Da La Stampa del 9 Aprile 2009:
Il piano giapponese del premier operaio - Il Cavaliere tra la gente colpita dal sisma, di Augusto Minzolini.
Silvio Berlusconi snocciola un numero infinito di cifre [...] Poi con in mano le gigantografie delle foto scattate dall'aereo evidenzia con l'indice le parti più colpite. Fa previsioni sui tempi necessari per stimare i danni («almeno un mese e mezzo»). E per tirare su il morale dei presenti di fronte alla disgrazia e alla morte che ha colpito questo pezzo d'Italia si concede una battuta [...] Indossa un maglione blu e ha il piglio deciso del direttore dei lavori, del comandante dei pompieri, del capo militare, ma anche la comprensione del prete. Silvio Berlusconi nelle emergenze si esalta. La sua attitudine è la politica del «fare».Se qualcuno vuole ancora credere al TG1 lo faccia pure, ma non potrà poi dire di non essere stato avvertito.
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I presidenti del consiglio della Dc di una volta sarebbero arrivati dopo una settimana. Lui si è recato lì a 9 ore dal Terremoto e ha continuato andarci nei due giorni seguenti [...] Del resto il personaggio ha un identikit più complesso rispetto ai suoi colleghi di governo: se questi per la maggior parte sono politici nati o stanno per diventarlo, lui ha quell'identikit di cui è geloso, che da 14 anni propina ogni due per tre, quello dell'imprenditore prestato alla politica. In questi frangenti si vede. Dalla sua bocca escono idee su idee.
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Gioca sulla velocità delle decisioni. «Questa notte - racconta il Premier - abbiamo trasferito dal supercarcere dell'Aquila in altri penitenziari 141 detenuti. Ci hanno ringraziato, si sentivano come ''topi in trappola» [...] Ed ancora: «Istituiremo il reato di sciacallaggio con pene severe». Forse sarà un decreto, lui se lo augura, sperando di non essere bloccato dai soliti rituali. Non basta.
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Già, c'è il premier-ingegnere che spiega le tecniche anti-sismiche giapponesi («una piastra di cemento armato staccata dal terreno attraverso dei dissipatori su cui si realizzano le costruzioni»). C'è il premier-generale: «Blinderemo la città con l'esercito - ordina durante il giro a L'Aquila - e chiudiamo tutto». Il premier-prete che si commuove di fronte all'anziana signora che lo invoca: «Silvio aiutaci, non ho più nulla, non ho nemmeno i denti». «L'Italia risponde - le spiega - facciamo il possibile». Come dire: abbi fede. E il premier-psicologo che risponde alla corrispondente della tv tedesca che giudica «fuori luogo» (come il Times e il Guardian) una sua frase di ieri («la vita nella tendopoli è come fare campeggio»): «Non lo è. Dovevamo riavviare ieri i ragazzini al sorriso, all'ottimismo, al gioco. Lo abbiamo fatto anche con medici e clown». Le solite polemiche.
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Ma il premier-mille mestieri è convinto di aver ragione: «Sono rimasto colpitissimo - ha confidato ai suoi - dall'accoglienza ricevuta. Dopo un Terremoto ai governanti vengono addossate tutte le inefficienze, anche quelle fisiologiche. Io ho avuto quasi la ola. Per questo dobbiamo essere presenti».
Post ripreso da noisefromamerika
Articolo completo su La Stampa
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A proposito di enoizamrofni non poteva mancare "Studio Aperto":
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