sabato 20 settembre 2008

Perchè non vogliamo vedere?

Ho letto questo articolo: Rotondi: «In Abruzzo la Magistratura ha distrutto la giunta», che dice tra l'altro:
Qualche mese fa una sua intervista fece scalpore perché parlando dei magistrati disse che bisognava colpirne uno per educarne cento, riprendendo così lo slogan delle Brigate Rosse. Ieri il ministro per l'Attuazione del Programma, Gianfranco Rotondi (Dca per le Autonomie), ha preso ancora di mira il mondo della Giustizia e detto che se in Abruzzo Del Turco è andato a casa è colpa della «magistratura che ha distrutto la giunta».

Cercando conferme, ho trovato, sul sito del ministero per l'attuazione del programma, una ufficiale attestazione di "solidarietà" a Del Turco, "protagonista integerrimo di decenni di battaglie sindacali e politiche"

ed altre affermazioni simili, come ad esempio su www.infoparl.it.

Chiarita la posizione del ministro (che rappresenta perfettamente la posizione di quella che viene chiamata la "casta"), cerchiamo capire cosa sia successo. Sul caso Del Turco-Angelini potremmo leggere il verbale delle dichiarazioni di Angelini e i tanti articoli sull'argomento, però si tratta solo dell'ultima vicenda. Conviene quindi cercare una visione d'insieme di come siamo stati governati negli ultimi 20 anni leggendo questi articoli:
20 anni di politica marcia:
La sanità negli anniI '90
La relazione Turone (gli anni '80)

Da questi articoli cito solo questa amarissima conclusione di Sergio Turone (galantuomo di sinistra abbandonato e isolato dalla "sinistra"), scritta nell'anno 1993 e relativa alla sola gestione dei servizi psichiatrici:

«se le diarie vigenti lasciano alle cliniche private margini di profitto spropositati, la responsabilità non è tanto degli imprenditori - che nel cercare il massimo guadagno fanno il loro mestiere - quanto dei politici che, negli anni in cui la DC abruzzese e i suoi alleati minori esercitavano su ogni ganglio della vita pubblica un controllo assoluto, hanno consentito o favorito lo sviluppo di un meccanismo così drammaticamente finalizzato allo sperpero di denaro pubblico».
«Se i mille miliardi, perduti in una dissennata gestione il cui risultato è che oggi in Abruzzo i malati mentali sono di fatto lasciati a se stessi o alle disperate famiglie, fossero stati investiti nelle strutture pubbliche che per legge dovrebbero essere distribuite sul territorio, oggi i malati potrebbero essere assistiti secondo criteri assai più umani, vivendo nelle famiglie, e trovando nei pressi della propria casa il supporto terapeutico di cui abbisognano per essere seguiti e stimolati a pensare, anziché addormentati con gli psicofarmaci».
Ecco perché oggi ci ritroviamo un debito sanitario impressionante: un peccato originale indelebile della classe politica che ha affossato da sempre questa regione.


Sono passati 15 anni in cui nessuno a voluto vedere quello che era sotto gli occhi di tutti e siamo arrivati alle affermazioni del giulivo ministro rotondi (capo di un partito politico che ha avuto le seguenti percentuali: 1,083 % al senato e 1,126 % alla camera).
Mi pare evidente che menta apertamente, e che le sue azioni (come quella dei suoi "colleghi") sono solo volte a creare un sistema in cui possa continuare a fare quello che gli pare con la definitiva sicurezza di non essere mai giudicato. L'unica cosa che lo contraddistingue dagli altri è che, mentre ci prende in giro, non gli riesce proprio di fare la faccia seria.

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