sabato 21 febbraio 2009

Chi ci guadagna col sondino?

Quali sono gli interessi economici che stanno dietro il mantenimento artificiale di una vita più o meno vegetale. Me lo ero chiesto nei giorni scorsi. Oggi ho trovato una risposta documentata in questo post da cui traggo queste frasi consigliandone la lettura completa:
Nel 2008 i pazienti ospedalizzati in condizioni vegetative in tutta Italia (fonte: ministero della salute) sono stati 2445, con una netta prevalenza geografica al nord Italia. Ognuno di questi pazienti genera un flusso economico pari a 450.425 euro per anno solare che, moltiplicato per i 2445 casi porta una spesa complessiva di 1.111.069.125 € (Un miliardo centoundici milioni e spiccioli di euro).
A gestire circa il 92% dei nosocomi che si occupano di questi malati, fra l’altro con personale in parte non pagato (le suore non ricevono stipendi) sono strutture collegate alla chiesa cattolica.

In Olanda, l’introduzione di protocolli per la gestione del’eutanasia per malati terminali ed in condizioni vegetative ha abbattuto del 74% il numero dei degenti non autosufficienti. Applicando la stessa logica si tratterebbe di un minore fatturato di circa 822 milioni di euro. Ma siamo proprio sicuri che questa bella storia di Eluana sia collegata a mere faccende morali?
Alle parole dell'autore voglio aggiungere che uno dei più forti oppositori alla libertà di scelta delle persone malate è stato il ministro della Salute sacconi che è sposato con Enrica Giorgetti che dal 2005 è direttore generale di Farmindustria (l'associazione che promuove gli interessi delle industrie farmaceutiche). Si ricordi che dai sondini passano preparati medicinali e non frullati!

Infine anche io voglio fare un conto: 822 milioni di € per 59,8 milioni di italiani fanno circa 14 € a testa all'anno neonati compresi. Ricordiamoci infatti che anche questi soldi escono dalle tasche di chi paga le tasse.

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