domenica 19 luglio 2009

La salute in fumo

Bruciano nuovamente dei rifiuti a Chieti scalo (Seab): le "autorità competenti" stanno cercando le diossine nell'aria e nelle polveri ricadute.
Come per altri incendi sembra che se non si troveranno molte diossine sarà andato tutto bene.
Però dovrebbe essere chiaro che quando tonnellate di materiali vanno in fumo significa che si generano tonnellate di fumo. E nel fumo c'è quello che la combustione ha creato: oltre ai prodotti tossici conosciuti ci sono anche leghe e composti generati in maniera casuale e pertanto ignoti alla metallurgia e alla chimica. Leghe e composti in buona parte non biodegradabili, vale a dire estranei al ciclo naturale, cioè materiali per i quali la Natura non ha previsto alcun meccanismo per ritrasformarli in qualcosa di funzionale al ciclo della vita. Una parte di quanto derivato dalle combustioni quindi non è solo semplicemente tossica ma anche ignota e indistruttibile.

Pertanto, cercare solo le diossine senza interessarsi a tutto il resto è solo voler nascondere altri effetti, sicuramente meno evidenti ed immediati di quelli legati ad una nube di diossina, ma altrettanto dannosi. Effetti che si vanno a sommare a molti altri altrettanto trascurati.

Le polveri presenti nei fumi poi sono un veicolo ideale per portare questi materiali sia dentro gli organismi viventi dove in buona parte restano a fare danno che per trasportarli a grandissime distanze dal luogo della loro generazione.

Ad esempio ecco la distribuzione stimata della ricaduta delle polveri dell'incendio Mag.ma (sempre a Chieti scalo): il 10% del materiale bruciato (area verde) si è distribuito su buona parte dell'Abruzzo, parchi compresi. Le polveri più piccole, quelle più dannose, stanno probabilmente ancora per aria.

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Ritornando all'ultimo incendio della Seab: tra pochi giorni diranno che tutto è tornato alla normalità, che le diossine, se c'erano, sono state disperse dal vento. Che si attende che la ditta interessata fornisca la "caratterizzazione del materiale incendiato" per sapere che cosa è bruciato veramente ..... e poi di nuovo il silenzio.

Per ora bisogna però riconoscere che che tutto ciò sembra davvero non interessare nessuno, assieme ai nostri figli continuiamo a tossire e a sviluppare allergie, ci siamo abituati alle puzze più varie. Aspettiamo con fatalità il futuro e le malattie: un pò come il soldato in prima linea che è contento se ad essere colpito è il suo vicino ma non si chiede mai per quale motivo e per favorire chi proprio lui si trovi a combattere quella guerra.

Ma anche qui è solo questione di tempo prima che qualcuno ci dica senza poter più essere messo a tacere quali sono gli effetti dell'inquinamento da polveri e quale sia il limite (se esiste) sopportabile da una popolazione.

In attesa di queste informazioni e di un doloroso risveglio delle persone, prendiamo nota di chi ci affumica e di chi ci dice che non ci sono pericoli. In questo modo, caso mai un giorno ci fosse da chiedere il conto, almeno sapremo da chi andare.

1 commento:

Anonimo ha detto...

salve,
soffro di asma, da 6 mesi gli episodi di crisi asmatiche si sono moltiplicati, vivo a Montesilvano, ma lavoro a 1000mt dalla Mag.ma
Non voglio fare polemica, ogni commento è superfluo, e so che tra un paio di giorni:"il livello di diossina è sotto la soglia"

Rimango esterrefatto sulla silenziosità con cui passano queste notizie. D'altra parte si gioca molto sulla "ignoranza" del cittadino che ogni giorno deve andare a lavorare!

Ora è troppo facile andare a indagare i F.elli BELLIA! E' chiaro che qualcuno ha permesso loro di fare quello che hanno fatto. Chi è più delinquente?

Buona giornata a tutti.