domenica 25 ottobre 2009

Vite di corsa

Ho cominciato a leggere Zygmunt Bauman. Sono solo agli inizi ma lo trovo straordinario.
Ecco un primo esempio:
La società dei consumi rimane florida fintanto che riesce a rendere permanente la non soddisfazione (e così, per sua stessa definizione, l'infelicità). Un modo di ottenere un simile effetto consiste nel denigrare e nello svalutare i prodotti di consumo subito dopo che sono stati lanciati nell'universo dei desideri dei consumatori. ....

Il dominio dell'ipocrisia ... è pertanto una condizione necessaria per una società dei consumi correttamente funzionante. Se si vuole ... che le nuove promesse siano attraenti e facciano presa, occorre che le promesse gia fatte vengano periodicamente disattese ... . Ogni singola promessa deve essere ingannevole, o quanto meno esagerata, per evitare che la ricerca perda d'intensità o addirittura freni bruscamente. Senza una ripetuta frustrazione dei desideri, la domanda di consumo potrebbe rapidamente essiccarsi e l'economia finalizzata ai consumi potrebbe perdere la sua potenza.
L'eccesso della somma totale di promesse è ciò che neutralizza la frustrazione causata dal carattere eccessivo di ciascuna presa singolarmente.
Bauman parla del mondo dei consumatori, ma come non pensare al più grande pubblicitario del nostro paese: una promessa dietro l'altra che scivolano via nel frastuono delle altre informazioni inutili in un mondo senza tempo, senza memoria e senza cultura.

La citazione è da << "Vite di corsa" Il Mulino 2009 >> un breve libro ricchissimo di spunti, da leggere tutto d'un fiato.

1 commento:

Anonimo ha detto...

imparato molto