giovedì 8 ottobre 2009

Il papello (altro che "papi" ...)

Questa sera Annozero, per la prima volta da tanto tempo, mi ha tenuto fermo davanti alla finestra dello streaming di Rai2.

Vediamo bene se ho capito:

Nel 1992 lo Stato con alcuni ministri ed alcuni magistrati stava creando seri problemi alla mafia di allora.

C'era tangentopoli, il sistema politico si stava sgretolando, non si sapeva che direzione stesse prendendo l'Italia.

Nel maggio 1992 Falcone venne ucciso.

La mafia (o almeno alcuni suoi rappresentanti - Riina venne infatti tradito e arrestato nel gennaio 1993) voleva trovare nuovi referenti politici che garantissero che tutto tornasse come era prima (una silenziosa pax mafiosa).

Dall'altra parte c'era chi stava cercando una trattativa con la mafia. A cercare i contatti ci pensavano uomini dei Carabinieri.

Da una parte la mafia, dall'altra chi ragionava nella stessa maniera e ne cercava l'appoggio. Mafiosi da una parte e mafiosi dall'altra, domanda e offerta; come al mercato tra chi vende e chi vuole comprare, l'incontro è inevitabile.
Borsellino era venuto a sapere della trattativa e venne subito ucciso (luglio 1992), una strage di più sul piatto da parte della mafia (forse) ed un rompicoglioni di meno per entrambi.

Con i morti per strada la trattativa andava avanti.

Sarebbero fantasie se non ci fossero le testimonianze ed anche una lettera (una di almeno tre) che parte da Provenzano e per il tramite di dell'utri arriva a berlusconi con minacce, richieste e promesse di aiuto elettorale (il papello).

Nell'estate 1993 le trattative continuano, da parte della mafia gli argomenti sul tavolo sono ora le bombe.

Poi le bombe tacciono, come se il referente politico e l'accordo fossero stati trovati.

Nell'inverno del 1993 berlusconi "scende in campo".

Nel marzo 1994 berlusconi vince le elezioni (il governo cadrà nel dicembre dello stesso anno quando verrà meno l'appoggio della lega, che allora accusava berlusconi di appartenere alla mafia).

Da allora sono state fatte nuove leggi, ma quel che conta sono i funzionari dello stato, basta scegliere quelli giusti per annullare l'effetto di ogni legge.

I benefici si sono poi spostati più in alto; non importa più l'abolizione del carcere duro, ma si passa al livello finanziario, agli appalti pubblici, a favorire reati finanziari e riciclaggio.
I mafiosi non sono più i picciotti di Provenzano (arrestato nel 2006); ora siedono nei consigli di amministrazione delle banche e delle imprese e fanno affari direttamente col potere.

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