno chiari a tutti mostreremo i colpevoli alle loro vittime, diteglielo guardandoli negli occhi se potete. Non deve essere una minaccia ma solo la promessa di un sicuro futuro giudizio (anche solo morale). Può darsi che ora ne ridano, ma un giorno non potranno dire di non essere stati avvertiti.

Vedi anche questo post.

1 commento:

mario franco basilico ha detto...

Lorenzo, condivido la tua proposta, penso che è l’unica cosa che si possa fare però, sono convinto che le persone che stanno al potere non si preoccupano perché si sentono protetti dai loro simili ( le caste), si devono preoccupare solo se fanno degli atti a favore dei liberi Cittadini, ma loro non lo faranno mai perché sanno che chi sgarra viene eliminato o casca in disgrazia.