domenica 1 febbraio 2009

Petrolio a Vasto e Casalbordino

NON SI ARRESTA LA DERIVA PETROLIFERA IN ABRUZZO
Nuova richiesta di Edison S.p.a. per la perforazione di quattro nuovi pozzi nel giacimento di Rospo Mare

Non bastano infatti ad arginarla né il “no” del Presidente Chiodi alla realizzazione della raffineria di Ortona né la risoluzione votata dal nuovo Consiglio Regionale che impegna il Presidente della Regione a presentare un nuovo disegno di legge che riproduca gli effetti della Legge n.14 del 15 ottobre 2008 (n.d.r.: quella che vietava il rilascio di permesso a costruire per l’insediamento di industrie che svolgano attività di prospezione, ricerca, estrazione, coltivazione e lavorazione di idrocarburi fino al 31 dicembre 2009, legge che è stata impugnata dal Governo).

L’ultimo e pericoloso assalto al nostro territorio da parte delle compagnie petrolifere si è concretizzato nella richiesta di compatibilità ambientale avanzata proprio oggi (30 gennaio) dalla Edison S.p.a. al Ministero dell’Ambiente, in relazione ad un nuovo progetto di perforazione e messa in produzione di nuovi pozzi nel giacimento di Rospo Mare.

In particolare, la richiesta avanzata dalla Edison S.p.a. concerne:

* l’adeguamento dell’esistente piattaforma marina “Rospo Mare B” per consentire la perforazione di nuovi pozzi di sviluppo;
* la perforazione di tre nuovi pozzi direzionati nel giacimento di Rospo Mare a partire dall’esistente piattaforma “Rospo Mare B”;
* l’eventuale perforazione di un quarto pozzo;
* l’adeguamento degli impianti di produzione esistenti.

Si rammenta che negli impianti produttivi di Rospo Mare, nel tratto di mare compreso tra l’Abruzzo ed il Molise, avviene in piccolo ciò che avviene in qualsiasi raffineria: il petrolio greggio è sottoposto alla deidrosolforazione, con conseguente emissione di idrogeno solforato e di altri inquinanti in termini non controllabili, fortemente nocivi per l’uomo e per l’ambiente.
Questa notizia si trova su tutti i siti di informazione abruzzese. Ma dove si trovano i pozzi Rospo mare?
Eccoli qui (clicca per la foto):


Si trovano a 16 km in linea d'aria da Vasto, a 21 km dal lido di Casalbordino e a 26 km da Casalbordino paese. Perfettamente a tiro per quanto riguarda idrogeno solforato e le nanopolveri derivate dalle combustioni, oltre che, ovviamente, per gli sversamenti in mare.

Per quanto riguarda il mare occorre sapere che il pesce ha la capacità di fissare gli inquinanti e per questo motivo, intorno alle piattaforme, il pesce diventa ancora più velenoso dell'acqua in cui vive.

Per completare le informazioni è bene ricordare che già nel 2005 siamo stati ad un passo da un disastro ambientale causato da queste piattaforme:
Sulla paura invece, che ha attanagliato per diverse ore istituzioni, residenti e operatori portuali, non ci sono dubbi. La Capitaneria ci tiene a precisare che lo spiaggiamento del greggio è stato evitato, ma riconosce che l’intervento è stato delicato e che il pericolo era “elevato”. Si è temuto un grave danno per la flora e la fauna ittica, e sono state vissute ore di angoscia per le possibili conseguenze dell’incidente. «Anche perché – suggerisce qualcuno in porto – non si può escludere che possa capitare di nuovo».(Articolo completo)

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