venerdì 19 giugno 2009

Scuola: un pò di storia

Ecco un estratto da un articolo di Roberto Renzetti su fisicamente.net:

Ma veniamo alla scuola.
La cosa inizia a precipitare con gli ignavi illuministi-liberisti al potere. Il primo governo Prodi (poi D'Alema, poi Amato) è l'inizio delle catastrofi .... la peggiore in assoluto fu quella della scuola di Berlinguer e poi De Mauro.
Si smontarono le certezze scolastiche, la continuità didattica e la struttura classe. Si inventarono i dibattiti mimando la TV. Si inventarono i percorsi (vera bestialità), i sei rossi, gli esami facili, le ammissioni regalate, i richiami continui agli insegnanti che lavoravano (sempre soli contro qualunque genitore-sindacalista del figlio), la dirigenza di una massa di servili ignoranti che non hanno avuto scrupoli a passare a manager senza esami veri, la parità scolastica, i finanziamenti alle scuole dei preti (diplomifici e fabbrica di ignoranti totali), il ruolo ai professori di religione, la soppressione del "pubblico" dal Ministero.

Tutto questo e molto altro, basta leggersi i documenti dei pretoriani della distruzione, gli psicopedagogisti ... . Un tal Maragliano diceva che occorre togliere alla scuola tutto ciò che sa di scuola. E poi questa matematica così estranea al mondo dei ragazzi, e le discipline poi, ... Insomma la scuola deve diventare un luogo ludico, dove divertirsi.

Ecco personaggi del genere sarebbero da galera per aver portato avanti IDIOZIE TOTALI senza riferimenti sperimentali. Hanno solo accondisceso al populismo di alcuni rimbambiti ministeriali che ancora oggi circolano per forum raccontando stesse cose, nonostante il disastro, e, per di più, mettendo molti punti esclamativi. A dieci anni da Berlinguer misuriamo la produzione di quella scuola che la Moratti ha ripreso pari pari e che Fioroni ha indefessamente sostenuto (il personaggio è noto per maggiori finanziamenti alle scuole clericali con lettere in cui diceva che "per mio interessamento").

Poi venne il nulla che parla da cane e fa gli esami a Reggio Calabria. Il merito di costei? Non lo posso dire ma qualcuno l'ha messa vicino alla Brambilla vestita dark. Costei con la scuola non c'entra nulla e non c'è mai entrata nulla. E' una poveretta mai emersa in nulla, a parte il dark e lo zio prete ... .

Lei dice che basta con le promozioni facili (qui c'è da capire se si è pentita di Reggio Calabria) la scuola deve tornare seria e perché torni seria offre dei bonus a chi se ne vuole andare alle private. Da un lato il massacro delle finanze della scuola pubblica, dall'altro mai toccate le scuole private e quelle dei preti. Per sistemare le cose occorre togliere alunni dalle pubbliche per mandarle alle private offrendo soldi. E questo sarebbe un ministro della Repubblica? Ma esistono ancora i forconi? Possibile che lo snaturamento della professione abbia reso i professori i pettegoli della sala professori che parlano del matrimonio dell'amica o del battersimo della nipotina? C'è più dell'orgoglio?

Alle famiglie poi. Avete contribuito in modo vergognoso a questa situazione. Avete attaccato la scuola pubblica facendo i sindacalisti dei vostri figli che andavano spinti a studiare, anche a calcioni. La scuola non è ciò che dice Maragliano ma FATICA. Fatica che serve a crescere, a formarsi, a conquistare spirito critico che permette di difendersi dai buffoni e bugiardi al potere. Ma a chi lo dico? A chi già non è in grado di capire? A chi è entrato nella valanga che rotola a valle in attesa del tonfo sul Paese?

Con tutto ciò che accade non vedo proteste. Mi arrivano news della CGIL Scuola, di Legambiente, del CIDI, di Proteo. Il nulla ed il pianto conditi con la scuola dell'autonomia, la madre di tutte le bestialità di Berlinguer, Maragliano e geni distruttori. Perché non vi sbarazzate di questi parassiti, che vivono una vita agiata di distaccati perché vi sono iscritti che glielo permettono. Ed il distacco il Ministero lo dà perché si è ubbidienti. Da questi personaggi piccole critiche certamente ma mai ai nodi dei problemi. Cacciateli via prima che potete, sono un grande aiuto al potere, svendono il vostro consenso che diventa il blaterare del nulla nipote del prete ... .

E davvero non vorrei parlare più di scuola. E' il luogo principe dove si formano i cittadini. E' l'inizio della democrazia, è la conoscenza indispensabile per scelte consapevoli. Ma da dieci anni sto male osservando cosa sta accadendo nella quasi generale indifferenza. Cosa dovrei aggiungere se le analisi ne ho fatte a iosa e se quelle analisi portano inesorabilmente al sempre peggio?

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Mi associo al Tuo post.

Gli italiani non capiscono che lo smantellamento della scuola pubblica è un crimine, una vera tragedia nazionale. Proprio come un sisma.

Siamo in lutto.
Un minuto di silenzio in memoria dell'istruzione che fu e che permetteva anche a chi con FATICA otteneva solo la licenza elementare o media di diventare un cittadino in grado di non farsi truffare dal potere.

Ma si sa, la strategia è stata preparata negli anni e ai posti giusti sono stati inviati i sicari giusti.

Evviva il Belpaese di veline e tronisti che affonda nel petrolio e nelle nanoparticelle!

Che bel futuro... diertro i nostri culi!

hp

Confucio ha detto...

Anche un po' di grammatica (un "pò" ?!) non guasterebbe!
La forma è sostanza e chi scrive male, pensa male.