lunedì 6 ottobre 2008

Referendum in Sardegna

Ecco un'altra notizia di cui nessuno ha parlato in televisione, questa volta è una bella notizia che si aggiunge a quella del "referendum" sul Dal Molin:

Quorum lontano per i tre referendum proposti e appoggiati dal Centrodestra. Spesa inutile, vice l´astensione e la Giunta Soru
La Sardegna snobba le urne: 20% al voto


Solo il 20% dei sardi vanno a votare, spallata rimandata. 9 milioni circa di euro spesi inutilmente. 4 giorni di chiusura per tutte le scuole sede di seggio. Sono i dati più significativi dopo il flop della giornata referendaria sarda. Quella che, a detta dei promotori, doveva liberare la Sardegna dalla legge (la "salvacoste") che ha rovinato l'economia. Vince l'astensione, inutile lo spoglio, soldi e tempo buttati. I quesiti miravano ad abrogare la legge salvacoste (che vieta di costruire entro i 3 kms dalla costa) e alcuni articoli della norma sulla gestione dell'acqua (gestore unico e tariffa unica).

I votanti sono stati trecentomila (20,4 per cento), ne occorrevano duecentomila in più.

Non sono bastati gli appelli dei principali leader politici di centrodestra, da Pili (il più attivo) a Floris, Pisanu, Massidda e Tedde, che da tutte le piazze della Regione hanno urlato al "disastro", caricando il voto di un grande valore politico, contro il Governatore della Regione Renato Soru.

Non è bastata nemmeno la discesa in campo del Premier Silvio Berlusconi, che da Roma, con una ingerenza istituzionale non comune, aveva ricordato ai cittadini sardi l'appuntamento col referendum, suggerendo di votare con un "Si per la Sardegna".

Collegamento ad uno degli articoli sull'argomento

Peccato perchè qui ci sarebbe stato benissimo un albergo per vip o un megavillaggio turistico!



Mi sa che, fino a che non lo costruiscono, io in Sardegna ci torno!

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