lunedì 25 maggio 2009

Lettera di don Giorgio De Capitani

Non capisco perché non si possa e non si debba urlare, urlare maledettamente, in difesa della Democrazia e dei suoi valori portanti, quali la libertà e la giustizia. Siamo ormai prossimi alla fine, e ce ne stiamo qui ancora a parlare di pettegolezzi o d’altro, di veline e di culi al sole, di calcio e di divorzi di attori e di ricchi, solo perché abbiamo paura: paura di guardare in faccia la realtà.

Perciò distogliamo lo sguardo altrove, oppure copriamo la verità di tali apparenze; che vediamo solo le apparenze; e ci divertiamo godendoci le apparenze.

È giunto il momento di tagliare la testa al Mostro di Demenza, recidendone i numerosi tentacoli. Lui, il Corruttore più osceno, che si permette di dire le più perverse falsità, tra il totale silenzio di un popolo rincoglionito o impaurito o sfatto in ogni sua dirittura morale, sa di contare sulla sudditanza di intellettualoidi prezzolati, e difeso da avvocati affamati di soldi. Niccolò Ghedini sta mungendo bene la vacca. Si appella a tutto, ad ogni cavillo, e soprattutto fregandone di qualsiasi decenza etica.

Non potrei mai fare l’avvocato di un porco delinquente, casomai mi metterei al servizio della povera gente. Ma Ghedini si è venduto anche l’anima: a lui interessa stare alla ruota del padrone-riccone. Lo difende arrampicandosi sui vetri. Ma non tutti sono tanto idioti da farsi incantare da un avvocato “ipocrita”, prezzolato a tal punto da accettare di essere “onorevole” (!) parlamentare. Esiste una nazione in cui un presidente del consiglio si è circondato da “onorevoli” avvocati? Onorevoli! Che assurdità! Che oscenità!
Perversione di ogni diritto democratico!

Vorrei insistere su un’altra cosa: sul silenzio di una Chiesa che se ne sta a guardare in attesa che il suo Protettore, san Silvio Pervertitore, riesca come al solito a fregare un popolo dicendo un mare di balle. E ci riuscirà! E la Chiesa tirerà un profondo sospiro! Almeno una parola! No, silenzio assoluto! Proibito per il momento parlare di Silvio il Corruttore. La Chiesa sta vivendo momenti di angoscia. Ha raccolto tutte le anime contemplative, e ha dato loro ordine di supplicare Dio perché salvi Silvio dagli artigli di giudici demoniaci.

E se fosse vero che il suo protettore, San Silvio Pervertitore, ha fatto quell’azione poco edificabile?

Eppure basterebbe poco: correre in Vaticano a purificarsi, meglio se circondato dalle minorenni, anch’esse disponibili al battesimo lustrale. E il Vaticano avrebbe già pronta una bella penitenza: Silvio deve promettere di far fuori tutti i comunisti rimasti! Infilzarli uno ad uno, a cominciare da quei ministri di Cristo che hanno impugnato le armi del Vangelo radicale.

E pensare che già qualcuno in Vaticano stava sognando l’avvento del Regno di Dio: la restaurazione definitiva del Vangelo secondo Silvio. Il quinto e ultimo Vangelo. L’apocalisse non sarebbe altro che la rivelazione della giustizia che si è fatta finalmente carne nel profeta di Arcore.

Pallonaro sì pallonaro no, lui è il messia, l’unico, - neppure Gesù Cristo ci era riuscito - a conciliare la verità con la menzogna, a fare dell’una e dell’altra una sola carne. Da tempo la Chiesa aveva tentato, senza mai riuscirci. Ed ecco che ora la profezia si è fatta realtà: la menzogna si è fatta verità!

Non mi piace giocare con gli assurdi, e tanto meno riderci sopra. Ma una cosa è certa: la Chiesa tace, se ne sta a guardare, ci lascia tutti sconcertati: sconcertati da un Demente che ci prende tutti per il culo, e ci sodomizzerà di nuovo con la sua arte diabolica!

Vivo tra gente che ci dice cristiana, che viene in chiesa con la testa drogata, con il cuore arido e pieno d’odio, in adorazione della Menzogna. Mi sento circondato da credenti idolatri, da poveracci che si sentono già ricchi, senza nemmeno il pudore di chiedersi se questa società non sia del tutto sbagliata.

Eccoli: li vedo! Mi compatiscono, scuotono la testa, fanno gestacci nei miei riguardi. E sono lì in chiesa a pregare e a cantare. Li compatisco! Mi fanno pena! Non sanno che fra poco dovranno piangere sui ruderi della loro stessa idiozia! Li compatisco, ma non lotto per loro: con gli idioti non vale la pena! Lotto per i loro figli, destinati al macello!


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