Sulle intercettazioni telefoniche nessuno sa veramente nulla: i più attenti sanno che le hanno abolite, ma nulla di più.
Per questo motivo propongo qui un estratto di un articolo di Marco Travaglio (qui anche in video) che mi ha aiutato a chiarirmi le idee:
Chi autorizzerà le intercettazioni?
Oggi il Pubblico Ministero che chiede al GIP l’autorizzazione a mettere sotto controllo i telefoni o i luoghi dove vive o va una certa persona e il GIP autorizza con un decreto per ogni utenza e per ogni luogo, ogni decreto vale dai 15 ai 20 giorni e quindi se uno vuole intercettare una persona per un tempo lungo, deve chiedere ogni volta la proroga, spiegando perché gli serve la proroga e non sempre il GIP gliela concede.
Per rendere più complicato questo meccanismo, il Governo ha pensato bene di affidare a un collegio di 3 giudici, non più a un GIP, la risposta alla richiesta del PM con l’aggravante che nei tribunali piccoli non si potrà decidere in loco, bisognerà andare nel Tribunale della Corte d’Appello, quindi da una piccola Procura partirà tutto l’incartamento con gli elementi che i 3 giudici devono vedere per valutare se dare o non dare le intercettazioni, quindi ci saranno vagonate di carte che partono dalle piccole procure e si avviano verso i grandi centri e lì si metteranno in fila in attesa di trovare 3 giudici liberi, giudici che ovviamente avranno molto più da fare perché se oggi il lavoro lo fa uno, in futuro lo faranno in 3, è ovvio che i tempi si triplicano e tutto per dare più sicurezza ai cittadini com’è ovvio.
Quindi il GIP da solo può darvi l’ergastolo, il GIP può arrestarvi, ma non potrà più decidere da solo di intercettarvi; per dare l’ergastolo a uno si può anche essere da soli, mentre invece per intercettare uno per una settimana, bisogna che ci siano 3 giudici, pensate quanta paura hanno delle intercettazioni questi! Poichè il processo l’hanno sfasciato a tal punto che praticamente le condanne per i colletti bianchi non arrivano più, giustamente si concentrano a impedire che vengano fuori i reati con le intercettazioni, ecco perché 3 giudici per incettare, un solo giudice per condannare perché tanto alla condanna lor signori sanno che non arriveranno mai!
Tabulati telefonici
I tabulati vengono equiparati alle intercettazioni e alle cimici, una cosa semplicemente folle: mentre la telecamere la cimice o l’intercettazione telefonica ti svelano il contenuto del colloquio tra le persone intercettate, il tabulato non ti svela un bel niente, ti svela semplicemente che a quell’ora di quel giorno, da quel posto tizio ha chiamato Caio e ci ha parlato per un certo numero di secondi, questo è quello che vi rivela il tabulato, quindi l’intrusione nella vita privata della persona è infinitamente più lieve visto che non si sa la ciccia, il contenuto.
Quando si potrà intercettare?
Oggi bastano i gravi indizi di reato, in futuro ci vorranno evidenti o gravi indizi di colpevolezza, qualcuno dirà: ma che differenza c’è tra indizi di reato e indizi di colpevolezza? Da così a così, nel senso che indizi di reato significa che io Magistrato so, oppure ho il forte sospetto che si sia commesso o si stia commettendo un reato, sparisce un bambino, si teme che l’abbiano rapito, ci sono forti indizi di reato. Una donna in lacrime sanguinante va a denunciare uno stupro, è molto probabile che sia stato commesso uno stupro, trovo il cadavere di una persona senza niente intorno, è molto probabile che quella persona sia stata assassinata soprattutto se ha delle ferite da arma da fuoco e l’arma non c’è, quelli sono i gravi indizi di reato.
Mentre invece gli evidenti indizi di colpevolezza vuole dire che io già so chi è stato, ho dei gravi indizi che tizio e colpevole, prima si potevano fare le intercettazioni per scoprire chi era il colpevole, adesso bisogna già sapere chi è il colpevole per cominciare a fare le intercettazioni, qualcuno di voi probabilmente penserà che io stia scherzando, che vi stia prendendo per il culo, no, sono loro, è il nostro Governo che ci sta prendendo per il culo, perché questo è esattamente il principio cardine alla base di questa legge, questa è la mente malata di queste persone, la paura fottuta di essere presi, se sono costretti a introdurre nei codici una norma così devastante!
Il risultato sarà che, ogni volta che si presenta un delitto e non si sa ancora chi è stato, il che è piuttosto frequente perché è raro che l’assassino, il rapinatore lascino un post- it sul luogo del delitto con nome, cognome, indirizzo e numero di telefono, non potrò intercettare nessuno.
Tutti i delitti che potete immaginare, Meredith che viene trovata esanime, una rapina in banca di gente incappucciata, bambini violentati, donne stuprate, insomma qualunque cosa, se la vittima non ha riconosciuto per certo il colpevole, oppure la vittima è morta allora non ci sono evidenti indizi di colpevolezza di tizio o Caio e quindi non si parte con le intercettazioni. In tutto il mondo accade esattamente il contrario: trovi un cadavere, non sai chi è stato, non ci sono impronte, non c’è l’arma del delitto, l’assassino non ha lasciato niente di scritto, la vittima, che potrebbe dire qualcosa, è morta e allora tu cosa fai? Metti sotto intercettazione telefonica e ambientale, prendi i tabulati di tutti quelli che possibilmente conoscono, amici, parenti, conoscenti, vicini di casa o cosa, per vedere se c’è qualcuno che parla di questo delitto dopo che è stato commesso, ossia quando tu l’hai scoperto e spessissimo succede che qualcuno si tradisce, qualcuno ha qualcosa da dire, qualcuno ha visto ma magari ha paura di andare.. e con le intercettazioni lo becchi, lo incastri e cominci a lavorare e, alla fine, con la pesca a strascico riesci finalmente a tirare su nelle reti qualcosa, che non è male, perché vuole dire prendere l’assassino magari evitando che continui a uccidere. Tutto questo non si potrà più fare perché se non l’hai scoperto il colpevole non lo puoi intercettare. Anche se poi lo scopri a che ti serve intercettare? Intercettare serve per scoprire chi è stato: se hai già scoperto per altra via chi è stato a che serve intercettarlo? Quando hai gli indizi di colpevolezza l’assassino lo arresti, mica lo intercetti!
Questa porcheria viene introdotta perché si vuole dire pubblicamente, in televisione, che le intercettazioni si possono fare per tutti i reati per i quali attualmente già si possono fare e questo è vero. In realtà non si potranno più fare praticamente per nessun reato, perché appunto devi prima scoprire il colpevole del reato, per poi poter cominciare a intercettarlo.
L'urgenza
Questa legge è passata addirittura davanti al decreto sul terremoto, sulla ricostruzione e davanti alla legge sul sostegno alle piccole e medie imprese falcidiate dalla crisi, quindi è una cosa proprio urgentissima.
Mafia e terrorismo
L’unica eccezione alla richiesta del requisito dei gravi o evidenti indizi di colpevolezza per poter iniziare a intercettare, è quella che riguarda i reati di mafia e di terrorismo: per quelli bastano i gravi indizi di reato, ma attenzione, gravi indizi di reato quale? Un terrorista non si prende mai per il reato di terrorismo e lo stesso il mafioso: di solito arrivi al mafioso indagando su un caso di usura, su un caso di racket, su un caso di pizzo, su un caso di estorsione, su una rapinetta, su una minaccia, su un furto d’armi, è così che arrivi al mafioso. Conseguentemente il problema è saperlo all’inizio che l’autore è un terrorista o un mafioso e tu come fai a saperlo? Assolutamente non lo sai, perché non esistono reati tipici della mafia: la mafia spara, la mafia ruba, la mafia estorce, la mafia ricetta, la mafia traffica in droga, traffica in armi, ma anche un non mafioso può fare le stesse attività e quindi è alla fine che si scopre se uno è un mafioso o meno, non all’inizio. Questa eccezione della mafia e del terrorismo, che ci viene continuamente sbandierata per dire che siamo al sicuro, non vale niente: tant’è che la Procura Nazionale Antimafia ha fatto una durissima critica a questa legge porcata. Lo Stato alza le mani
Per quanto tempo potranno durare le intercettazioni?
Non più di due mesi, 60 giorni. Domanderà qualche ingenuo, o meglio qualche persona perbene: ma se al cinquantanovesimo giorno sento uno che dice a un suo complice “ dopodomani lo ammazziamo a quello là”, che però al telefono non ci dicono chi è, che si fa? In base alla legge l’indomani si stacca e quindi, al sessantunesimo giorno, verrà uccisa una persona che, se avessimo continuato a intercettare quei due, avremmo potuto scoprire chi era, ma purtroppo al sessantesimo giorno si stacca. Oggi è ovvio che non ci sia limite: perché l’intercettazione deve durare quanto dura il delitto, se uno ci impiega un anno a progettare e perpetrare un omicidio tu lo devi intercettare per un anno, per cercare di salvare quel poveretto che sta per essere ammazzato, se non ti dicono prima chi è; e se poi non li insegui fino alla fine, quelli magari potranno pure dire che stavano scherzando, quindi è ovvio che devi prenderli un attimo prima che lo facciano.
Bene, oggi lo Stato intercetta soltanto per i primi due mesi: vantaggiosissimo per i delinquenti, perché già sanno che devono starsene zitti 60 giorni e poi possono parlare invece di andare in giro con questi vecchi metodi, tipo pizzini o parlarsi nell’orecchio, ormai potranno parlare al telefono, in macchina, in casa etc.. E’ un’altra norma che tradisce le intenzioni: evitare che si scoprano le porcate che fa la nostra classe dirigente, perché questa è una legge che non la stanno approvando delle bande di rapinatori o di delinquenti, la sta approvando il Parlamento italiano. Sono loro che hanno paura di essere presi, non i rapinatori: i rapinatori ringraziano, come gli assassini.
I Magistrati
I magistrati che facciano dichiarazioni sulla loro indagine verranno immediatamente destituiti e sostituiti: per esempio, capita quasi tutti i giorni, vedere i magistrati insieme alle forze dell’ordine che annunciano che è stata sgomitata una gang di terroristi, è stata sgominata un’organizzazione mafiosa. E è ovvio che si faccia così: la gente è terrorizzata, un quartiere è minacciato da un mostro, da un serial killer, da un maniaco, finalmente lo prendono e c’è la conferenza stampa per dire alla gente “l’abbiamo preso, state tranquilli, ha confessato, le prove sono queste, non ci siamo sbagliati, ve l’abbiamo tolto di torno, potete tornare a aprire le finestre e a respirare, basta con il terrore!”. Questa cosa qua non si potrà più fare, perché se il magistrato si azzarda a dire qualcosa diventa immediatamente incompatibile con il fascicolo che sta gestendo, che passa a un altro che il fascicolo non lo conosce e quindi si perde tempo, professionalità, si raddoppia il lavoro e, soprattutto, quello nuovo deve studiarsi tutto il fascicolo e c’è più probabilità, per il colpevole, di farla franca. Così il magistrato dovrà stare attento a come parla.
Di più: potrà essere sostituito anche il magistrato che viene indagato per fuga di notizie. Prendete che un cancelliere, un impiegato, un fattorino, un addetto alle fotocopie riveli a un giornalista delle notizie ancora coperte dal segreto e il giornalista le scriva, bene, in futuro sarà sufficiente che un giornalista scriva una notizia coperta da segreto e qualcuno denunci il magistrato x, sostenendo che è stato lui a dargli questa notizia. Naturalmente l’indagine magari finirà nel nulla, nel senso che si scoprirà che il magistrato non ha mai parlato con quel giornalista e non ha mai fatto avere delle carte e che magari è stato qualcun altro, però intanto basta denunciarlo per farlo indagare e il magistrato dovrà spogliarsi del fascicolo, conseguentemente l’indagato potrà denunciare il suo Pubblico Ministero e immediatamente liberarsene, finché non ne trova uno o amico suo o incapace o malleabile o corruttibile. Adesso, invece di fare fuori i giudici corrotti, vogliono fare fuori i giudici che non si fanno corrompere, mi sembra logico!
I Servizi segreti
Per intercettare un uomo dei servizi segreti il Pubblico Ministero deve chiedere il permesso al Presidente del Consiglio, sembra una barzelletta ma è così! Il Pubblico Ministero, nella fase più segreta delle indagini, quando deve mettere sotto controllo agenti dei servizi segreti, per non parlare del capo dei servizi segreti, deve avvertire il governo da cui dipendono i servizi e che li usa e che spesso ne ha nominato i capi. Così che cosa fanno dal governo, conoscendoli? Avvertono quelli dei servizi segreti “ guardate che vi mettono il telefono sotto controllo!” e così le intercettazioni non servono, anzi magari uno fa le intercettazioni credendo che il tizio non sappia di essere intercettato e poi viene depistato, perché se uno invece sa di essere intercettato dice al telefono delle cose false. Altrimenti il governo può anche decidere di mettere il segreto di Stato preventivo sulle telefonate; si noti che è vietato, per gli agenti dei servizi segreti, parlare di segreti di Stato al telefono: se uno parla di segreti di Stato al telefono non è colpa del magistrato che lo sta intercettando, è colpa sua.
Se entro 30 giorni il governo non risponde allora il magistrato dà per scontato che il segreto di Stato non c’è e conseguentemente mette sotto intercettazione l’agente dei servizi segreti, cioè deve aspettare 30 giorni, mentre magari gli serve intercettarlo il giorno dopo l’agente dei servizi segreti.
Preti e vescovi
Per intercettare un esponente della Chiesa si deve avvertire il suo vescovo, o la segreteria di Stato Vaticana per i vescovi e per i cardinali, i quali godono quindi di una specie di lodo bis e non sono cittadini come tutti gli altri: oltre al fatto che non pagano l’Ici, gli esponenti del clero avranno anche un trattamento particolare, bisogna avvertire i loro superiori prima di intercettarli.
Tutto in Italia, non nello Stato del Vaticano, in Italia!
I giornalisti
Per la parte dei giornalisti, le norme sono state lievissimamente modificate, nel senso che prima era completamente vietato pubblicare notizie di indagini in corso fino all’inizio del processo; adesso, bontà loro, ci consentono di fare un riassuntino degli atti, naturalmente gli atti non più coperti da segreto, ma su questo non ci piove, nessuno di noi vuole essere autorizzato a pubblicare cose segrete.
Ma è questo è il bavaglio vero, perché la gente ha il diritto di conoscere le cose come stanno nel testo, le cose importanti abbiamo il dovere di citarle testualmente, non di parafrasare, riassumere, fare dei raccontini. Tizio ha detto così, aperte le virgolette, è questo che serve ai cittadini, non la mia interpretazione o il mio riassuntino, il testo ufficiale, pagina tale dell’atto tal dei tali, tutto documentato! Invece no, non potremo documentare, perché hanno paura dell’informazione documentata, sono terrorizzati, vogliono dei generici, vogliono poter dire “ma non è vero, gli atti li ho letti io, gli atti dicono ben altro”: se invece uno li cita testualmente i fatti sono i fatti, è la fotografia delle loro malefatte che temono!
Naturalmente danno gravissimo anche per le difese: per chi è veramente innocente e viene tirato in ballo in un’inchiesta o arrestato per errore, o cose del genere, è molto importante che la stampa possa fare una campagna in difesa di un innocente ipoteticamente perseguitato, citando i punti deboli dell’inchiesta e citando dunque le carte per far vedere che questo non è vero, questo è falso, questo è illogico, questo non tiene conto di quest’altra cosa. Non si potrà più fare un’analisi critica degli atti delle indagini, cioè in quella fase in cui uno viene arrestato e non si sa ancora se è colpevole o innocente, conseguentemente avremo molti più errori giudiziari. E’ una legge fatta per i colpevoli e quindi non tiene conto delle esigenze degli innocenti, ovviamente, perché è fatta dai colpevoli per i colpevoli, cioè per sé stessi!
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