giovedì 27 novembre 2008

Rischio sismico sulla fascia costiera abruzzese

Volete sapere dove si trova la maggior parte delle scuole più vulnerabili, esposte al pericolo di crolli? Cercatele nei comuni a basso pericolo sismico, dove la quasi assenza di vincoli e controlli ha fatto sì che l'edilizia scolastica si sviluppasse senza le necessarie sicurezze. Lo affermano due dei maggiori sismologi italiani ...

IL PARADOSSO - Insomma, si arriva al paradosso che oggi, in Italia, sono più sicuri gli edifici scolastici delle zone ad alto rischio sismico -ovviamente purché progettati o ristrutturati tenendo conto delle norme di costruzione antisismiche-, che quelli esistenti nelle aree più tranquille dal punto di vista geologico. Ma dove si trovano, da un punto di vista geografico, gli edifici scolastici più vulnerabili delle zone a basso rischio sismico? Basta guardare una carta sismica, dove il territorio italiano è diviso in quattro zone (1 a più alto rischio, 2 e 3 a rischio intermedio, 4 a più basso rischio) per rendersi conto che la maggior parte si trova al Nord, nella vasta aerea classificata come 4. Altre zone con la medesima classifica 4 sono la Sardegna, la Puglia e piccole porzioni della Toscana e della Sicilia. I professori Boschi e Stucchi non si limitano a lanciare l'allarme: a nome di tutto l'Ingv avanzano anche una proposta concreta: «Chiediamo che a tali edifici scolastici, indipendentemente dalla zona a basso rischio sismico in cui si trovano, venga applicata la normativa delle zone a più elevato rischio, cioè quella relativa alla 3a. o addirittura alla 2.a categoria» (fonte).

La mappa del rischio sismico è la seguente:



Si potrebbe pensare che la fascia costiera dell'Abruzzo, situata in zona 3, sia relativamente tranquilla, ma così non è.

Il problema è che la classificazione attuale (adottata nel 2004) è diversa da quella precedente che era così (non fate caso alla scritta perchè si riferisce ad un articolo precedente al 2004):



In altre parole la nostra zona non è stata classificata a rischio fino al 2004. Questo vuol dire che tutti gli edifici, scuole comprese, sono stati prima costruiti senza rispettare alcuna normativa antisismica e poi il territorio è stato riconosciuto a rischio sismico. Stiamo pertanto nella condizione peggiore, per quanto riguarda la sicurezza delle vecchie costruzioni, edifici non antisismici e terza categoria di rischio cioè rischio basso ma non bassissimo di eventi sismici.


Si noti infine che la zonizzazione sismica non corrisponde all'effettivo rischio sismico da un punto di vista geologico!

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