Si comprano i formaggi a prezzo di mercato dai produttori? Please, Ministro. Quello che ha deciso di pagare non é il prezzo di mercato. E' un prezzo di sostegno a favore dei produttori, più elevato di quello che gli acquirenti sarebbero disposti a pagare (quello sì di mercato, Signor Ministro). La montagna di formaggio verrà regalata agli indigenti - versione pudica del più appropriato termine povero - con l'intermediazione di ONLUS e delle associazioni di volontariato che li acquisteranno ai prezzi da Lei fissati. Siccome i produttori di Parmigiano e Grana Padano non fanno parte della lista dei beneficiari delle azioni di sostegno delle agenzie di volontariato, gli intermediari saranno esonerati dal pagare quel prezzo. E infatti non lo pagheranno. Si attingerà ad un fondo europeo destinato alla distribuzione di prodotti alimentari per la popolazione indigente.Meritano attenzione anche i commenti al suddetto articolo di cui si consiglia la lettura.
Non era meglio destinare quei fondi con criteri trasparenti e oggettivi magari consentendo ai poveri, oops agli indigenti, di scegliere? Anche loro hanno le loro preferenze. Magari si sarebbero ingozzati con una volgare sottiletta, invece dovranno piluccare i formaggi cari al Ministro, e ai suoi elettori. Beh, in fondo, a caval donato non si guarda in bocca, e quindi, cari indigenti, zitti e mangiate quello che ha deciso il Ministro.
In poche parole il ministro prende i soldi destinati ai poveri e li dà ai produttori di parmigiano e di grana (che anche se si dicono poveri, almeno hanno il formaggio) pagando un prezzo maggiore di quello di mercato, poi dà il formaggio alle agenzie di volontariato che lo daranno ai poveri.
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Come se non bastasse, subito dopo la terza puntata relativa alle migliaia di tonnellate di formaggi (e non solo) italiani marci o scaduti che ci hanno fatto mangiare. Ecco puntuale il solito ministro (che come abbiamo visto è assai attento ai produttori padani di formaggi) che ci ricorda che sono i cinesi i veri nemici della nostra salute (fonte):
Si tratta del risultato di "una grossa operazione che fa parte di una stagione tolleranza zero" ha annunciato il responsabile dell'Agricoltura. La grande preoccupazione, ha aggiunto Zaia, "è che se non ci fosse stato questo intervento ci sarebbero stati problemi di reale pericolo per i consumatori".
Il bilancio complessivo dei sequestri eseguiti dal corpo forestale è di 10 quintali di latte, 300 chilogrammi di mozzarella cinese, 50 chilogrammi di altri prodotti caseari e un quantitativo minore di pesce e di prodotti farmaceutici derivati da estratti di specie animali e vegetali protette. Il ministro Zaia ha elogiato l'operato del corpo e ha ribadito la linea di "tolleranza zero nei confronti di chi sofistica gli alimenti".
I prodotti cinesi, stivati in un capannone in via Argine, alla periferia orientale della città (Napoli), erano destinati alla vendita in centri commerciali gestiti dai cinesi.
Il blitz del corpo Forestale dello Stato con la collaborazione delle Asl ha riguardato diverse attività commerciali gestite da cinesi. Secondo il comandante provinciale del corpo, Vincenzo Stabile, "bisogna attendere le analisi per vedere se si tratta di latte contaminato con la sostanza pericolosa, ma ci sono ragionevoli dubbi sia perché era nascosto sia perché non ha elementi per la tracciabilità".
Nel mirino della forestale in particolare, aree e magazzini portuali. Oltre al latte in polvere, tra i generi alimentari provenienti dalla Cina sequestrati ci sono confezioni di spaghetti di soia, panini, biscotti, snack, tè granulare, gelatine di frutta, pesce affumicato e sardine in scatola, alimenti che comunque contengono piccole percentuali di latte in polvere. Inoltre alcune specie di meduse e datteri di mare considerati in via di estinzione e, quindi, non commerciabili.
In poche parole: hanno sequestrato 10 quintali di latte cinese che non è ancora stato analizzato; però pensano che fosse contaminato perchè era nascosto. A nessuno è venuto in mente che forse era nascosto perchè importato illegalmente. Questa merce era poi destinata ai cinesi.
Per essere chiaro: non voglio dire che mi va bene che i cinesi si avvelenino, cosa che comunque pare facciano lo stesso ostinandosi a mangiare certi prodotti, ma voglio solo dire che questo mercato parallelo non rappresenta un gran pericolo per la popolazione italiana.
Concludendo: le parole del ministro - riportate da radio, giornali e telegiornali - sono solo fumo negli occhi per nascondere i reati delle aziende "padane" dei formaggi!
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