lunedì 20 ottobre 2008

Crepare da ricchi o vivere (magari anche meglio) un pò più poveri?

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Questa mattina, in ospedale, c'erano tanti bambini a fare le prove allergometriche, chi ipersensibile a quel che respira, chi a quel che tocca, chi intollerante verso quel che vorrebbe mangiare.

Piccoli uomini aggrediti dall'ambiente che li circonda, emblema di come stiamo avvelenando il nostro futuro. Ancora una volta una prova sotto gli occhi di tutti e che nessuno vuole vedere.


Così stasera voglio prendere spunto da questo articolo per parlare di come stiamo lasciando distruggere il nostro mondo.

La polemica scoppiata tra Italia ed Europa sulla riduzione delle emissione di CO2, sembra interessare poco alla gente. Invece qui ed ora si gioca il nostro futuro.

La riduzione della disponibilità del petrolio, impone delle scelte riguardo alla produzione di energia.
Ridurre il CO2 significa ridurre la quantità di energia prodotta bruciando idrocarburi (petrolio e derivati). Usare energie alternative, ridurre gli sprechi e aumentare l'efficienza energetica contrasta infatti l'effetto serra che potrebbe distruggere il pianeta così come lo conosciamo.
Contrari a tali risparmi e alle fonti alternative ci sono le lobbies del commercio e del petrolio ed i paesi produttori perchè la riduzione del consumo di idrocarburi ne spingerebbe in basso i prezzi. Gli stessi soggetti sono anche favorevoli al ritorno al carbone (che provoca ancora maggiori emissioni di CO2). Carbone, commerci e petrolio fanno capo principalmente agli USA (che detengono anche le maggiori scorte di carbone al mondo) e non a caso Bush ha sempre fatto saltare gli accordi di Kyoto, sostenendo che il tenore di vita degli americani non era negoziabile.
Si noti che è lo stesso Bush che tanto bene si è comportato nella gestione dell'economia mondiale: mantenendo alto il tenore di vita degli americani e facendo ripagare i loro debiti all'intero pianeta.

Queste lobbies, non potendo più sostenere che l'effetto serra e il problema della limitata disponibilità del petrolio siano delle sciocchezze, ora obiettano sui costi.
Il nostro governo (da sempre appiattito sulle posizioni di Bush) oggi sostiene in Europa che la riconversione industriale costerebbe troppo, quindi non sarebbe sostenibile, non in questo momento.
Quello che non dicono, e che rende i conti sbagliati, è che a fronte di investimenti inizialmente onerosi, un paese risparmierebbe già nel medio periodo per la riduzione strutturale dei consumi, risparmierebbe sulle spese sanitarie grazie alla riduzione di molte patologie dovute all'inquinamento, risparmierebbe sui costi di smaltimento delle scorie, sul disinquinamento. Il petrolio durerebbe più a lungo e si potrebbe affrontare con maggiore calma la crisi legata al suo esaurimento. Infine, anche se difficile da valutare economicamente, aumenterebbe la qualità della nostra vita!

La verità è che non sono i costi ad essere proibitivi, ma è che i centri di potere basati sullo status quo, sull'energia ricavata dal petrolio, perderebbero enormi profitti insieme al potere di condizionare le scelte politiche planetarie.

Ma in qualunque caso: il non voler ridurre i consumi avviene al prezzo della distruzione del pianeta!
Non dovrebbe essere difficile capire che, di fronte alla sopravvivenza del mondo, il problema dei costi diventa comunque relativo.


Ognuno di noi, qualunque sia la sua convinzione politica, magari nel profondo di se stesso, sa bene che abbiamo ridotto la terra allo stremo. Ma fingiamo di non saperlo, preferendo credere ai falsi profeti del "tutto va bene". Ma l'ambiente è necessario alla nostra sopravvivenza, perciò smettiamola di credere a quelli che ci raccontano bugie rassicuranti!

In conclusione, si tratta di scegliere se "crepare da ricchi o vivere (magari anche meglio) un pò più poveri".
Ho dei figli, vorrei potessero avere un futuro. Per questo motivo dovremmo batterci ferocemente, con tutta la forza possibile, senza paura e senza sconti contro i Berlusconi i Bush e le ENI di turno che antepongono il profitto alla sopravvivenza del pianeta. E se si manca questa svolta ora non credo ci sarà più tempo
.


Molti al governo vaneggiano anche di una soluzione basata sul nucleare, sui rifiuti come "combustibile" o sui biocarburanti. Ne riparlerò.

Un'ultima triste considerazione: invece di proporre un nuovo (migliore) modello di vita, l'opposizione(?) riesce solo a lamentarsi per la brutta figura fatta dall'Italia di fronte all'Europa.

1 commento:

Alexei ha detto...

é sempre stato cosi....la storia è sempre quella cambia solo lo sfondo....non cambiera mai nulla....lo sanno tutti...ma tutti sognano troie e poi stanno a pecora nel gregge...