sabato 30 maggio 2009

Un miliardo di barili

Per chi non riesce a credere che quanto ci accade sia vero ecco qui, nero su bianco, la politica energetica del governo descritta dal ministro per lo sviluppo economico: claudio scajola.

Nelle parole del ministro c'è anche la risposta a chi dice che il voto Europeo non ha importanza.

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D. Qual è la strategia complessiva del Governo in tema di energia?

R. Intendiamo intervenire lungo tre principali direttrici: diversificazione delle fonti e delle aree di approvvigionamento, oggi troppo concentrate in zone geografiche ad elevata instabilità politica; riduzione strutturale dei costi dell' energia, che sono il 30% in più degli altri Paesi europei e sono un freno alla competitività delle imprese ed un pesante fardello per molte famiglie; contenimento delle emissioni di gas serra, con soluzioni tecnologicamente avanzate ed economicamente sostenibili (detto in altre parole: poichè i pochi soldi che ci sono li spendiamo altrove, non faremo niente contro il riscaldamento globale e se faremo qualcosa lo faremo in modo di guadagnarci, ad esempio usando la CO2 per estrarre le ultime gocce di petrolio e guadagnare anche dai pozzi ormai esausti).
Per raggiungere questi obiettivi abbiamo impresso una: decisa accelerazione al programma di infrastrutture energetiche stiamo inoltre semplificando le procedure autorizzative (per poter fare tutto ovunque e comunque), stiamo aumentando l'impiego del "carbone pulito", stiamo promuovendo le fonti rinnovabili e l'efficienza energetica e stiamo valorizzando finalmente le enormi risorse di idrocarburi non ancora sfruttate nel nostro Paese, pari a non meno di un miliardo di barili (Basilicata Abruzzo, pianura padana, ecc. ecc.). E, soprattutto, puntiamo al rilancio del nucleare, l'unica fonte in grado di garantire la produzione di elettricità su vasta scala, a costi competitivi (la solita bugia) e senza emissioni di gas serra. Il nostro obiettivo è un mix di generazione elettrica formato dal 25% di fonti rinnovabili (cioè ottenute bruciando rifiuti e scarti delle raffinerie), 25% di nucleare e 50% di combustibili fossili.

D. L'obiettivo 20~20~20 che la UE si è posta in tema di energia ed ambiente, prevedendo per il 2020 la riduzione delle emissioni di CO2 del 20% con un ricorso all'energia alternativa del 20% e una riduzione dei consumi energetici del 20%, è realisticamente perseguibile? Quali sono le sue considerazioni in proposito?

R. Il Governo condivide gli obiettivi generali del pacchetto "Clima-energia" e la volontà di concludere l'iter per la sua adozione entro la fine della legislatura europea, ma ritiene necessari interventi correttivi, diretti a renderne più flessibile l'applicazione e più sopportabili i costi economici, soprattutto in questa fase di crisi finanziaria ed economica. Seguiamo perciò con grande attenzione l'evoluzione dei negoziati per la definizione del nuovo pacchetto europeo, dalla cui applicazione potrebbero derivare per il nostro Paese oneri aggiuntivi compresi tra i 15 e i 20 miliardi di euro annui fino al
2020, per un totale di almeno 180 miliardi di euro. Abbiamo sottoposto al Consiglio europeo dell'energia una serie di proposte di modifica, tra le quali ritengo irrinunciabili una maggiore flessibilità degli impegni e l'introduzione di clausole di revisione della disciplina, per adeguarle all'andamento dell'economia e all'evoluzione della tecnologia (in altre parole in Europa faranno di tutto per boicottare i già scarsi tentativi di opporsi alla catastrofe dovuta al riscaldamento globale).

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Tratto da: "Intervista a C. Scajola - Nuove strategie per una nuova politica energetica" su l'Ingegnere Italiano n° 347 non ancora disponibile in formato digitale sul sito del CNI.
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Una osservazione finale: la petrolizzazione dell'Abruzzo non è un fatto locale ma è uno dei fronti su cui si combatte contro chi sta distruggendo il mondo.

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