martedì 14 ottobre 2008

La fine dell'educazione per gli adulti

Nella regione Abruzzo, per l’anno scolastico 2008/09 non verranno attivati nuovi corsi serali. Nel mio Istituto verranno rimandati indietro più di 60 lavoratori che si erano regolarmente iscritti (una prima, una terza ed una quarta).
Ora tutti sembrano sorpresi e dispiaciuti, incolpano gli uffici regionali, ma così non è: il mandante ha lasciato tracce inequivocabili della sua volontà; solo pochi però l'avevano notato e nessuno, per ora, è riuscito a fermarlo:

Prima prova:
Decreto legge 25 giugno 2008, n. 112 che all'Art. 64 punto 4f anticipava la volontà di una:
Ridefinizione dell'assetto organizzativo-didattico dei centri di istruzione per gli adulti, ivi compresi i corsi serali.

Seconda prova:
Schema di piano programmatico del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca di concerto con il Ministro dell’Economia e delle Finanze di cui all’art. 64 del decreto legge 25 giugno 2008, n. 112 convertito dalla legge 6 agosto 2008, n. 133 che ribadiva e specificava:

Razionalizzazione dell'organico dei corsi serali e dei corsi per l'istruzione degli adulti. L'attivazione delle classi non sarà basata sugli iscritti ma in relazione alla serie storica degli scrutinati. Riduzione prevista per l'anno 2009-2010 di 1500 docenti.


Detto fatto: 60 persone che desideravano studiare sono state illuse e poi scacciate.

Come insegnante mi vergogno, mi vergogno, mi vergogno, 60 volte mi vergogno.

D'altra parte come ci si può aspettare che chi toglie la scuola ai bambini si possa mai preoccupare dei loro genitori?

Nessun commento: