giovedì 26 febbraio 2009

La fine dell'Abruzzo

Del nucleare io non ho paura, ci ruberanno altri soldi ma le centrali non le vedremo mai in funzione.
I pericoli veri sono altri, turbogas, inceneritori ma soprattutto il petrolio. Per questo motivo non spendo altre parole sul nucleare (la rete è piena di approfondimenti per chi vuole sapere) e ritorno sul petrolio semplicemente ricopiando l'ultimo post di Maria Rita D'Orsogna:


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La cartina mostra in modo nitido cosa stiamo combattendo: La fine della nostra regione cosi come la conosciamo. Un tempo i lotti di terra erano segnati dai fiumiciattoli, dalle quercie, dai vigneti, dalle vallate in fiore. Ora invece, con in beneplacito di una classe poltica stolta ed indegna di rappresentare e difendere cosi tanta bellezza, e' tutto lasciato alle fredde righe di un cartografo che vive lontano, e che non sa cosa uccide con i suoi tracciati.

E quando gli inutili ed ignoranti poltici, primi fra tutti Chiodi, Febbo, e la Stasi, si renderanno conto di che mostro hanno lasciato partorire, che cosa hanno lasciato distruggere per ignavia e per scarso coraggio, quando si renderanno conto di cosa la loro coscienza e' sporca, purtroppo sara' troppo tardi, per loro, per noi, e per gli Abruzzesi del futuro. L'Italia non ha bisogno di amministratori cosi. Provo solo vergogna per loro perche' invece di urlare allo scandalo, invece di essere i primi promotori della difesa della NOSTRA terra, si preparano per vendersela allegramente.

Per fare un paragone oggi i governatori della Toscana e del Piemonte hanno subito messo le mani davanti per dire: nelle nostre regioni il nucleare no. Preventivo, subito, chiaro, senza perdere tempo. Da noi Chiodi ha sempre parlato dell'Abruzzo petrolifero come di una faccendina di Ortona, e sempre a mezza bocca e da che ne sappia io non si e' davvero informato sulla pericolosita' della faccenda. E che dire di Febbo, saccente assessore distruggi-agricoltura che fa pure finta che la sua legge petrolifera serve a fermare i petrolieri. Ma dove? Intanto la Stasi, assessore all'ambiente tace, e resta timidina all'ombra, come una brava casalinga che affida le decisioni importanti agli uomini di casa. A che serve un assessore dell'ambiente che non dice neanche una parola sul problema ambientale piu' grave della nostra regione? Gente inutile.

L'ignoranza e' una brutta cosa, ancora peggio e' il voler restare tali quando gli strumenti per saperne di piu' sono a portata di mano. Diventa criminale quando le due cose si combinano con la RESPONSABILITA' di scegliere per il futuro di un intero popolo.

Questi non sanno cosa fanno, cosa firmano, cosa non firmano.

E' arrivato il tempo di agire, occorre fare sul serio, occorre esssere piu arrabiati, occorre il clamore della piazza, occorre lo scandalo nazionale.
Attiviamoci in questo senso.


Com'e' lontana la democrazia vera in Italia.

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