Anche quest’anno si è svolto a Vasto il progetto “Al cinema con papà”. Per chi non lo conoscesse, si tratta di un progetto rivolto ai ragazzi delle scuole elementari e medie accompagnati dai loro papà ed articolato in due fasi. Nella prima parte, che ha visto una grande partecipazione, abbiamo assistito ad una serie di proiezioni di film che parlavano del rapporto padri-figli con riferimento alla natura. Le mie due figlie sono sempre state affascinate e spesso mi stupiscono ricordando ancora le scene dei film: “papà ricordi la bambina che giocava con la cacca? E quella che cavalcava la balena?” e così via.
Per chi era già abituato a stare con i propri figli, questa è stata un’altra piacevole occasione, per gli altri è stato un motivo per trovare quel tempo. Sono sicuro che queste ore siano state per tutti noi preziose, perché se il tempo che ci è dato è limitato, ancora più limitato è il tempo in comune con i nostri figli. Purtroppo, spesso, lo lasciamo trascorrere invano senza comprendere che l’unico modo per non rimpiangere il passato è quello di vivere il più possibile il tempo presente.
Oltre al rapporto padri-figli, queste ore assieme, hanno fatto incontrare tra loro i ragazzi e tra loro i genitori. Il dialogo tra i genitori è poi spesso andato oltre la discussione finale che seguiva le proiezioni. Nel periodo che stiamo vivendo, l’aver organizzato un luogo in cui potersi incontrare con altri genitori è stata una grande e gradita opportunità.
Nella seconda parte del progetto alcuni genitori con i loro figli hanno trascorso una settimana di volontariato nel parco d’Abruzzo. Nel parco si è raggiunto ancora di più l’obbiettivo di questo progetto che era quello di farci riflettere, assieme ai nostri figli, sulla natura e sui rapporti tra le persone. Non voglio offendere nessuno, ma devo dire che oggi viviamo completamente rintronati in una società che non comprende più il significato di parole come: natura, felicità, libertà, tranquillità, ozio, sentimenti, gusto, ...
Viviamo come polli da allevamento: mangiando cibi sintetici, respirando veleni, ripetendo senza fine le azioni della pubblicità, pensando solo a beccare i nostri vicini, convinti che il pollaio sia tutto l’universo.
Ed invece a poca distanza c’è la natura, il silenzio la luce delle stelle. Ci sono persone con cui parlare e ce un po’ di tempo per fermarti a guardare tuo figlio che dorme tranquillo.
Un ultimo effetto positivo di questa avventura è che io, ed altri con me, vogliamo continuare su questa strada. Vogliamo cercare di fermarci assieme a pensare e a farlo con i nostri figli, sembra una cosa facile ma non lo è per niente.
Concludo con un ringraziamento per gli organizzatori e cioè: il Centro di Educazione Ambientale di Vasto, la Regione Abruzzo che ha istituito i CEA e il Parco Nazionale d’Abruzzo, con la speranza che questo progetto possa continuare anche nei prossimi anni.
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