La nuova strategia contro questa trasformazione - pur senza interrompere la raccolta di firme - si è spostata su un piano puramente amministrativo. Le compagnie petrolifere chiedono infatti al Ministero dell’Ambiente i permessi, corredandoli da una Valutazione di Impatto Ambientale. Queste richieste vengono rese pubbliche, dopodichè ci sono 60 giorni di tempo per produrre osservazioni contrarie. Trascorso questo periodo il Ministero decide e nella quasi totalità dei casi, in assenza di osservazioni, concede.
A partire dalla richiesta della Vega Oil per la piattaforma di estrazione Elsa2 (tra Ortona e Casalbordino) sono state prodotte più di 30 osservazioni da parte di privati cittadini, Comuni (tra cui Casalbordino), associazioni, professionisti, esercizi commerciali, organizzazioni religiose, fino a coinvolgere Confcommercio, CNA e la Provincia di Chieti; le osservazioni sono raccolte qui.
Lo stesso è stato poi fatto per i permessi di ricerca nel tratto di mare tra Ortona e Vasto in cui la Petroceltic prevede di spendere trentacinque milioni di euro (vedi allo stesso link indicato in precedenza).
Adesso è il momento di agire contro Ombrina Mare 2 della Medoilgas. Dietro questo bel nome si nasconde un mostro che dovrebbe sorgere a meno di 7 Km dalle spiagge, in 20 metri d’acqua, con desolforizzazione a bordo (un “centro oli” in mare) ben visibile di giorno e di notte.

Per informazioni ed aiuti sulla stesura delle osservazioni, oltre al link indicato, fornisco la mia piena disponibilità.
2 commenti:
Anche il circolo PEtrocelli ha fatto le sue:
http://www.rifondazionevasto.com/2009/12/rifondazione-comunista-si-oppone-alla-petrolizzazione-della-costa/
CIao a te ci sentiamo....
La ringrazio per Blog intiresny
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