La giunta Chiodi ha deciso:
L'assessore all'Ambiente, daniela stati, parla come uno spot pubblicitario, non solo per la parola "termovalorizzatore" ma anche per:
"virare decisamente"
"una scelta politica di recupero energetico dei rifiuti"
"un bando pubblico trasparente, serio e corretto"
"un sistema di leale concorrenza"
"la scelta sarà comunque ponderata insieme con i cittadini e le realtà locali".
Slogan, frammenti di frasi, invitanti e falsi come la zucca trasformata in carrozza, il detersivo che lava più bianco e il biscotto con meno zuccheri.
Ma non c'è solo questo, le parole:
"un'efficiente raccolta differenziata in grado soprattutto di aprire la strada alla termovalorizzazione"
rendono evidente la connivenza con un progetto che dovrebbe convincere gli abruzzesi a impegnarsi per differenziare e separare i materiali combustibili come carta e plastica da tutto il resto per poi - invece di riutilizzarli - servirli su un piatto d'argento alla multinazionale che li brucerà; tutto questo in cambio di un lento e irreversibile avvelenamento.
Non c'è quindi alcun motivo per discutere: non si può interrogare una marionetta, non risponderà, non può rispondere, non sa rispondere. Non si può cercare di discutere con lei, farà sempre e solo quel che le dicono di fare.
Anche se il passato e il futuro come categorie mentali sono ormai sparite; anche se la pazienza, la perseveranza, l'immaginazione ed il pensiero sono una merce sempre più rara; anche se le parole attorno a noi sono solo ripetizioni di brandelli tratti da qualche pubblicità. Nonostante tutto questo, chi è ancora in grado di farlo non può che rimboccarsi le maniche e spazzarli via.
Non importa se sembra impossibile:
"Bisogna avere la forza della critica totale, del rifiuto, della denuncia disperata e inutile" (Pier Paolo Pasolini).
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